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Nome scientifico: Allium schoenoprasum L. Famiglia: Amaryllidaceae Altri nomi comuni: Aglio ungherese – Porro sottile Habitat naturale: Prati e pascoli umidi, torbiere, paludi, sorgenti da 600 a 2600 metri. Presente in Italia nell’intero arco alpino, in Emilia Romagna, Toscana, Lazio ed Abruzzo. La distribuzione non è tuttavia uniforme. Periodo di fioritura: Da maggio ad agosto. Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne con bulbo ovoide suddiviso in bulbilli e avvolto in tuniche cartacee bruno chiare. La pianta è alta 15 – 50 cm con scapo eretto e cilindrico, in genere tuboloso e avvolto alla base da guaine fogliari. Le foglie sono cilindriche, cave, lunghe quanto lo scapo. L’infiorescenza è ad ombrella multiflora apicale di forma globosa o ellittica e diametro intorno ai 3 cm. I fiori, peduncolati, hanno perigonio con 6 tepali roseo-purpurei, raramente bianchi, con 6 stami. Note: Alcuni studiosi suddividono l’entità botanica in numerose sottospecie; in Italia sarebbe presente solo la subsp.sibiricum. Nonostante sia una pianta tipicamente di montagna, è ben nota in quanto utilizzata ampiamente in cucina per guarnire e insaporire minestre, insalate, per condire formaggi molli e per aromatizzare salse e burro. Anche i fiori sono commestibili e hanno un delicato sapore di cipolla e possono essere usati per decorare insalate. Si usa in prevalenza fresca grazie al suo aroma lieve, meno intenso rispetto agli altri agli. La sua elasticità rende adatta la pianta per legare piccole preparazioni a forma di fagotto, come crepes o mazzetti di verdure lessate. E’ comunque possibile essiccare o congelare le foglie per poi bagnarle nel succo di limone per reidratarle al momento dell’uso. Oltre ad essere utilizzata in cucina, è pianta con proprietà terapeutiche. Nello specifico è in grado di diminuire la pressione arteriosa, migliorare la circolazione centrale e contrastare l’insorgenza dell’arteriosclerosi. Presenta inoltre proprietà espettoranti, lassative, cicatrizzanti, cardiotoniche, diuretiche e vermifughe. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie che seguono provengono dal tratto di sentiero compreso tra il Lago di Valbona e il Passo del Gatto (circa 2200 metri di quota – Alpi Orobie).
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