Nome scientifico: Caltha palustris L.
Famiglia: Ranunculaceae
Altro nome comune: Farferugine
Habitat naturale: Ambienti
umidi e quindi presso sorgenti, torrenti, ruscelli, stagni da 0 a 2200
metri, tuttavia in pianura è assai rara ed è solitamente associata alle
risorgive dell’alta Pianura con acqua fresca e a temperatura costante.
Più frequente è la sua presenza in media e alta montagna. E’ una specie
da considerarsi minacciata per la scomparsa del suo habitat e per questa
ragione è in molte regioni una pianta protetta. In Italia è presente al
nord (soprattutto sulle Alpi), sull’Appennino Tosco Emiliano e in
Calabria sul massiccio della Sila. In tutte le altre regioni è assente.
Periodo di fioritura:
Marzo – giugno, talvolta anche oltre a seconda della quota.
Descrizione della pianta:
Pianta erbacea perenne
alta 15 – 40 cm; presenta grandi foglie verde scuro piuttosto carnose e
con margini seghettati. Le foglie basali sono dotate di piccioli lunghi
anche 20 cm mentre quelle superiori sono sessili e tendono ad avvolgere
il fusto. Alle quote più elevate i fusti divengono prostrati adagiandosi
sul terreno. I fiori (da 2 a 7) sono di colore giallo brillante con
diametro di rado superiore ai 4 – 5 cm. Sono portati da peduncoli lunghi
fino a 5 cm e sono raccolti sugli apici degli steli.
Note:
Tutto il genere Caltha è tipico dei climi temperati freddi. In
Italia è da considerarsi un relitto glaciale: non a caso è più comune in
media e alta montagna. L’intera pianta è
velenosa per la presenza di protoanemonina in grado di irritare e
ulcerare la pelle e le mucose. Se ingerita può provocare serio
malessere. E’ comunque utilizzata in omeopatia in associazione con altre
piante.
Dove l’abbiamo osservata:
Tutte le fotografie provengono dal Prato della Cipolla, alle pendici dei
Monti Bue e Maggiorasca (m 1580 - Appennino Ligure).
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