Cima del Lago

CIMA DEL LAGO (m 2615)

Esistono montagne umili che vivono una loro dimensione appartata, quasi volessero nascondersi nella moltitudine delle cime più note e “alla moda”. A cavallo tra la Val di Non e la Val d’Ultimo, un gruppo montuoso, quello delle Maddalene, risulta sconosciuto alla stragrande maggioranza degli escursionisti che affollano i rifugi delle Dolomiti. Condivisa tra le province di Trento e Bolzano si tratta di una catena che vive in un oblio quasi sorprendente per una regione, il Trentino Alto Adige, votata per eccellenza alla montagna. Sono cime prive dei grandi ghiacciai che caratterizzano il vicino Cevedale e prive delle grandi pareti strapiombanti che al contrario sono una caratteristica predominante delle Dolomiti. Nonostante ciò le Maddalene presentano angoli solitari e silenziosi dove i ritmi della natura sono ancora quelli primordiali. Le escursioni avvengono in ambiente pastorale e solo oltre i 2200 – 2300 metri affiorano detriti e roccette. Piccoli laghetti alpini sono presenti in questa cornice selvaggia ed isolata quasi a voler premiare i pochi camminatori che saranno attratti da queste pendici. Poi ci sono i fiori: migliaia e migliaia tra giugno e luglio in un’esplosione insospettabile di specie, alcune delle quali rare ed endemiche; sembrano anche loro essersi nascosti quassù, dove nessuno ne turba i loro cicli. Anno dopo anno il miracolo si ripete: alla fusione della neve la montagna si sveglia; compaiono a migliaia le primule, le genziane, i gigli, le orchidee in un caleidoscopio abbagliante di colori e forme. Raggiungemmo questa zona in una giornata inizialmente uggiosa e grigia eppure ci scoprimmo alla sera felici. Non una camminata straordinaria ma la sensazione di portare a casa nel nostro cuore qualcosa di raro e prezioso: un angolo incontaminato e sconosciuto dove sentirsi ancora felici e speranzosi che l’uomo non porti via anche questo nel suo egoismo e nella sua scelleratezza.

Dati tecnici:

Partenza presso Malga Bordolona di Sotto (m 1806): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Dislivello assoluto: m 809. Acqua: un paio di torrenti nel tratto compreso tra Malga Bordolona di Sopra e Passo Alplaner.

Accesso:

Si accede alla partenza dal paese di Cles seguendo per un breve tratto la statale per il Passo del Tonale. La si abbandona poco oltre il Lago di S.Giustina per volgere a destra raggiungendo i paesi di Varollo e Preghena. Proseguiamo risalendo a Bresimo e rimontando l’omonima valle su stretta stradina di montagna comunque asfaltata e in buone condizioni. Lasciamo la macchina quasi al termine della carrozzabile in coincidenza della Malga Bordolona di Sotto (m 1806).

N.B Il tratto transitabile in automobile proseguirebbe solo per altri 500 metri raggiungendo Malga Preghena di Sotto.

Descrizione del percorso:

Dal parcheggio si lascia la strada seguendo il sentiero segnato che sale a destra tra pascoli e alpeggi. In ambiente aperto grazie all’assenza di alberatura si guadagna quota in pendenza moderata. Superiamo una zona acquitrinosa per la presenza di alcuni ruscelli quindi, più ripidamente, saliamo ad intersecare la strada bianca chiusa al traffico che mette in comunicazione Malga Bordolona di Sotto con Malga Bordolona di Sopra. In breve raggiungiamo quest’ultima tra prati e cespugli di rododendro (m 2084 – ore 0,45 dalla partenza). Naturalmente è possibile guadagnare la malga seguendo la strada e non il sentiero, opzione che può essere scelta ad esempio per il ritorno modificando di poco il percorso.

In coincidenza della malga siamo ad un importante crocevia di sentieri: ignoriamo il sentiero 133 che sale verso Passo Palù scegliendo invece di volgere a destra con indicazioni per il Lago Trenta (segnavia n° 136). Il sentiero risulta facile ed evidente, ben scavato nel manto erboso. Si traversa in diagonale ascendente con pendenza moderata attraversando prati ricchissimi di fioriture con particolare riferimento alle orchidee. Raggiungiamo un’ampia spalla dove il percorso, per un breve tratto, volge a sinistra sovrastato da un dosso caratterizzato da numerosi cespugli di rododendro. Attraversiamo un piccolo torrente quindi riprendiamo a traversare verso destra con il sentiero che decorre sotto alcune paretine rocciose. Nel proseguo osserviamo la vegetazione ridursi progressivamente mentre acquistiamo quota con i prati che lasciano progressivamente spazio a pietraie e distese detritiche. Entriamo nel valloncello che si apre subito sotto il Passo Alplaner. Notiamo in basso a destra un’ulteriore zona acquitrinosa a breve distanza dal tracciato. Superiamo in momentanea discesa un tratto più disagevole con alcune grosse rocce quindi affrontiamo la salita finale che permette d’accedere all’ampio Passo Alplaner (m 2424 – ore 2,20 dalla partenza). Siamo sul confine di provincia fra Trento e Bolzano nonché sullo spartiacque che permette di calare al già ben visibile Lago Alplaner (Lago Trenta). La discesa al lago è vivamente consigliata e richiede meno di 10 minuti dal valico. Si tratta di un’altra facile frazione di sentiero che serpeggia tra massi granitici incrostati di licheni e facili balze erbose dove un occhio attento noterà, in giugno, una bella fioritura di Primula glutinosa, pianta endemica del settore nordorientale delle Alpi dagli splendidi capolini violetti. Presso le limpidissime acque del lago (m 2387 – ore 2,30 dalla partenza) osserviamo un ottimo panorama verso nordest sulla vicina Cima Trenta dall’inconfondibile mole trapezoidale; con un’aggiunta di tempo di pochi minuti guadagniamo inoltre un secondo lago posto su un piano appena inferiore al precedente. Possiamo rientrare a ritroso riportandoci brevemente al Passo Alplaner.

E’ ora possibile aggiungere al percorso l’ascensione ad una cima che gode di un anonimato pressoché assoluto. In ambiente selvaggio e molto solitario seguiamo il segnavia che sale verso occidente in direzione del crinale lasciando alle nostre spalle il Passo e il Lago Alplaner. E’ l’unica frazione del percorso ad essere impegnativa per via della forte pendenza. Non vi è esposizione né tratti d’arrampicata tuttavia l’ambiente isolato e il fondo che alterna macereti a lastre di roccia instabile richiede comunque attenzione. In ultimo la cresta diviene affilata e il segnavia ne ricalca in pratica il disegno sino a raggiungere l’esile sommità della Cima del Lago (m 2615 – ore 0,30 dal Passo Alplaner – circa 3 ore complessive). Dalla vetta si separa verso settentrione, in direzione della Val d’Ultimo, un lungo e dirupato crinale. Da notare il bellissimo panorama verso nord sull'Orecchia di Lepre e, a nordest, Cima Trenta e il sottostante Lago Alplaner.

Il ritorno avviene a ritroso con tempi più contenuti grazie alla lunga frazione di facile sentiero che dal Passo Alplaner cala sino alla partenza.

Cenni sulla flora:

Nell’introduzione a questa escursione non abbiamo potuto fare a meno di parlare della grande varietà di piante e fiori osservabili lungo la salita. Si tratta di un percorso ideale per accostare i neofiti al bellissimo mondo della flora alpina. Di seguito riportiamo una selezione delle principali fioriture osservabili tra giugno e luglio.

Dalla partenza fino al Passo Alplaner:

1)       Semprevivo di Wulfen (Sempervivum wulfenii); bellissimo endemismo alpino con areale esteso dal Piemonte al Friuli caratterizzatola splendidi fiori giallo oro slargati a stella. Di norma piuttosto raro, è presente in questo settore con sorprendente abbondanza. E’ osservabile sin dai dintorni della Malga Bordolona di Sopra nonché lungo il sentiero che sale al Passo Alplaner.

2)       Semprevivo ragnateloso (Sempervivum arachnoideum) dalle inconfondibili piccole rosette ricoperte da sottilissimi fili che ricordano l’intreccio di una ragnatela.

3)       Semprevivo montano (Sempervivum montanum)

4)       Senecio abrotanino (Senecio abrotanifolium); pianta endemica dell’arco alpino dai bei fiori arancioni. E’ presente nei prati tra Malga Bordolona di Sotto e Malga Bordolona di Sopra.

5)       Genzianella (Genziana verna)

6)       Genziana di Koch (Genziana acaulis)

7)       Genziana punteggiata (Genziana punctata)

8)       Genziana maggiore (Genziana lutea)

9)       Sassifraga spinulosa (Saxifraga aspera), presente con particolare abbondanza nei dintorni di Malga Bordolona di Sotto.

10)   Sassifraga alpina (Saxifraga paniculata)

11)   Sassifraga stellata (Saxifraga stellaris), lungo i torrenti superati dal sentiero tra Malga Bordolona di Sopra e Passo Alplaner

12)   Nigritella comune (Nigritella nigra); splendida orchidea alpina dal caratteristico odore di vaniglia. E’ abbondantissima nei prati tra Malga Bordolona di Sopra e Passo Alplaner.

13)   Orchide candida (Pseudorchis albida); altra orchidea presente con straordinaria abbondanza. Condivide in pratica l’habitat con la precedente. E’ comunque già presente immediatamente a valle della Malga Bordolona di Sopra.

14)   Celoglosso (Coeloglossum viride). Altra bella orchidea che condivide l’habitat con Nigritella nigra. Non è tuttavia altrettanto numerosa e la sua piccola taglia richiede un‘attenta ricerca per identificarla.

15)   Arnica (Arnica montana)

16)   Vulneraria (Anthyllis vulneraria)

17)   Veratro (Veratrum album)

18)   Erba unta comune (Pinguicola vulgaris), pianta carnivora in grado di catturare piccoli insetti grazie alle foglie vischiose.

19)   Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum) abbondantissimo presso Malga Bordolona di Sopra e a monte della costruzione. Ad inizio luglio la foritura regala una magnifica visione grazie alle migliaia di fiori color porpora.

20)   Giglio martagone (Lilium martagon); non è abbondante tuttavia abbiamo osservato alcune piante nel tratto di sentiero tra Malga Bordolona di Sopra e Passo Alplaner. E’ presente a monte del sentiero in un punto in cui si è sovrastati da alcune pareti rocciose.

21)   Minuartia ricurva (Minuartua recurva)

22)   Senecio biancheggiante (Senecio incanus); pianta endemica delle Alpi con poche stazioni isolate nell’Appennino Settentrionale dalle caratteristiche foglie argentate.

23)   Rosa pendulina (Rosa pendulina) presente lungo il sentiero tra Malga Bordolona di Sopra e Passo Alplaner.

24)   Azalea alpina (Loiseleuria procumbens); pianta strisciante caratterizzata da numerosi piccoli fiori rosati.

25)   Trifoglio bruno (Trifolium badium)

26)   Trifoglio alpino (Trifolium alpinum)

27)   Costolina alpina (Hypochoeris uniflora)

28)   Raponzolo orbiculare (Phyteuma orbiculare)

29)   Piroletta a foglie rotonde (Pyrola rotundifolia)

30)   Erba cipollina (Allium schoenoprasum)

31)   Graminia di Parnasso (Parnassia palustris)

32)   Geranio selvatico (Geranium sylvaticum)

33)   Iberidella alpina (Hornungia alpina)

34)   Astro alpino (Aster alpinus)

35)   Anemone alpino (Pulsatilla alpina)

36)   Poligono viviparo (Polygonum viviparum)

37)   Prunella delle Alpi (Prunella grandiflora)

38)   Botton d'oro (Trollius europaeus)

39)   Achillea moscata (Achillea moschata)

Dal lago e dal passo Alplaner fino alla cima:

1)       Primula vischiosa (Primula glutinosa); bellissimo endemismo del nordest dai fiori violetti raccolti in piccoli grappoli. Colonizza i macereti d’altitudine.

2)       Falangio alpino (Lloydia serotina); rara pianta della famiglia delle Liliaceae presente nei macereti attorno al Lago Alplaner.

3)       Piumino rotondo (Eriophorum scheuchzeri); inconfondibile per i capolini a forma di batuffolo bianco; è presente presso le sponde del Lago Alplaner.

4)       Sassifraga solcata (Saxifraga exarata); molto abbondante lungo l’intero crinale con alcune belle stazioni proprio in coincidenza della Cima del Lago.

5)       Sassifraga zolfina (Saxifraga bryoides)

6)       Soldanella della silice (Soldanella pusilla) nei macereti umidi, immediatamente dopo la fusione della neve.

7)       Silene a cuscinetto (Silene acaulis); forma caratteristici tappeti trapuntati da numerosi fiorellini di colore rosa.

8)       Ranuncolo dei ghiacciai (Ranunculus glacialis), tra le rocce sommitali.

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