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PUNTA DI ROBURENT (TÊTE DE ROBURENT - m 2628)
Le montagne che caratterizzano i dintorni del Colle della Maddalena offrono un ambiente alpestre per lo più integro e molto spesso alla portata degli escursionisti. La zona vede inoltre la presenza di alcuni magnifici laghetti che impreziosiscono ulteriormente il paesaggio. Il percorso che vi suggeriamo si articola per lo più in territorio francese raggiungendo tuttavia il confine di stato proprio nel settore sommitale. E’ un tracciato piuttosto noto e assai raccomandabile sino al Colle di Roburent mentre il breve settore che segue sino al raggiungimento della vetta è in genere poco conosciuto per via della traccia non molto evidente e priva di segnavia. Non si affrontano grosse difficoltà, i meno esperti potranno tuttavia fermarsi al sottostante colle potendo ugualmente godere della visione di alcuni magnifici specchi d’acqua nonché dell’imponente Monte Oronaye. Il periodo consigliato per la percorrenza è compreso tra giugno ed ottobre tenendo conto che nella prima parte dell’estate il percorso si articola tra prati e macereti allietati dalla presenza di una rigogliosa flora d’altitudine ad aggiungere alla camminata un ulteriore elemento d’interesse. L’escursione in breve: Le Pontet (m 1948) – Vallon de l’Oronaye – Lac de l’Oronaye (m 2411) – Colle di Roburent (Col de Roburent – m 2496) – Punta di Roburent (Tête de Roburent - m 2628) Dati tecnici: Partenza dalla località Le Pontet (m 1948): Difficoltà: EE (E sino al Colle di Roburent; EE il breve tratto successivo che dal Colle di Roburent sale alla Punta di Roburent) (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale sino al Colle di Roburent; tracce ed ometti di pietra nel breve tratto successivo che dal Colle di Roburent sale alla Punta di Roburent. Dislivello assoluto: m 680. Acqua sul percorso: torrente nel Vallon de l’Oronaye. Accesso: Si accede alla partenza dalla città di Cuneo risalendo per intero la Valle Stura sino a raggiungere il confine di stato in coincidenza del Colle della Maddalena. Oltrepassato il valico scendiamo in territorio francese per poche centinaia di metri scavalcando il modesto ponticello sul Rio Oronaye. Immediatamente oltre troviamo sulla destra la brevissima sterrata che sale per pochi metri sino al parcheggio dove lasciamo l’auto. Possiamo notare il sentiero che sale verso nordest seguendo la destra orografica del Vallone dell’Oronaye. Descrizione del percorso: Come anticipato seguiamo la bella mulattiera che risale il Vallone d’Oronaye articolandosi sulla destra orografica dello stesso. Il paesaggio si rivela, sin da questa prima parte, ricco di scorci davvero splendidi, sia alle spalle verso il Vallone di Lauzanier che in direzione del vicino Colle della Maddalena. La mulattiera lascia presto spazio ad un sentiero ben scavato nel manto erboso che sale in moderata pendenza sfiorando dapprima il torrente per poi innalzarsi rispetto ad esso. Il corso d’acqua appare infatti, nel proseguo, scavato in uno stretto ed angusto solco roccioso. Al di sopra la valle si apre e andiamo a rasentare una modesta costruzione in legno. Il manto erboso risulta, guadagnando quota, frammisto a caotici affioramenti di rocce calcaree. Traversiamo lungo il versante sud-orientale del Bec du Lièvre quindi, tra grandi massi, siamo al bivio dove trascuriamo il sentiero che si separa a sinistra. Manteniamo il tracciato che risale in debole pendenza verso destra in direzione del Colle di Roburent. L’ambiente resta ampio e per lo più prativo; da rilevare la presenza, alla nostra destra, di un modesto laghetto, in parte inerbito, alimentato dal torrente che ha scavato il vallone. Nel proseguo traversiamo subito a destra di un modesto ma ripido dosso pietroso sul quale gli amanti della flora potranno entusiasmarsi per la presenza della rara ed endemica Berardia lanuginosa; rimandiamo in coda alla descrizione per ulteriori particolari in merito. Da rilevare inoltre il bel panorama sulle rocciose cime che racchiudono il vallone la più alta delle quali è il Monte Oronaye (m 3100). Il tracciato procede, facile e comodo, guadagnando quota in pendenza molto moderata con fondo scavato nel pascolo d’altitudine. La zona è popolata da simpatici gruppi di marmotte che si lasciano avvicinare dai turisti nel periodo estivo quando escono per foraggiarsi e riposarsi al tepore del sole. La facile salita conduce ad un magnifico piano erboso nel quale è posto il pittoresco Lago Oronaye (m 2411). Le sue limpidissime acque sono un soggetto fotografico molto ambito. Il sentiero ne segue grosso modo la sponda settentrionale permettendo a chi lo desidera di calare comodamente sino alla sua sponda; da rilevare la presenza, ad oriente, della tozza sagoma in parte rocciosa della Punta di Roburent, obiettivo finale della nostra escursione. Davvero attraenti appaiono, nelle giornate più limpide, le colorazioni dell’acqua, quasi turchese lungo le sponde, blu cobalto al centro del lago. Procediamo nel manto erboso raggiungendo infine l’altra estremità dello specchio d’acqua. Il cammino torna ora a salire offrendo alle spalle una magnifica visione d’insieme del Lago Oronaye e dell’omonima cima se volgiamo lo sguardo verso nord. Assistiamo alla progressiva rarefazione della flora per via della quota più significativa. Marciamo tra gli ultimi magri settori erbosi mentre le pendici laterali presentano ampi ghiaioni detritici e scarpate rocciose. Rasentiamo una modesta conca che si trasforma ad inizio stagione in un acquitrino generato dalle acque di fusione delle nevi mentre la vista del Monte Oronaye diviene, verso sinistra, di grandiosa imponenza. La cima appare come un castello roccioso caratterizzato da numerose guglie le cui forme ricordano le ardite pareti e gli esili picchi delle lontane Dolomiti. Un ultimo sforzo su terreno che spiana, caratterizzato da piccole pozze residue ad inizio estate, concede l’accesso al Colle di Roburent (m 2496 – ore 2 dalla partenza), al confine di stato tra Francia e Italia. Il paesaggio si apre sul versante italiano concedendo una splendida visione del sottostante Lago Superiore di Roburent (m 2426) mentre all’orizzonte appaiono le cime delle Alpi Marittime. La discesa al lago è vivamente consigliata e aggiunge appena 20 minuti di cammino all’escursione tra andata e ritorno. Si tratta infatti di uno specchio d’acqua dalle dimensioni ragguardevoli raggiungibile su comodo ed evidente sentiero. Dopo la digressione al lago risaliamo al Colle di Roburent per affrontare, subito oltre, l’ultima frazione di cammino. Gli escursionisti possono infatti aggiungere all’avventura la salita alla Punta di Roburent. Si tratta di un’ascensione non difficile e priva di passaggi d’arrampicata tuttavia la frazione non è segnata se non da rari ometti di pietra; occorre inoltre una certa fermezza di piede nel tratto superiore. Per queste ragioni si tratta di una deviazione per escursionisti di media esperienza. La Punta di Roburent appare già come un modesto cocuzzolo roccioso immediatamente a sud del colle; la salita tuttavia non può avvenire direttamente per via del pendio dirupato. Rimontiamo il ripido ghiaione di clasti che si apre sulle pendici della montagna salendo in diagonale ascendente verso il crinale che scende dalla cima verso sinistra. Una buona traccia scavata tra i detriti facilita il cammino; da rilevare la presenza tra le ghiaie della rara ed endemica Viola del Moncenisio inconfondibile per i suoi splendidi petali di colore violetto. Senza alcuna difficoltà siamo in breve sullo spartiacque. La cima appare ora alla nostra destra, caratterizzata da rocce aguzze all’apparenza instabili. Il percorso prosegue ricalcando grosso modo il crinale per accostare la piramide sommitale. Nonostante l’aspetto della cresta di primo acchito possa apparire repulsivo ci accorgiamo che il percorso aggira a sinistra le frazioni più ardue evitando di fatto qualunque reale difficoltà. Da notare il colpo d’occhio alle spalle verso il Lago Superiore di Roburent. L’esile traccia aggira gli spuntoni più esposti raggiungendo in ultimo il punto più alto (m 2628 – ore 2,30 dalla partenza senza considerare la digressione al Lago Superiore di Roburent – ore 0,30 dal Colle di Roburent). Si tratta di un’elevazione posizionata sul crinale principale dell’arco alpino ed è quindi attraversata dal confine italo francese, il paesaggio appare di conseguenza vasto ed appagante. Nel versante italiano dominiamo un tratto della Valle Stura; nelle immediate vicinanze osserviamo non solo il Lago Superiore di Roburent ma anche il più lontano Lago Inferiore. Proseguendo con lo sguardo oltre la Punta di Roburent notiamo l’ampio e tozzo profilo del Monte Pierassin con, alla sua destra, il frastagliato crinaletto che conduce al Monte della Signora. Gran parte del Vallon de l’Oronaye si distende ai nostri piedi; spicca al suo centro il Lago Oronaye precedentemente toccato nel corso della salita. La massiccia struttura del Monte Oronaye resta il motivo dominante del paesaggio verso settentrione. Il rientro avviene a ritroso ed impegna per un paio d’ore. Cenni sulla flora:
L’itinerario di salita proposto interessa una zona caratterizzata da una flora ricchissima che comprende alcuni rari endemismi meritevoli di protezione totale. Segue una lista delle principali specie identificate in occasione della nostra salita, avvenuta all’inizio del mese di luglio. Piante endemiche: 1) Nigritella occidentale (Nigritella corneliana). E’ una splendida orchidea endemica delle Alpi sud-occidentali inconfondibile per l’attraente colorazione rosata. Lungo il percorso descritto la specie è particolarmente abbondante nei pendii prativi che precedono il Lago d’Oronaye. 2) Berardia lanuginosa (Berardia subacaulis). E’ una pianta endemica in senso stretto delle Alpi Occidentali nel settore compreso tra Bardonecchia a nord e la zona di Ormea a meridione. Da notare che il genere Berardia è uno dei tre ad essere endemico in senso stretto della catena alpina. Il genere Berardia è caratterizzato da una sola specie (appunto Berardia subacaulis) occupando pertanto una posizione sistematica isolata e assumendo quindi particolare valore ed importanza. Lungo il percorso descritto è presente subito a sinistra del sentiero lungo un breve ma ripido pendio detritico che precede di poco il Lago d’Oronaye. La fioritura avviene normalmente nella prima metà di luglio. 3) Androsace carnicina (Androsace adfinis). Tipico endemismo delle Alpi Occidentali segnalato in Piemonte, Valle d’Aosta e nelle aree contigue in territorio francese. Androsace adfinis è specie che necessita d’ulteriori studi ed approfondimenti sono infatti note almeno tre diverse sottospecie (brigantiaca, puberula e carnea) con areali parzialmente sovrapposti e con numerose forme intermedie a rendere ancora più difficoltosa la determinazione. Parcchi esemplari sono presenti nei prati che precedono il Colle di Roburent. 4) Primula impolverata (Primula marginata). Magnifico endemismo delle Alpi Occidentali che presenta stazioni disgiunte nelle Alpi Liguri nella zona del Monte Carmo e nell’Appennino Ligure (monti Ciapa Liscia e Roncalla) tra le province di Genova e Piacenza. Sono inconfondibili sia le infiorescenze violette che le foglie caratterizzate da secrezioni calcaree così come suggerito dal nome comune della pianta. Sono presenti parecchi esemplari nei grandi massi calcarei presenti nel Vallon d’Oronaye prima di raggiungere l’omonimo lago. 5) Viola del Moncenisio (Viola cenisia). Bellissimo endemismo delle Alpi Occidentali segnalato in Piemonte e nelle valli contigue in territorio francese caratterizzato da magnifici petali di colore violetto chiaro. E’ presente nei ghiaioni a monte del Colle di Roburent salendo verso l’omonima cima. 6) Iberidella grassa (Thlaspi rotundifolium), endemica delle Alpi, è facilmente reperibile nei ghaioni mobili. 7) Astragalo elvetico (Oxytropis helvetica)., pianta endemica delle Alpi Occidentali segnalata in Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria nonché nella valli contigue in territorio francese. Altre specie: 1) Androsace vitaliana (Androsace vitaliana subsp. cinerea); bellissima pianta a portamento strisciante caratterizzata da fiori di colore giallo intenso. E’ presente con diversi cuscinetti nei prati circostanti il Colle di Roburent. 2) Sassifraga rossa (Saxifraga oppositifolia) nei macereti a monte del Colle di Roburent. 3) Petrocallide dei Pirenei (Petrocallis pyrenaica). Splendida pianta, piuttosto rara in ampi settori delle Alpi, che forma cuscinetti trapuntati da numerosi, piccoli fiori rosa. 4) Tulipano montano (Tulipa australis), presente con diversi esemplari nel Vallon de l’Oronaye. 5) Sassifraga solcata (Saxifraga exarata) 6) Sassifraga androsacea (Saxifraga androsacea) 7) Semprevivo ragnateloso (Sempervivum arachnoideum) 8) Linaiola d’alpe (Linaria alpina) 9) Minuartia sedoide (Minuartia sedoides) 10) Camedrio alpino (Dryas octopetala) 11) Salice reticolato (Salix reticulata) 12) Ranuncolo di Kuepfer (Ranunculus kuepferi) 13) Spillone alpino (Armeria alpina) 14) Silene a cuscinetto (Silene acaulis) 15) Tossillaggine alpina (Homogyne alpina) 16) Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum) 17) Bartsia alpina (Bartsia alpina) 18) Ambretta strisciante (Geum reptans) 19) Trifoglio alpino (Trifolium alpinum) 20) Genzianella (Gentiana verna) 21) Vedovella celeste (Globularia cordifolia) 22) Pedicolare spiralata (Pedicularis gyroflexa) 23) Nontiscordardime (Myosotis alpestris) 24) Anemone narcissino (Anemone narcissiflora) 25) Calta (Caltha palustris) 26) Viola con sperone (Viola calcarata) 27) Viola gialla (Viola biflora) 28) Anemone del Monte Baldo (Anemone baldensis) 29) Bupleuro delle rocce (Bupleurum petraeum) 30) Scutellaria delle Alpi (Scutellaria alpina), presente nei prati presso la partenza. 31) Pedicolare a spiga allungata (Pedicularis rostratospicata)
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