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MONTE SCIGUELO (m 1103) CIMA FONTANACCIA (m 1153) MONTE RAMA (m 1148) BRIC RESONAU (BRIC RESÛNNOÛ – m 1146) BRIC DAME’ (m 1194)
Andiamo a narrarvi un itinerario che si svolge nell’ambito del Parco Naturale Regionale del Beigua. Si tratta della zona in cui il crinale principale dell’Appennino Settentrionale si avvicina maggiormente alla costa ligure (appena 7 km in linea d’aria). La conseguenza più evidente è l’incredibile panorama che si gode nelle giornate più limpide dalla fascia di crinale. Si osserva verso sud un ampio settore del Mar Ligure sino a scorgere le cime della Corsica mentre volgendo lo sguardo verso settentrione si domina una frazione della Pianura Padana con le Alpi a chiudere l’orizzonte. La possibilità di salire in auto sino al Monte Beigua e al Rifugio Pratorotondo annulla di fatto i dislivelli rendendo la passeggiata abbordabile a tutti gli escursionisti. La camminata è inoltre modulabile a proprio piacimento aggiungendo o togliendo cime in funzione del tempo disponibile. L’estrema vicinanza delle elevazioni più alte al litorale ha una profonda influenza sul clima. Tutta l’area è soggetta a fenomeni atmosferici talvolta di notevole intensità che si tratti dei temporali, delle nebbie o delle nevicate invernali. Per questa ragione occorre ascoltare le previsioni scegliendo le giornate più sicure per rendere la camminata indimenticabile. I giorni più tersi sono senz’altro quelli caratterizzati dai freddi venti settentrionali in grado di determinare condizioni di föhn nel versante ligure con atmosfera limpida e tersa. L’escursione in breve: Rifugio Pratorotondo (Rifugio Pra Riundo – m 1110) – Monte Sciguelo (m 1103) – Rifugio Pratorotondo (Rifugio Pra Riundo – m 1110) – Riparo Casa Miniera (m 1080) – Colle Sud Bric Resonau (m 1091) – Cima Fontanaccia (m 1153) – Monte Rama (m 1148) – a ritroso fino al Colle Sud Bric Resonau - Bric Resonau (Bric Resûnnoû - m 1146) – Piano del Bric Damè (m 1159) – Bric Damè (m 1194) – rientro a ritroso. Dati tecnici: Partenza da Rifugio Pratorotondo (m 1110): Difficoltà: EE (In prevalenza E; brevi tratti EE nella salita alla Cima Fontanaccia e al Bric Resonau, entrambe evitabili per chi non vuole alcuna difficoltà). (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale ad eccezione delle brevi digressioni al Monte Sciguelo, Bric Damè e Bric Resonnau. Dislivello assoluto: m 146. Acqua sul percorso: alla Fonte Terrin posta presso il Riparo Casa Miniera. Accesso alla partenza: Usando l’autostrada A12 l’uscita più comoda è quella di Varazze. Saliamo dapprima alla frazione di Alpicella con la SP 542 quindi con la SP 57. Si procede guadagnando i ripetitori posti sulla cima del Beigua. Da notare l’incredibile panorama che si osserva dai prati presso la vetta, esteso dalle Alpi alla Corsica, che permette di immaginare la vista che godremo lungo l’escursione. Superata la sommità del Beigua procediamo ancora un per breve tratto in discesa raggiungendo il Rifugio Pratorotondo, (Rifugio Pra Riundo – m 1110). Abbandoniamo la provinciale che procederebbe verso Pianpaludo lasciando l’auto nel parcheggio davanti alla struttura, posto a sinistra del piano stradale. Descrizione del percorso: L’escursione che andiamo a raccontarvi è caratterizzata da una sorta di prologo. Scaldiamo i nostri muscoli eseguendo la digressione, relativamente breve, al Monte Sciguelo. I cartelli escursionistici in legno segnalano la cima a mezz’ora di cammino e ne osserviamo già il marcato dorso in direzione sud con il Mar Ligure sullo sfondo. Lasciamo alle nostre spalle il Rifugio Pratorotondo (m 1110) procedendo su larga e comoda sterrata chiusa al traffico. Perdiamo debolmente quota tra i prati con il paesaggio che si rivela subito interessante potendo osservare verso oriente le pendici del Monte Rama e un tratto della riviera di Levante. La discesa ha termine in coincidenza dell’ampia sella (m 1048) posta subito ai piedi della cima con lembi di bosco che arrivano sulla sinistra a breve distanza dal tracciato. Abbandoniamo la carrareccia che prosegue aggirando a destra il grande panettone sommitale del Monte Sciguelo passando invece sulla traccia di sentiero, per altro ben visibile, che ne rimonta il fianco occidentale. La difficoltà è inesistente: si tratta di un innocuo tracciato scavato nel manto erboso che, con un breve tratto in salita, guadagna il settore sommitale. Un breve cambio di direzione verso sinistra e, con un ultimo sforzo, siamo sul magnifico pianoro prativo che caratterizza il punto più alto (m 1103 – ore 0,30 dalla partenza). Il panorama, nei giorni tersi, è il migliore possibile con in evidenza un ampio tratto del Golfo di Genova. Mentre verso sinistra si scorge il promontorio di Portofino, verso destra notiamo invece il vicino Monte Beigua con gli antiestetici ripetitori posti in vetta; all’orizzonte occidentale si stagliano le Alpi Marittime, di solito innevate sino a primavera inoltrata. Inutile dire che nei giorni più limpidi arriviamo a scorgere le cime della Corsica. Il rientro al Rifugio Pratorotondo avviene a ritroso sino a riportarsi presso il parcheggio in coincidenza della struttura (ore 0,50 complessive). Diamo ora inizio al cammino che ci condurrà alla scoperta della zona circostante il Monte Rama. Seguiamo la segnaletica per il Riparo Cà Miniera e il Riparo Cima del Pozzo. Ancora una volta camminiamo, pressoché in piano, su ampia sterrata proibita al traffico veicolare tra distese erbose interrotte a tratti da massi di colore grigiastro. Osserviamo il Monte Sciguelo, scalato poco prima, che appare da questa posizione come una piramide tronca nel settore sommitale. La forestale procede aggirando, nel versante rivolto verso il mare, le pendici del Monte Frattin. In coincidenza di un punto panoramico con staccionata in legno andiamo a scorgere la città di Savona. Poco oltre passiamo alla base di una strapiombante rupe di roccia scura mentre alla destra della mulattiera spicca un inconfondibile gendarme inclinato alto alcuni metri. Proseguiamo in ambiente più aperto con, di fronte a noi, la cima del Monte Rama. In breve, sempre in piano, siamo al Riparo Casa Miniera (m 1080) recentemente restaurato e posto in un magnifico poggio che permette un’eccellente visione del litorale. Presso la costruzione troviamo l’abbondante Fonte Terrin, unica occasione di fare scorta d’acqua lungo il percorso descritto. Il cammino procede comodo e in pratica senza dislivello bordeggiando la scarpata rivolta a destra verso la costa mentre a sinistra si estende una vasta e riposante distesa erbosa. In questo tratto lo sguardo si allarga raggiungendo nei giorni più tersi la Pianura Padana e un lungo tratto dell’arco alpino. Ci scostiamo dal salto rivolto verso la riviera ligure e in breve guadagniamo, in debolissima salita, il Colle Sud Bric Resonau (m 1091 – ore 0,30 dal Rifugio Pratorotondo – ore 1,20 avendo salito anche il Monte Sciguelo). Siamo sovrastati dall’inconfondibile sommità rocciosa del Bric Resonau che risaliremo successivamente. La nostra escursione procede volgendo a destra in direzione del Monte Rama (cartello indicatore). Il sentiero rimonta il pendio in moderata pendenza con esemplari di pino contorti dai forti venti che nei giorni di tempesta infuriano in quest’area. Da notare le rocce dalla forma bizzarra che caratterizzano il paesaggio. Il segnavia raggiunge nuovamente il filo di cresta con il paesaggio che torna ad aprirsi verso il mare aperto raggiungendo la lontanissima Corsica. Il sentiero deborda sul versante marino traversando in debole pendenza subito a destra della Cima Fontanaccia. Troviamo, indicata da un cartello, la digressione che conduce alla sommità. Si tratta di una deviazione di qualche minuto assolutamente consigliabile. Si rimonta nel prato fino al crinaletto soprastante quindi volgiamo a sinistra sino alla vetta (m 1153). Solo negli ultimi metri si incontra una balza rocciosa di qualche metro che richiede l’uso delle mani ma che non creerà problemi ad un esperto escursionista. Nonostante sia un’elevazione secondaria offre ugualmente un magnifico paesaggio che, inutile ripeterlo, coniuga mare e montagna estendendosi dalle Alpi alla costa ligure. Riprendiamo a ritroso il sentiero procedendo in direzione del Monte Rama. Il sentiero mantiene inalterate le sue caratteristiche di percorso in debole dislivello e con grandioso paesaggio verso il mare. Ad interrompere la continuità del percorso è una frazione molto particolare dove i segnavia guidano attraverso una zona caratterizzata da rupi e guglie di roccia scura piuttosto inusuali. Al seguito siamo di nuovo tra i prati raggiungendo in breve il culmine del Monte Rama (m 1148 – ore 0,25 dal Colle Sud Bric Resonau – ore 0,55 dal Rifugio Pratorotondo - ore 1,45 complessive). Merita una lunga sosta il panorama mozzafiato del Monte Rama. Il paesaggio è ora libero in tutte le direzioni. Senza alcun ostacolo possiamo osservare una parte della città di Genova e un lungo tratto della Riviera di Levante. Siamo a pochi passi dal mare eppure in un giorno terso pare d’essere accerchiati dalle montagne con le Alpi Centrali verso settentrione e le Alpi Marittime verso occidente. L’escursione procede rientrando a ritroso sino al Colle Sud Bric Resonau senza la necessità, ovviamente, di ripetere la salita alla Cima Fontanaccia (ore 0,20 da Monte Rama – ore 2,05 complessive). Possiamo ora volgere verso destra camminando tra i prati che si estendono alla base dell’inconfondibile cocuzzolo roccioso del Bric Resonau (Bric Resûnnoû). La deviazione per salire in cima è subito oltre. Poco prima che il sentiero segnato entri nella pineta troviamo il cartello indicante la vetta (non leggibile – primavera 2020). Abbandoniamo pertanto il segnavia volgendo a destra sulla traccia non segnata ma inizialmente ben visibile. Tra lembi di bosco saliamo sul fianco settentrionale della cima quindi obliquiamo verso destra affrontando le uniche difficoltà dell’escursione. Il tracciato è infatti poco visibile a testimonianza di una scarsa frequentazione della vetta. Qualche balza un po’ scomoda e ripida non impedirà ad un esperto escursionista di accedere infine al bel pianoro di vetta del Bric Resonau (Bric Resûnnoû - m 1146 – ore 0,15 dal Colle Sud Bric Resonau – ore 2,20 complessive). Il paesaggio che si gode dal punto più alto è assai interessante permettendo una bella vista della lunga dorsale del Monte Rama; alla sua sinistra si scorge un tratto della Riviera di Levante. Verso occidente dominiamo la grande distesa prativa compresa tra il Colle Sud Bric Resonau e il Riparo Casa Miniera nonché la tozza sommità del Monte Beigua con i suoi deturpanti ripetitori. Scendiamo a ritroso dalla cima riprendendo in pochi minuti il sottostante sentiero segnato. Resta da salire l’ultima vetta della nostra avventura. Si tratta del Bric Damè che raggiungeremo volgendo verso destra. Il sentiero, in salita moderata, penetra in un bel bosco di conifere che ha termine quando accediamo al cosiddetto Piano del Bric Damè (m 1159). L’uscita dal bosco è infatti improvvisa con il sentiero che immette in una vasta distesa erbosa quasi pianeggiante aperta in direzione della Pianura Padana. Il Bric Damè è poco appariscente. Si tratta infatti di un dorso appena rilevato, alla nostra sinistra, rispetto all’altopiano prativo caratterizzato comunque dalla presenza di massi e detriti rocciosi. La via per raggiungerne il punto più alto non è obbligata. Procediamo a vista scegliendo sul posto il passaggio più comodo tra prati e alcuni massi. La poco rilevata cima presenta in ogni caso una targa che riporta il toponimo dell’elevazione e la relativa altitudine (ore 0,25 dal Bric Resonau – ore 2,45 complessive). Il panorama di vetta non è molto dissimile rispetto a quello osservato dal Bric Resonau. Si ripete la vista di un ampio settore del Mar Ligure con in evidenza sia un tratto della Riviera di Levante con il promontorio di Portofino che la Riviera di Ponente con le Alpi Marittime sullo sfondo. Verso settentrione digradano la colline nel versante padano sino alla pianura con l’arco alpino all’orizzonte. Nelle immediate vicinanze, oltre al Monte Beigua, osserviamo la distesa del Prato Rotondo con l’omonimo rifugio presso il quale ha avuto inizio la nostra escursione; altrettanto evidente è l’inconfondibile sagoma del Monte Sciguelo, Verso sudest si articola il crinale con le elevazioni della Cima Fontanaccia e del Monte Rama salite precedentemente. Il rientro alla partenza avviene rientrando al Colle Sud Bric Resonau dal quale, volgendo a destra, si ripercorre a ritroso la sterrata che attraverso il Riparo Casa Miniera riporta al parcheggio presso il Rifugio Pratorotondo (Rifugio Pra Riundo). In tutto l’escursione impegna per circa tre ore e mezza di cammino. Cenni sulla flora:
La zona del Monte Beigua risulta interessante da un punto di vista botanico con la presenza di specie mediterranee che entrano a contatto con quelle proprie della fascia montana. Da rilevare la presenza di un endemismo puntiforme, la Viola di Bertoloni (Viola bertolonii), presente in abbondanza lungo l’itinerario descritto ma con un areale davvero piccolo, limitato ad alcune cime nel Gruppo di Voltri. Potrete osservarne parecchi esemplari in tutta l’area compresa tra il Riparo Casa Miniera, il Colle Sud Bric Resonau e il Monte Rama. Rilevante è inoltre la presenza della Dafne odorosa (Daphne cneorum), presente in gran parte dell’arco alpino ma assai rara nell’Appennino Settentrionale. E’ presente nei prati compresi tra il Riparo Casa Miniera e il Colle Sud Bric Resonau. Tra le altre specie osservate in occasione del nostro passaggio, avvenuto alla fine del mese di aprile, ricordiamo: 1) Primula odorosa (Primula veris) 2) Erba trinità (Hepatica nobilis) 3) Valeriana trifogliata (Valeriana tripteris) 4) Anemone bianca (Anemone nemorosa) 5) Biscutella montanina (Biscutella leavigata) 6) Orchidea sambucina (Dactylorhiza sambucina) 7) Dente di cane (Erythronium dens-canis) 8) Orchide maschia (Orchis mascula) 9) Asfodelo montano (Asphodelus albus) 10) Borrana primaverile (Omphalodes verna) 11) Scilla bifoglia (Scilla bifolia) 12) Polmonaria maggiore (Pulmonaria officinalis) 13) Narciso trombone (Narcissus pseudonarcissus) presente nei prati sommitali con fioritura piuttosto anticipata (aprile, maggio) 14) Euforbia verrucosa (Euphorbia verrucosa)
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