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CIMA DELLA STANGA (KALKWANDSTANGE - m 2388)
Nella collana “Guida dei Monti d’Italia” (CAI/TCI) il volume dedicato ad “Alpi Aurine-Brennero - Gran Pilastro-Vetta d’Italia”, dice testualmente: “La Kalkwandstange/Cima della Stanga 2388m è un insignificante cocuzzolo detritico tra il Col della Chiave/Schlüsseljoch 2212m a NE e il Colle della Stanga/Stangenjoch 2216m a SW”. Pur non addentrandoci in una polemica che sarebbe sterile ci sentiamo di esprimere tutto il nostro disappunto per un’osservazione del genere. Ogni montagna ha una sua naturale dignità e chi sa guardare al di là del proprio naso saprà scoprire i tesori che ogni cima racchiude. Siamo saliti in giugno alla Cima della Stanga rimanendone entusiasti. La vetta, sebbene più bassa rispetto ad altre del circondario, presenta un profilo spiccato e la salita stessa richiede cautela in quanto la cresta sommitale appare piuttosto aerea. É una zona meravigliosa nei suoi silenzi, ancora in gran parte selvaggia e poco percorsa dagli escursionisti. Se avrete la sensibilità di salire quassù potrete godere di una vista magnifica sia in direzione della Val di Vizze che verso le Alpi Breonie di Ponente osservando grandi cime come ad esempio il Tribulaun. La quota non eccessiva della vetta fa sì che si possa prendere in considerazione la salita sin da giugno fino a tutto ottobre prestando comunque la debita attenzione alla forte instabilità meteorologica che caratterizza l’area del Brennero. Tra gli elementi di maggior interesse della zona occorre sottolineare la straordinaria varietà di flora presente su queste pendici poco conosciute. In coda alla descrizione trovate altri particolari in merito. In conclusione per noi la Cima della Stanga è tutt’altro che insignificante. Speriamo possiate anche voi conoscerla e provare il nostro stesso entusiasmo. L’escursione in breve: Malga Zirago (Zirogalm – m 1762) – Rifugio Genziana (Enzianhütte – m 1894) – Passo della Chiave (Schlüsseljoch – m 2212) – Cima della Stanga (Kalkwandstange – m 2388) - Passo della Chiave (Schlüsseljoch – m 2212) – sentiero n° 4 - Malga Zirago (Zirogalm – m 1762) Dati tecnici: Partenza dalla Malga Zirago (Zirogalm - m 1762): Difficoltà: EE. Sino al Passo della Chiave T, quindi EE nel tratto successivo per l’assenza di segnaletica e con qualche passaggio un po’ aereo nella fascia sommitale. E la discesa dal Passo della Chiave sul sentiero 4 anche se in ultimo i segnavia sono poco chiari (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: sino al Passo della Chiave il sentiero ricalca un’ampia sterrata e sebbene non vi siano molte indicazioni la segnaletica è comunque superflua. Dal passo alla cima la segnaletica è del tutto assente e occorre attenzione nel reperire tracce di passaggio comunque presenti. La discesa dal Passo della Chiave sul sentiero 4 è inizialmente ben segnata; più in basso la segnaletica perde di chiarezza e in ultimo la discesa può avvenire su terreno libero e quindi senza via obbligata. Dislivello assoluto: m 626. Acqua potabile sul percorso: fonte presso il Rifugio Genziana. Accesso: Si accede alla partenza dalla SS 12 del Brennero. Chi proviene da Vipiteno supera Colle Isarco sino a trovare, circa 1,5 km prima delle Terme del Brennero, l’indicazione a destra per il Rifugio Genziana. Abbandoniamo la statale risalendo la stradina che sottopassa l’autostrada A22 per inerpicarsi sulle boscose pendici poste sulla sinistra orografica della valle. La stretta carreggiata appare dapprima asfaltata quindi sterrata risalendo il fitto bosco di conifere. Il piano stradale appare a tratti estremamente sconnesso tuttavia anche un’utilitaria, prestando la debita attenzione, può arrampicarsi con molta cautela sino alla Malga Zirago (Zirogalm – m 1762). Descrizione del percorso: Procediamo oltre la malga mantenendo la sconnessa strada forestale aperta alle automobili ma con traffico pressoché nullo trattandosi di una sterrata cieca in ambiente ancora quasi sconosciuto agli escursionisti. Superati un paio di tornanti la carrareccia volge verso settentrione traversando quasi in piano nel grande vallone per lo più prativo dominato sulla destra dalle quinte rocciose della Punta del Tasso. Tralasciamo una mulattiera che si separa a destra e dalla quale torneremo in discesa mantenendo la forestale (volendo si può portare l’automobile fin qui abbreviando la salita di un centinaio di metri di dislivello). L’ultimo tratto su strada bianca offre splendidi scorci verso il Tribulaun e sulla sottostante Malga Zirago. In debole salita guadagniamo il Rifugio Genziana (Enzianhütte – m 1894 – ore 0,30 dalla partenza), ottimo punto d’appoggio aperto nella bella stagione. Il tratto transitabile alle automobili termina in coincidenza della struttura. Subito dietro al rifugio un cartello con indicazioni per il Schlüsseljoch indica la bella mulattiera lungo la quale procede la nostra salita. In moderata pendenza il tracciato sale in un pacifico e solitario ambiente pastorale tra grandi prati e con vista alle spalle che si estende abbracciando diverse cime delle Alpi Breonie di Ponente. A dominare il paesaggio resta alla nostra destra la Punta del Tasso caratterizzata nella frazione sommitale da affioramenti rocciosi a contrastare con i prati sottostanti. Ad un bivio volgiamo bruscamente verso sinistra seguendo ancora una volta l’indicazione per il Schlüsseljoch e ignorando il sentiero che, davanti a noi, condurrebbe altrimenti ad un maso posto nell’ampio vallone. L’ascesa, nell’insieme molto facile e comoda, prosegue trasformandosi più in alto in un sentiero vero e proprio in un ambiente caratterizzato, tra giugno e luglio, dalle magnifiche fioriture del rododendro. Una serie di ampi tornanti permettono di vincere il pendio con facilità quindi la mulattiera volge in modo più deciso verso sudest. La nostra meta è ora ben visibile. A sinistra della Punta del Tasso si osserva infatti la struttura più bassa della Cima della Stanga. Nonostante sia inferiore alle cime circostanti presenta un settore sommitale roccioso del tutto inconfondibile. Da rilevare inoltre lo scorcio verso la più distante Punta Rolle che con i suoi 2800 metri d’altitudine costituisce il punto culminante della dorsale. Sempre più ampia appare la vista alle spalle verso le Alpi di confine. La salita lascia spazio ad un breve traverso che permette di doppiare un costone caratterizzato da affioramenti di roccia stratificata. Subito oltre si volge verso sinistra accedendo pressoché in piano al marcato Passo della Chiave (Schlüsseljoch – m 2212 – ore 1 dal Rifugio Genziana – ore 1,30 dalla partenza). Il paesaggio si apre in una visione magnifica nel versante della Val di Vizze che osserviamo sino alla sua testata con in evidenza Cima Grava e il Gran Pilastro, e addirittura il più distante Mesule alla loro sinistra, tutte vette nell’ambito della vicina catena delle Alpi Aurine. Siamo ad un importante crocevia di sentieri. Sulla sinistra sale il segnavia n° 3 in direzione di Cima Vallaccia (Flatschspitze) mentre verso la Val di Vizze cala il sentiero 4 con cartello indicante Caminata. Sulla destra si separano due sentieri: quello più basso che riporta alla Zirogalm e quello che sale in cresta con cartello indicante la Kalkwandstange a soli 30 minuti. Scegliamo quest’ultima opportunità con la traccia che, dopo un breve tratto immediatamente a destra del crinale discendente si porta infine lungo il suo filo permettendo scorci su entrambi i versanti. Manca in pratica la segnaletica tuttavia il sentiero appare per lo più evidente ed intuitivo articolandosi tra balze prative e qualche breve salto su facili roccette affioranti. Il filo di cresta appare più in alto ampio ed erboso con il sentiero che si sposta progressivamente verso sinistra concedendo ulteriori ampi scorci sulla Valle di Vizze. Perdiamo quota per una frazione di pochi metri quindi accostiamo il pendio sommitale e cominciamo a risalire su fondo detritico. La pendenza diviene sensibile e l’ascesa faticosa con evidente scorcio, sulla destra, verso il punto più alto. La vetta appare slanciata, quasi acuminata, caratterizzata da un’irta guglia rocciosa sovrastata da una grande croce. Lo strapiombo che precipita dalla cima è notevole e altro non fa che esaltare una montagna che solo a torto può apparire poco rilevante. Appare evidente come per raggiungere il punto più alto occorra un “giro” ampio che permetta di aggirare la sommità risalendola da oriente. Proseguiamo pertanto nella salita lasciando rocce e strapiombi alla nostra destra per risalire tra detrito e sfaticcio mai difficile sebbene il percorso non sia molto evidente. Il tracciato appare a tratti proteso verso la Val di Vizze che resta il motivo dominante della salita. Ormai non lontani dal punto più alto volgiamo verso destra in sua direzione rimanendo poco a sinistra degli spuntoni rocciosi strapiombanti che caratterizzano il salto precipite verso settentrione. Il sentiero appare un po’ aereo ma non vi sono troppe difficoltà per un escursionista di media esperienza. Una breve traverso tra i detriti precede l’ultima brevissima frazione tra balze erbose che permette l’immediato accesso al punto più elevato (m 2388 – ore 0,30 dal Passo della Chiave – ore 2 dalla partenza). Da rilevare ancora una volta l’aspetto slanciato e piuttosto esposto che caratterizza la cima. Il panorama di vetta esalta un’elevazione che non è certo insignificante. Verso settentrione osserviamo l’erbosa Cima Vallaccia sovrastata alle spalle dalla Spina del Lupo. Più a destra si estende la Valle di Vizze in parte coperta da un’anticima rocciosa con, alla sua testata, le grandi cime in parte ghiacciate di Cima Grava, Gran Pilastro e Mesule. Verso meridione il paesaggio è del tutto dominato dalla grandiosa cima di Punta Rolle mentre a sudovest sono le pendici della Punta del Tasso a colpire per le grandi pareti e le guglie di roccia grigia. L’orizzonte occidentale appare ampio raggiungendo a grande distanza le cime delle Alpi Breonie di Ponente con il crinale principale al confine tra Italia e Austria. Sotto la nostra verticale si osserva la Malga Zirago dove la nostra avventura ha avuto inizio. Con cautela possiamo proseguire l’escursione rientrando a ritroso, in circa 20 minuti, sino al Passo della Chiave (m 2212). É ora possibile modificare la discesa realizzando un interessante percorso ad anello. Tralasciamo pertanto l’ampia mulattiera seguita all’andata salendo dal Rifugio Genziana scegliendo invece di calare nell’ampio vallone prativo con il segnavia n°4 e con il cartello che indica la Zirogalm (Malga Zirago). Il fondo appare comodo sviluppandosi per lo più tra i prati e con qualche breve tratto di pietraia. Poco oltre siamo ad un’ulteriore biforcazione. Ignoriamo il segnavia 3A che si separa procedendo verso il valico Stangenjoch; manteniamo il sentiero 4 con cartello indicante la Zirogalm a 40 minuti. La discesa diviene ora più sensibile su fondo che resta ben battuto ed evidente. Il sentiero supera un solco detritico creato dalle acque che scendono a valle al disgelo e durante i temporali che spesso si abbattono nella zona. Il tracciato procede sviluppandosi alla sinistra orografica del vallone tagliando le pendici basali della Punta del Tasso. É un settore caratterizzato da vegetazione cespugliosa in gran parte a rodondendro. L’ambiente appare meraviglioso nella sua solitudine godendo di un panorama ampio in un settore che resta in pratica sconosciuto agli escursionisti. Alle spalle appare particolarmente spiccata la sagoma della Cima della Stanga; la particolare angolazione fa sì che la sommità assuma una forma spiccatamente piramidale. Nel proseguo la traccia di sentiero diviene poco visibile così come i segnavia (estate 2022). Sarebbe necessario ripassare la segnaletica che infine si perde nella macchia cespugliosa. Fortunatamente la Maga Zirago non è troppo lontana ed è ben visibile. Possiamo calare senza via obbligata e in pratica senza incontrare grosse difficoltà essendo il vallone caratterizzato da modeste ondulazioni e da vegetazione per lo più prativa o cespugliosa. Raggiungiamo infine la mulattiera che seguita verso destra confluisce in breve nella forestale aperta al traffico percorsa all’andata salendo dalla Malga Zirago al Rifugio Genziana. L’ultimo tratto ripercorre a ritroso il percorso di salita: caliamo a sinistra lungo la sterrata sino a recuperare l’automobile presso Malga Zirago (m 1762 – ore 1,15 dalla Cima della Stanga – meno di ore 3,30 complessive). Cenni sulla flora:
Tutta l’area circostante il Passo della Chiave presenta una ricchezza floristica straordinaria. È ben noto come le aree con la massima biodiversità siano solitamente quelle prealpine. Esistono tuttavia alcune eccezioni e questa appare davvero notevole. Le rocce che caratterizzano la Cima della Stanga e i suoi dintorni sono micascisti in grado di accogliere sia specie basifile che ossifile. La conseguenza di questo è una varietà incredibile di specie d’alta quota. Tra giugno ed agosto le fioriture si susseguono l’una all’altra offrendo sempre nuovi spunti e nuove scoperte anche per chi conosce già l’ambiente. Sarebbe impossibile elencare tutte le specie; segue in ogni caso una selezione delle principali osservate, nel nostro caso, alla fine del mese di giugno. Specie rare e/o endemiche: 1) Pedicolare dei ghaionii (Pedicularis aspleniifolia). Raro endemismo segnalato unicamente in Trentino Alto Adige con segnalazioni incerte anche per il Veneto. Lungo il percorso descritto è osservabile presso il Passo della Chiave. 2) Pedicolare di Oeder (Pedicularis oederi). In Italia è una specie molto rara segnalata soltanto in Piemonte, Trentino Alto Adige oltre ad una sola stazione in Lombardia (Monte Caplone). Lungo il percorso descritto è presente con particolare frequenza tra il Passo della Chiave e la cima. L’abbiamo osservata anche lungo il sentiero n° 4 e quindi a valle del Passo della Chiave ma non al di sotto dei 2000 metri. 3) Genziana a dieci punte (Gentiana prostrata), presente in Italia in pochissime stazioni d’altitudine nelle Alpi Orientali. La specie è presente presso il Passo della Chiave; la difficoltà sta nel vederla in quanto il fiore è davvero piccolissimo. La corolla è estremamente sensibile alla luce solare aprendosi o chiudendosi rapidamente a seconda della sua presenza. 4) Garofano glaciale (Dianthus glacialis); rara specie d’alta quota presente lungo la salita immediatamente prima del Passo della Chiave. 5) Primula vischiosa (Primula glutinosa); bellissimo endemismo del nordest dai fiori violetti raccolti in piccoli grappoli. Colonizza i macereti d’altitudine e le rupi. 6) Primula nana (Primula minima); magnifico endemismo delle Alpi Orientali dai petali rosati. 7) Sassifraga di Séguier (Saxifraga seguieri); endemismo alpico tipico dei valloncelli nivali endemico della zona alpina compresa tra la Valle d’Aosta e il Veneto. Presente con frequenza in Svizzera, è pianta più rara in Italia. 8) Androsace gelsomino (Androsace obtusifolia) presso il Passo della Chiave. 9) Canapicchia norvegese (Omalotheca norvegica) osservabile nei prati presso il Rifugio Genziana. Altre specie osservate: 1) Botton d’oro (Trollius europaeus) 2) Anemone alpino (Pulsatilla alpina) 3) Sassifraga alpina (Saxifraga paniculata) 4) Sassifraga rossa (Saxifraga oppositifolia) 5) Sassifraga androsacea (Saxifraga androsacea) 6) Sassifraga gialla (Saxifraga aizoides) 7) Sassifraga zolfina (Saxifraga bryoides) 8) Sassifraga verde azzurro (Saxifraga caesia) osservata presso il Passo della Chiave. 9) Primula farinosa (Primula farinosa) 10) Sulla alpina (Hedysarum hedysaroides) 11) Astro alpino (Aster alpinus) osservato presso il Passo della Chiave. 12) Ranuncolo di Kuepfer (Ranunculus kuepferi) 13) Ranuncolo alpestre (Ranunculus alpestris) 14) Sempiterni dei Carpazi (Antennaria carpathica) 15) Spillone alpino (Armeria alpina) osservata presso il Passo della Chiave. 16) Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum) 17) Genziana punteggiata (Gentiana punctata) 18) Genziana di Koch (Gentiana acaulis) 19) Genziana bavarese (Gentiana bavarica) 20) Salice retuso (Salix retusa) osservato tra il Passo della Chiave e la cima. 21) Salice reticolato (Salix reticulata) 22) Linaiola d’alpe (Linaria alpina) 23) Poligono viviparo (Polygonum viviparum) 24) Garofanino maggiore (Epilobium angustifolium) presso il Rifugio Genziana. 25) Stella alpina (Leontopodium alpinum) osservato presso il Passo della Chiave. 26) Campanula barbata (Campanula barbata) 27) Campanula di monte (Campanula scheuchzeri) 28) Campanula dei ghiaioni (Campanula cochleariifolia) 29) Gipsofila strisciante (Gypsophila repens) 30) Silene a cuscinetto (Silene acaulis) 31) Tossillaggine alpina (Homogyne alpina) 32) Iberidella alpina (Hornungia alpina) 33) Trifoglio alpino (Trifolium alpinum) 34) Trifoglio bruno (Trifolium badium) 35) Orchide candida (Pseudorchis albida) 36) Nigritella comune (Nigritella nigra) 37) Azalea alpina (Loiseleuria procumbens) 38) Soldanella alpina (Soldanella alpina) 39) Soldanella della silice (Soldanella pusilla) 40) Bartsia alpina (Bartsia alpina) 41) Cicerbita alpina (Cicerbita alpina) 42) Pigamo colombino (Thalictrum aquilegifolium) 43) Pedicolare zolfina (Pedicularis tuberosa) tra il Rifugio Genziana e il Passo della Chiave. 44) Camedrio alpino (Dryas octopetala) 45) Minuartia sedoide (Minuartia sedoides) 46) Cariofillata dei rivi (Geum rivale) 47) Biscutella montanina (Biscutella leavigata) 48) Anemone del Monte Baldo (Anemone baldensis) 49) Arabetta alpina (Arabis alpina) 50) Crepide dorata (Crepis aurea) 51) Bugola piramidale (Ajuga pyramidalis) 52) Mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea) 53) Geranio selvatico (Geranium sylvaticum) 54) Cavolaccio alpino (Adenostyles allariae)
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