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Nome scientifico: Cicerbita alpina (L.) Wallroth (Sinonimi: Lactuca alpina (L.) Bentham & Hoocker - Mulgedium alpinum (L.) Less - Sonchus alpinus L.) Famiglia: Asteraceae Altri nomi comuni: Cicerbita violetta - Cicerbita azzurra - Lattuga di monte - Lattuga alpina - Radicchio di montagna - Radicchio dell'orso. Habitat naturale: Boschi umidi, presso ruscelli, torrenti in zone a boscaglia rada da 900 a 1800 metri con sconfinamenti sino a 2200 metri. In Italia è presente nell’intero arco alpino, dal cuneese alle Alpi Carniche; è inoltre presente come pianta rara nell’Appennino Settentrionale sino al pistoiese. Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne con fusto eretto cavo di colore rossastro-violetto alto da 60 a 200 cm. La foglie sono lirate pennatopartite, dentate, con lobi terminali ampi e triangolari-acuminati; i fiori sono raccolti in pannocchia racemosa allungata e presentano colore azzurro violaceo con molti peli ghiandolari di colore bruno. Note: La Cicerbita alpina appartiene alla categoria delle cicorie ed è quindi pianta commestibile. Si consumano in particolare i germogli ad inizio stagione (aprile – giugno); purtroppo una raccolta indiscriminata ha posto la specie a rischio, al punto da costringere la provincia autonoma di Trento ad includerla tra la flora protetta e regolamentata. Dove l’abbiamo osservata: La prima fotografia è stata realizzata poco a monte del Lago di Nambino (circa m 1800 - Gruppo dell'Adamello). La seconda fotografia è stata realizzata nel tratto di sentiero compreso tra Malga Maggiasone e il Passo del Frate (m 1850 - Alpi Giudicarie).
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