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Nome scientifico: Helleborus niger L. Famiglia: Ranuncolacee Altri nomi italiani: Elleboro bianco – Falso bucaneve Habitat naturale: Boschi e boscaglia, specie nella fascia prealpina. Predilige quindi i luoghi ombrosi con terreno di tipo calcareo. Viene coltivato nei giardini come pianta ornamentale caratterizzata da una bella fioritura invernale. Periodo di fioritura: Da dicembre a marzo Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne, alta 20 – 30 cm con foglie basali persistenti fino a dicembre quando cominciano a comparire i grandi fiori che la caratterizzano (diametro fiori di 6 – 8 cm) di colore bianco oppure rosa tendenti al rosso. Intorno ad aprile scompaiono i fiori e le vecchie foglie che lasciano spazio alla nuova generazione di foglie che originano piccoli cespugli persistenti nella stagione più calda. Note: Una delle primarie caratteristiche dell’elleboro è la sua elevata tossicità dovuta alla presenza di elleborina ed elleborigenina, ovvero due glucosidi cardioattivi in grado di danneggiare il cuore. Tutte le parti della pianta sono velenose, sia per l’uomo che per animali come cani, gatti, cavalli e mammiferi di piccola taglia. Per un cavallo 8 –10 grammi di radice sono senz’altro tossici, per un cane è sufficiente appena 0,3 – 1 grammo di radice. Tra i sintomi dell’avvelenamento da elleboro possiamo elencare il vomito, la diarrea, la sensazione di bruciore in bocca, coliche addominali fino alla paralisi con dilatazione delle pupille oltre a notevoli aritmie cardiache. Sono stati talvolta segnalati casi di avvelenamento in seguito ad utilizzo di latte d’animale che aveva brucato la pianta. Dove l’abbiamo osservata: La prima foto è stata scattata lungo il sentiero 38 che unisce Sasso a Razone (circa m 700 metri - Prealpi Bresciane); l'ultima fotografia è stata realizzata lungo il sentiero delle Cascate presso Monticelli Brusati (m 500 - Prealpi Bresciane).
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