Bric Pagliarina - Carmo di Loano

BRIC PAGLIARINA (m 1213)

MONTE CARMO DI LOANO (m 1389)

Dal profilo imponente ed inconfondibile, il Monte Carmo è la prima importante montagna delle Alpi Liguri per chi proviene da oriente. Il limite convenzionale tra Appennino e Alpi Liguri è dato infatti dal Colle di Cadibona dopodiché, spostandosi verso ovest, il crinale si innalza in alcune modeste elevazioni ma è il Carmo di Loano con le sue rocce affioranti a dare inizio alle “Alpi” nel senso pieno del termine. Non è un caso se si tratta di una cima ben nota e frequentata dagli escursionisti grazie alla facilità d’accesso e soprattutto ad un panorama straordinario. La vista include non soltanto il vicinissimo litorale ligure (distante appena 8 km), ma bensì le più alte cime delle Alpi Liguri e un lungo tratto delle Alpi valdostane e piemontesi. Verso meridione si estende infinto il Mar Ligure e, nelle giornate più limpide, non è affatto raro scorgere le vette principali della Corsica. Raccomandiamo la salita in primavera e in autunno mentre l’inverno può essere preso in considerazione in presenza di scarso innevamento o di una traccia chiara nel manto nevoso. Troppo alte sono le temperature estive. Concludiamo con un meritato accenno alla straordinaria flora che comprende alcuni endemismi; anche dal punto di vista strettamente botanico il Monte Carmo di Loano è infatti considerato il confine tra Alpi e Appennino.

L’escursione in breve:

Giogo di Toirano (m 807) – Bric Pagliarina (m 1213) – Monte Carmo di Loano (m 1389)

Dati tecnici:

Partenza dal Giogo di Toirano (m 807): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 582. Acqua sul percorso: assente; informarsi sull’eventuale apertura del Rifugio Amici del Carmo.

Accesso alla partenza:

Seguendo l’Autostrada dei Fiori si esce a Borghetto S.Spirito per poi seguire la provinciale per Toirano, località famosa per il suo borgo antico e per le bellissime grotte che si aprono a breve distanza dal paese. Procediamo oltre Toirano con indicazioni per Bardineto. La strada sale di quota aprendosi in splendide visioni in direzione del Mar Ligure. Si raggiunge il culmine del Giogo di Toirano (m 807). Evitiamo di proseguire verso Bardineto lasciando la macchina presso il valico, ai lati della strada.

Descrizione del percorso:

La nostra escursione ha inizio, come anticipato, in coincidenza del Giogo di Toirano. A destra del piano stradale per chi sale da Toirano, a sinistra per chi proviene da Bardineto, troviamo i cartelli indicanti il sentiero per il Monte Carmo di Loano. Affrontiamo immediatamente, in ripida salita, un tratto piuttosto erto e scomodo ma si tratta di poche decine di metri che lasciano poi spazio, sino in vetta, ad un buon sentiero ben tracciato e in moderata pendenza. In questa prima parte la vegetazione appare piuttosto fitta permettendo pochi scorci in direzione del mare. Bordeggiamo subito oltre un’ampia sterrata che non deve tuttavia sviare: la lasciamo alla nostra sinistra mantenendo il buon sentiero nel bosco indicato dai numerosi segnavia dell’Alta Via dei Monti Liguri (indicato come AV). La densa vegetazione lascia spazio ad un’ampia schiarita con fondo in parte sassoso. Il panorama alle spalle diviene finalmente vasto abbracciando all’orizzonte occidentale le principali cime delle Alpi Liguri con particolare riferimento al Monte Galero, al Pizzo d’Ormea e ai monti Mangioie, Antoroto e Grosso. In primo piano appare inconfondibile il profilo della Rocca Barbena per lo più alberato alla base ma nudo e roccioso nell’ampio dorso sommitale. Un ulteriore terrazzo sassoso prominente verso meridione permette, poco oltre, di affacciarsi verso il blu del mare in una visione mediterranea sorprendente per chi non conosce le Alpi Liguri. Le montagne della Liguria in realtà presentano con frequenza panoramiche ricche di contrasti tra vette innevate e lo sfondo del mare.

Il proseguo permette di innalzarsi lungamente nel folto sino ad un ampio pianoro caratterizzato da numerose piante di asfodelo; appare per la prima volta la cima del Monte Carmo di Loano, obiettivo della nostra salita. Segue un‘ulteriore ripida frazione sino a guadagnare il crinale discendente dalla cima. Nuove panoramiche arricchiscono ulteriormente l’escursione: ci affacciamo infatti sull’ampio altopiano ove appare visibile il paese di Bardineto con le Alpi Liguri sullo sfondo. Le giornate più limpide ed asciutte permettono inoltre, verso settentrione, un varco in direzione delle lontanissime cime alpine della Valle d’Aosta e del Piemonte in una visione che si dilata inaspettatamente a centinaia di km di distanza. Restiamo poco a destra del crinale sino ad un bivio non segnalato dove si separano due possibilità: si può proseguire davanti a noi traversando nel bosco su traccia evidente ma non segnata oppure si possono seguire i segnavia che indicano la breve salita a sinistra. Poiché le due possibilità poco oltre si ricongiungono possiamo scegliere in salita di mantenere il segnavia mentre in discesa sfruttiamo il sentiero nel bosco, più breve e comodo. Seguendo il segnavia riprendiamo in poche decine di metri il filo dello spartiacque guadagnando la modesta elevazione del Bric Pagliarina (m 1213), inconfondibile per l’affioramento di rocce calcaree biancastre. Da rilevare lo scorcio verso l’isoletta della Gallinara, posta subito di fronte alla città di Albenga.

Non abbiamo difficoltà nell’intuire il proseguo della salita: il Monte Carmo di Loano è proprio di fronte a noi. Discendiamo brevemente le pendici detritiche del Bric Pagliarina sino alla selletta dove ci ricongiungiamo con il sentiero che sale dal bosco. Per un breve tratto assecondiamo con scarsi dislivelli l’articolato crinale aggirando alcuni affioramenti rocciosi quindi ritorniamo brevemente nella vegetazione. Riprende la salita con il bosco che diviene progressivamente più rado lasciando spazio a settori pascolivi. Siamo infine al bivio segnalato da cartelli posto a pochi minuti dal punto più alto. Tralasciamo la deviazione a destra per il Rifugio Amici del Carmo mantenendo il percorso di crinale che, tra prati aridi con affioramenti rocciosi, guadagna infine la cima vera e propria (m 1389 – ore 2 dalla partenza).

Il panorama è di sorprendente vastità: la prima cima delle Alpi offre, per assurdo, una grandiosa vista di un ampio tratto del Mar Ligure; dominiamo in effetti quasi tutto il Ponente Ligure con le rocce bianche dell’anticima meridionale del Carmo a contrastare con il blu del mare. A ovest, nordovest si stagliano non solo le Alpi Liguri ma anche le Alpi Piemontesi con visibile la grande piramide del Monte Viso. Le giornate più terse regalano la vista più sensazionale in direzione del Cervino e del Monte Rosa ben distinguibili nonostante l’enorme distanza. Invece di rientrare a ritroso possiamo ora descrivere un breve anello attorno alla vetta. Seguiamo la traccia in direzione della rocciosa anticima sud perdendo brevemente quota lungo l’arido versante rivolto verso il mare. Lasciamo il Rifugio Amici del Carmo alla destra rimontando in qualche minuto sulle bianche rocce calcaree dell’anticima. Ancora una volta la visione del litorale è davvero splendida; gli amanti della flora potranno inoltre ammirare, ad inizio primavera, la fioritura della rara ed endemica Primula impolverata (Primula marginata) che si annida, con diversi esemplari, negli anfratti rocciosi rivolti ad oriente al riparo dal sole di mezzogiorno. Dopo una meritata sosta torniamo brevemente a ritroso per poi traversare nel prato, praticamente in piano, sino al ben visibile Rifugio Amici del Carmo (m 1315 – ore 0,15 dalla cima). Chiudiamo infine il breve anello proseguendo nel traverso oltre la struttura seguendo tracce nel prato non molto visibili sino a riprendere il sentiero segnato AV nel tratto compreso tra la cima e il Bric Pagliarina. La via di rientro ricalca quindi, a ritroso, la via di salita per complessive ore 3,40 di cammino.

Cenni sulla flora:

Il Monte Carmo di Loano è un’importantissima soglia geografica per moltissime specie a distribuzione alpina che raggiungono il loro margine orientale proprio su questa montagna; risalendo il Carmo in primavera è possibile, senza troppa fatica, osservarne diverse compresi alcuni splendidi endemismi. Ne elenchiamo brevemente le più rilevanti.

Endemismi:

1)      Genziana ligure (Gentiana ligustica). Tipica specie delle praterie montane trova il suo limite orientale proprio sul Carmo di Loano. Troviamo parecchi esemplari lungo il sentiero, presso la partenza, poche decine di metri a monte del Giogo di Toirano. Altre piante sono posizionate nei bei prati ove sorge il Rifugio Amici del Carmo.

2)      Scilla della riviera (Hyacinthoides italica). Splendido endemismo ligure-provenzale dai magnifici fiori azzurro – violetti presente con numerosi esemplari in tutta la frazione boschiva mediana dell’escursione.

3)      Primula impolverata (Primula marginata). Si tratta di un endemismo delle Alpi Marittime presente pertanto in Piemonte e nella Liguria occidentale. Il Monte Carmo di Loano è al margine orientale di presenza della specie se si eccettuano le stazioni presenti sull’Appennino Ligure tra la Ciapa Liscia e il Groppo Rosso. L’infiorescenza è inconfondibile per le corolle azzurro violette e per la lamina farinosa delle foglie. La stazione presente lungo il nostro itinerario è posizionata sulle rupi stapiombanti dell’anticima meridionale del Carmo; la fioritura è anticipata (aprile) per via del clima mite legato alla vicinanza del Mar Ligure.

4)      Meleagride piemontese (Fritillaria involucrata). Un altro raro endemismo delle Alpi Cozie, Marittime e Liguri con areale che trova il suo limite orientale nel Monte Carmo di Loano. Inconfondibile il portamento pendulo e la livrea a scacchi dei tepali. E’ presente in esemplari quasi sempre isolati e predilige le ombrose zone boschive.

 Altre specie:

1)      Narciso trombone (Narcissus pseudonarcissus) presente nei prati sommitali con fioritura piuttosto anticipata (aprile, maggio)

2)      Iberide sempreverde (Iberis sempervirens) presente proprio in coincidenza della vetta.

3)      Sassifraga meridionale (Saxifraga lingulata) dalle bellissime infiorescenze bianche. E’ presente ad esempio nelle rocce calcaree strapiombanti del Bric Pagliarina.

4)      Erba trinità (Hepatica nobilis)

5)      Dente di cane (Erithronium dens-canis)

6)      Anemone gialla (Anemone ranucoloides)

7)      Vedovella celeste (Globularia cordifolia)

8)      Asfodelo montano (Asphodelus albus)

9)      Carlina segnatempo (Carlina acaulis)

10)   Anemone bianca (Anemone nemorosa)

11)   Primula odorosa (Primula veris)

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