Sparavera - Barzena

SPARAVERA (m 1369)

BARZENA (m 1360)

Un ampio e lungo crinale caratterizzato da elevazioni dolci, poco pronunciate, delimita a settentrione la Val Cavallina. Diversi percorsi caratterizzano un settore particolarmente adatto agli escursionisti grazie alla totale assenza d’affioramenti rocciosi. La possibilità di portarsi in auto sino alla Forcella di Ranzanico e l’uniformità della dorsale annulla di fatto il dislivello che sarebbe necessario coprire partendo dal fondo valle. Il risultato è un itinerario davvero per tutti che coniuga alla semplice percorrenza i bellissimi panorami sulle Prealpi Bergamasche e sui sottostanti laghi di Endine e d’Iseo. La favorevole esposizione del percorso al sole fa sì che la neve scompaia piuttosto presto; normalmente l’itinerario è già percorribile a fine marzo o al massimo in aprile nelle annate più inclementi. Da evitare, per la stessa ragione, il periodo estivo decisamente troppo caldo e umido ad una quota così ridotta. In conclusione un itinerario a quattro passi dalla pianura che sorprende per la bellezza dei panorami e che offre la possibilità di una bella avventura ad inizio stagione quando la neve ricopre ancora i gruppi più elevati.

Dati tecnici:

Partenza dalla Forcella di Ranzanico (m 958): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: discontinua nella prima parte ma senza problemi d’orientamento con buona visibilità. Assente anche nella salita alle due cime ma senza problemi d’orientamento grazie all’ambiente ampio e luminoso. Dislivello assoluto: m 411. Acqua: assente.

Accesso:

Si accede alla partenza dal Lago di Endine, facilmente raggiungibile con la statale 42 salendo da Bergamo oppure da Lovere. In coincidenza di Spinone al Lago abbandoniamo la statale per salire con la provinciale 40 al paese di Ranzanico. Attraversiamo l’abitato caratterizzato nella parte centrale da anguste stradine fiancheggiate da vecchie case sino a trovare, sulla sinistra, la ripida e stretta Via Cadorna (cartello indicante Malga Lunga). La strada, a tratti sconnessa e senza protezioni, ma comunque asfaltata e ben transitabile, sale rapidamente di quota concedendo scorci sul sottostante paese e sul bellissimo Lago di Endine. Con numerosi tornanti rimontiamo il ripido pendio boschivo sino al termine del tratto transitabile in coincidenza della Forcella di Ranzanico. Da notare che lo spazio per parcheggiare in coincidenza del valico scarseggia (3 – 4 posti in tutto) per cui è bene salire alla mattina presto altrimenti si dovrà lasciare la macchina più in basso, lungo la strada di salita.

Descrizione del percorso:

In coincidenza della Forcella di Ranzanico (m 958) troviamo i cartelli che indicano a destra il nostro sentiero per Monticelli e Monte Sparavera. Lasciamo alla nostra destra una casa salendo in moderata pendenza tra recinzioni e con fondo a gradoni in legno visibilmente artefatto.

Alterniamo tratti nel bosco con splendidi settori prativi dove la vista si allarga allo Sparavera, obiettivo della nostra salita, mentre sullo sfondo cominciamo a notare la vasta cupola sommitale del Monte Guglielmo. Il lago di Endine per il momento non è osservabile con chiarezza in quanto parzialmente occultato dalla vegetazione. Il sentiero volge verso sinistra riportandosi sull’ampio crinale sino ad intercettare una strada asfaltata (m 1035) a breve distanza dalla piccola frazione di Poiana. Il panorama si apre suggestivo verso nordovest permettendo una splendida vista verso la struttura rocciosa del Monte Alben. L’intera zona in primavera lascia meravigliati per i prati costellati da migliaia di fiori di croco e bucaneve.

Volgiamo a destra seguendo la strada e passando tra case e cascine sparse in un contesto prativo di grande suggestione. Nelle giornate più limpide la vista si allarga verso sudovest sino a scorgere, a grandissima distanza, le Alpi Occidentali al confine tra Piemonte e Francia. Nel proseguo passiamo subito a sinistra di una casa al di là della quale l’asfalto lascia spazio ad un tratto sterrato con due strisce di mattoni in cemento. La pendenza resta moderata e in breve siamo nuovamente nel prato con in vista un ulteriore casolare che aggiriamo alla sua sinistra (m 1070). Raggiungiamo una sbarra in ferro che scavalchiamo senza problemi per poi confluire in uno stradello cementato. In questo tratto non troviamo segnaletica ed è quindi necessaria attenzione; volgiamo a destra sulla forestale guadagnando in breve un nuovo bivio, questa volta segnalato. Ignoriamo la sterrata che sale a sinistra in direzione della chiesa della Madonna di Monte Pizzo proseguendo diritti nell’aggiramento del modesto Monte Pizzetto. In debole pendenza traversiamo subito al di sopra di un vasto pendio prativo ove notiamo alcune cascine. Il panorama si apre nuovamente verso il Monte Guglielmo mentre alle spalle compare l’estremità occidentale del Lago di Endine. Per una breve frazione siamo nuovamente nel bosco sino a guadagnare infine la località Monticelli (m 1116), splendida sella erbosa compresa tra i monti Pizzetto e Sparavera. La vista si apre ad occidente non soltanto sul Monte Alben ma anche sul non distante Pizzo Formico e sull’elevata sommità del Pizzo Arera.

Passiamo ora alla seconda parte della nostra escursione: proseguiamo in moderata salita sulla forestale che si sviluppa a destra (segnavia n° 547) inizialmente con due strisce in cemento per agevolare il transito di trattori e fuoristrada. L’ambiente diviene più aperto e luminoso in quanto il bosco cede spazio, in questo tratto, a vasti pendii per lo più prativi. La forestale si sviluppa, quasi piana, con panoramiche sempre più vaste sino ad abbracciare, oltre al Lago di Endine, il più distante Lago d’Iseo sovrastato dal Monte Corna Trentapassi e dal Monte Guglielmo. La cima dello Sparavera domina dall’alto il nostro percorso che ne aggira il pendio ricadente verso meridione. Poco oltre notiamo una panchina nel prato posta a destra della forestale: conviene effettuare una breve digressione in discesa per raggiungerla in quanto è posta in posizione eccezionalmente panoramica. Per la prima volta possiamo infatti a dominare il Lago di Endine nella sua interezza. Rientrati sulla sterrata procediamo per una lunga ed uniforme frazione sino ad un importante bivio segnalato da cartelli. Ignoriamo la deviazione sul segnavia n° 618 per la Botta Bassa volgendo a sinistra con indicazioni per Malga Lunga mantenendo il sentiero n° 547. Il tracciato volge con decisione verso nord tra estesi spazi prativi. La pendenza si fa più consistente sino a portarsi a breve distanza da un evidente malga posta immediatamente a destra del percorso forestale. Senza raggiungere la costruzione volgiamo intuitivamente verso sinistra abbandonando pertanto il tracciato segnato. Rimontiamo l’evidente pendio erboso libero dall’alberatura restando grosso modo lungo il bordo della dorsale ricadente a meridione. Da notare la vista alle spalle sul vicino Monte Grione. Compare inoltre, a breve distanza, il modesto specchio d’acqua denominato Pozza dei Sette Termini. Il proseguo del crinaletto offre la migliore vista possibile sul Lago di Endine: un panorama indimenticabile nei giorni più tersi grazie all’assenza, negli immediati dintorni, di cime più elevate. Siamo infine all’ampia radura prativa sommitale (m 1369 – ore 2 dalla partenza).

Il panorama appare completo e avvincente con particolare riferimento alla vista verso nord sulle Alpi Orobie con la parete “dolomitica” della Presolana. Molto appariscente appare ancora una volta la struttura calcarea del Monte Alben e l’elegante sagoma del Pizzo Arera. Un occhio attento noterà, lontanissime, le Alpi in direzione del Monte Rosa mentre nelle immediate vicinanze osserviamo distendersi, sotto di noi, un lungo tratto della Val Seriana. Appare visibile in tutto il suo sviluppo l’intera dorsale seguita dalla Forcella di Ranzanico alla cima dello Sparavera a sovrastare la Val Cavallina con il Lago di Endine. Ad oriente si amplia ulteriormente la vista in direzione del Lago d’Iseo e del Monte Guglielmo mentre a minore distanza compare un piccolo tratto del Lago di Gaiano. Senza grande fatica è ora possibile aggiungere una seconda cima all’escursione, siamo infatti molto vicini alla cima in parte boscata del Monte Barzena, posizionato poco a nordest dello Sparavera. Rientriamo sulla forestale ripercorrendo a ritroso la cresta orientale dello Sparavera. In breve siamo nuovamente sul percorso segnato che seguiamo verso sinistra per pochi minuti. Bordeggiamo la malga citata in precedenza per guadagnare infine un culmine poco pronunciato in coincidenza del quale la strada cambia versante. Abbandoniamo ancora una volta il proseguo in direzione della Malga Lunga volgendo intuitivamente a sinistra. La rada alberatura a conifere e gli ampi pendii erbosi non offrono alcuna difficoltà permettendo così di guadagnare in breve l’ampio spartiacque soprastante. Volgendo a destra seguiamo il facile crinale sino a raggiungere, in qualche minuto, il punto più elevato (m 1360 – 20 minuti dalla cima dello Sparavera – ore 2,20 complessive).

Il panorama ad ampio giro d’orizzonte entusiasma e meraviglia, al pari dello Sparavera, aprendosi ulteriormente verso nordest. La mancanza di ostacoli in questa direzione concede nei giorni tersi una spettacolare visione del Gruppo dell’Adamello. Compare inoltre l’inconfondibile mole del Pizzo Camino Camuno a sovrastare le valli Camonica e di Scalve. Un interessante colpo d’occhio si ha inoltre sul vicino Pizzo Formico, posizionato tra il Pizzo Arera a sinistra e la Presolana a destra. Il rientro avviene a ritroso ed impegna per meno di un paio d’ore (ore 4 complessive).

Cenni sulla flora:

Abbiamo percorso questo itinerario in aprile ammirando il risveglio della natura. Numerose sono le fioriture osservabili che caratterizzano la parte iniziale della primavera.

Ricordiamo le più facili da ammirare:

1)       Primula (Primula vulgaris)

2)       Polmonaria maggiore (Pulmonaria officinalis)

3)       Rosa di Natale (Helleborus niger) sin dalla partenza in coincidenza della Forcella di Ranzanico.

4)       Croco (Crocus vernus)

5)       Bosso strisciante (Polygala chamaebuxus)

6)       Bucaneve (Galanthus nivalis), sia nei prati poco prima della località Poiana che sulla vetta del Monte Barzena.

7)       Peonia selvatica (Paeonia officinalis) nel sottobosco subito oltre la località Poiana.

8)       Draba primaverile (Erophila verna) nei prati aridi presso la Pozza dei Sette Termini.

9)       Muscari azzurro (Muscari botryoides)

10)   Genzianella (Genziana verna)

11)   Erba trinità (Hepatica nobilis)

12)   Dente di cane (Erithronium dens-canis)

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