Fumaiolo  - Piccola Punta di Montecroce

MONTE FUMAIOLO (GLAITNER HOCHJOCH - m 2389)

PICCOLA PUNTA DI MONTECROCE (KLEINE KREUZSPITZE – m 2518)

La Cresta del Giovo, verdeggiante crinale che divide la Val Passiria dalla Val di Racines, si presenta come un settore in seno all’Alto Adige assai poco noto. Le cime della cresta sono più conosciute in inverno essendo adatte alla pratica dello scialpinismo che non in estate, stagione in cui spesso si trova una solitudine difficilmente riscontrabile in altre zone della regione. Nonostante questa necessaria prefazione siamo felici di guidarvi alla scoperta di questo magnifico crinale. Il culmine della camminata è raggiunto in coincidenza della Piccola Punta di Montecroce. Non deve ingannare la prima parte del toponimo. La definizione “piccola” senz’altro svia; si tratta infatti di un’elevazione di tutto rispetto, bella e remunerativa. A rendere ancora più interessante l’impresa è la presenza di tre magnifici laghetti che impreziosiscono l’ascensione offrendo scorci per magnifiche fotografie. Siamo certi che non resterete delusi da un’escursione in grado di donare una pace e una tranquillità difficili da trovare in altre aree della regione.

L’escursione in breve:

Tornante SS 44 presso Passo Giovo (Römerkehre – m 1966) – Fleckner Hütte (m 2100) – Glaitner Joch (m 2249) – Monte Fumaiolo (Glaitner Hochjoch – m 2389) – Schlotter Jöchl (Schlattacher Jöchl – m 2264) - Kühlacke - Scheibelsee - Lago Malo (Übelsee - m 2313) – sella senza nome (m 2481) – Piccola Punta di Montecroce (Kleine Kreuzspitze – m 2518)

Dati tecnici:

Partenza dal tornante “Römerkehre” (m 1966):

Difficoltà: EE; in gran parte E; le poche difficoltà sono concentrate negli ultimi 15 minuti di cresta sommitale dove occorre piede fermo e l’aiuto delle mani per trovare l’equilibrio (Vai alla scala delle difficoltà).  Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 552; dislivello realmente coperto in salita: m 730. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Chi proviene dalla Val Passiria raggiunge dapprima San Leonardo quindi, con una lunga strada a tornanti, si sale verso il Passo Giovo. Poco prima del passo, in coincidenza dell’ultimo tornante (m 1966 - la cosiddetta curva romana o Römerkehre) si separa a sinistra una ripida ma breve strada cementata che conduce al soprastante parcheggio dove lasciamo l’automobile. Chi proviene da nord, e quindi da Vipiteno, sale al Passo Giovo con la SS 44. Scavalcato il valico si scende sino al primo tornante dove troviamo, questa volta a destra, la stradina bianca che sale al parcheggio.

Descrizione del percorso:

Proseguiamo oltre il parcheggio mantenendo la strada bianca chiusa al traffico che percorre le ampie distese prative. Il panorama è già interessante, aperto verso la testata della Val Passiria, il Gruppo di Tessa e in direzione delle Alpi di confine con in vista alcuni ghiacciai. Camminiamo in prossimità di un modesto laghetto dopo il quale ignoriamo l’ampia mulattiera ghiaiata che si separa a destra. Manteniamo l’ampia strada a fondo naturale sino a guadagnare la Baita Fleckner (Fleckner Hütte - m 2100) un punto d’appoggio nel complesso piuttosto frequentato grazie alla facilità d’accesso e alla vicinanza con la SS 44 del Passo Giovo.

Procediamo oltre la struttura sulla mulattiera acciottolata. Il tracciato diviene più stretto lasciando spazio ad un buon sentiero che sale tra i pascoli sino a guadagnare senza difficoltà il culmine di una spalla. Perdiamo debolmente quota con bella vista estesa alla sottostante Waltental quindi proseguiamo in falsopiano aggirando una grande conca prativa. Subito oltre saliamo bruscamente attraverso una scarpata con sentiero dal fondo detritico inclinato e in parte rovinato dalle acque che dilavano in occasione dei temporali. In faticosa risalita guadagniamo il culmine al di là del quale torniamo a perdere quota in moderata pendenza. Ignoriamo un bivio a destra che permetterebbe di raggiungere il soprastante sentiero di cresta. Procediamo con il tracciato rivolto a meridione che taglia, a mezza altezza, la Cresta di Giovo. In breve siamo all’ampia sella Glaitner Joch (m 2249 – ore 1,10 dalla partenza) caratterizzata da un grande ed appariscente ometto di pietre; andiamo a confluire nel segnavia 12 che ricalca in pratica il crinale. Siamo alla base del Monte Fumaiolo; per guadagnarne la cima proseguiamo con il sentiero che abbandona la Glaitner Joch per passare a sinistra del filo di crinale. Tagliamo le pendici in diagonale ascendente restando nel versante rivolto verso la Val Passiria. Il tracciato è sempre ben visibile, scavato tra i prati e a tratti un po’ stretto richiedendo un minimo di attenzione considerato il pendio che precipita alla nostra sinistra. Con un’ultima rampa più ripida ma ben gradinata accediamo al magnifico culmine del Monte Fumaiolo (Glaitner Hochjoch - m 2389 – ore 0,20 dal Glaitner Joch - ore 1,30 dalla partenza).

Di notevole bellezza il panorama che si gode dal punto più alto. Godiamo della vista delle Alpi Breonie con i relativi ghiacciai oltre a scorgere l’elegante sagoma quasi dolomitica del Monte Tribulaun. Verso occidente il nostro sguardo è attratto dalla sagoma, in parte rocciosa, del Kreuzspitze oltre ad essere visibile una parte della Valle di Plan (Pfelderer Tal). Ad oriente, e quindi in direzione opposta, l’orizzonte è occupato dalle Alpi Breonie di Levante e dalle Alpi Aurine con in vista i ghiacciai che gravitano attorno al Gran Pilastro. Verso meridione si estende la Val Passiria con i suoi piccoli paesi. La nostra escursione procede verso occidente mantenendo il tracciato di crinale (segnavia 12) che perde quota in direzione dell’ampio valico sottostante. L’ambiente alterna ampi pascoli d’altitudine con instabili pietraie mentre il paesaggio resta vasto ed avvincente permettendo ottimi scorci sulle Alpi di confine. In breve siamo al sottostante Schlotter Jöchl (Schlattacher Jöchl – m 2264), ampia sella erbosa nonché crocevia di diversi sentieri (ore 0,20 dalla cima del Monte Fumaiolo – ore 1,50 dalla partenza).

Proseguiamo ignorando le deviazioni con cartello in legno che indica la giusta direzione segnalando Übelsee a 20 minuti di cammino. Il tracciato riprende debolmente quota tagliando in diagonale ascendente il pendio erboso. Notiamo sulla sinistra un modesto ristagno d’acqua. Scavalchiamo in salita una caratteristica “stretta” rocciosa superata la quale si apre ai nostri occhi la vista del magnifico Kühlacke. Si tratta del primo di tre splendidi laghetti che impreziosiscono l’ascensione. Nelle limpidissime acque si specchiano le pendici della Piccola Punta di Montecroce caratterizzata da caotici affioramenti rocciosi. Il sentiero procede passando a destra dello specchio d’acqua per raggiungerne, poco oltre, un secondo non meno suggestivo del precedente. Siamo allo Scheibelsee e si rinnovano le occasioni per scattare magnifiche fotografie ammirando nei giorni limpidi le cime che si riflettono sulla superficie del laghetto. Procediamo anche in questo caso lasciando l’invaso alla nostra sinistra. Manca l’ultimo specchio d’acqua, il più notevole come dimensioni e profondità. Lo raggiungiamo poco oltre con il sentiero che questa volta resta decisamente più in alto rispetto alla sua superficie. Si tratta del Lago Malo (Übelsee - m 2313) posizionato in una profonda conca circondata da instabili pietraie. Sebbene il sentiero resti a distanza non vi sono difficoltà nel calare liberamente, in qualche minuto, sino alle sue sponde. Le colorazioni offerte dalle acque sono magnifiche variando tra l’azzurro e il cobalto a creare un magnifico contrasto con i detriti rocciosi che lo circondano e il verde dei prati circostanti. Il segnavia procede tagliando diagonalmente le pendici meridionali della Piccola Punta di Montecroce. La salita appare moderata e alle spalle si osserva un curioso colpo d’occhio potendo ammirare, quasi allineati, tutti e tre i laghi appena visitati. In breve arriviamo alla base di un ripidissimo canale erboso. La pendenza appare davvero notevole, il sentiero vince tuttavia il pendio senza troppa difficoltà, seppure faticosamente, grazie ad un fondo ben marcato e non esposto. In breve raggiungiamo il vertice del canale dal quale si rinnova la visione alle spalle dei laghi oltre ad osservare la cresta rocciosa ed articolata che cala direttamente dalla Piccola Punta di Montecroce. Verso occidente abbiamo una splendida visione della Punta Altacroce (Hohe Kreuzspitze) e di un piccolo laghetto senza toponimo.

Il sentiero cambia ora direzione volgendo deciso verso destra portandosi sul fianco occidentale della montagna. Traversiamo senza grandi dislivelli con la traccia ben scavata nel manto erboso che evita gli affioramenti rocciosi presenti poco sopra. Si ripete il colpo d’occhio verso la Punta Altacroce e, più distante, sulle Alpi di confine con i relativi ghiacciai. Il sentiero in ultimo esegue una brusca risalita che permette di accedere ad una marcata sella del crinale (m 2481).

Andiamo ad abbandonare la traccia segnata ed impegnativa che si sviluppa verso sinistra in direzione della Punta Altacroce. La nostra meta è posta invece sulla destra e dista circa una decina di minuti di cammino. Andiamo ad affrontare quelle che di fatto sono le uniche vere difficoltà dell’escursione. Seguiamo il filo dell’esile cresta discendente dalla vetta dapprima su facile sentiero nell’erba quindi con maggiore impegno lungo i lisci lastroni rocciosi inclinati che caratterizzano la cuspide sommitale. A tratti non esitiamo ad utilizzare le mani per trovare l’equilibrio con difficoltà intorno al 1° grado. La frazione impegnativa è piuttosto breve e permette di accedere direttamente alla vetta della Piccola Punta di Montecroce (Kleine Kreuzspitze – m 2518 – ore 2,50 dalla partenza). A dispetto del toponimo si tratta di una vetta di tutto rispetto con un grandioso paesaggio sommitale. Dal punto più alto osserviamo la Cresta di Giovo, in direzione della partenza, nonché i tre magnifici laghetti ammirati durante l’ascesa. In direzione opposta osserviamo un lungo settore delle Alpi di confine interrotte in piccola parte dalla Punta Altacroce (Hohe Kreuzspitze). Verso meridione si estende la Val Passiria mentre verso nordest si scorge la conca di Vipiteno e, ancora più lontane, le Alpi Aurine con in evidenza il Gran Pilastro. Il rientro avviene a ritroso per un totale di circa 5 ore e mezza di cammino.

Cenni sulla flora:

L’escursione descritta, svolgendosi in altitudine, permette l’osservazione di un’interessante flora alpina. Segue un estratto delle principali specie osservate in occasione della nostra salita avvenuta alla metà del mese di agosto.

1)    Campanula di monte (Campanula scheuchzeri)

2)     Campanula barbata (Campanula barbata)

3)    Achillea moscata (Achillea moschata)

4)    Azalea alpina (Loiseleuria procumbens); caratterizzata da intricati e compatti pulvini trapuntati da numerosi, piccoli fiori rosa.

5)    Semprevivo montano (Sempervivum montanum)

6)    Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum)

7)    Canapicchia norvegese (Omalotheca norvegica) osservabile nel primo tratto fino al crinale sul sentiero n° 12.

8)    Margherita alpina (Leucanthemopsis alpina)

9)    Cardo spinosissimo (Cirsium spinosissimum)

10)  Primula irsuta (Primula hirsuta); pianta tipica dei substrati acidi dalle splendide corolle rosso – violette.

11)  Prunella delle Alpi (Prunella grandiflora), osservabile presso la partenza

12)  Sassifraga spinulosa (Saxifraga aspera), osservabile lungo la mulattiera presso Fleckner Hütte.

13)  Sassifraga stellata (Saxifraga stellaris)

14)  Sassifraga zolfina (Saxifraga bryoides)

15)  Graminia di Parnasso (Parnassia palustris)

16)  Spergularia comune (Spergularia rubra) nella mulattiera presso Fleckner Hütte

17)  Silene rupestre (Atocion rupestre)

18)  Senecio della Carnia (Senecio incanus subsp. carniolicum). Endemico delle Alpi Orientali.

19)  Trifoglio alpino (Trifolium alpinum)

20)  Genziana di Koch (Gentiana acaulis)

21)  Eufrasia minima (Euphrasia minima)

22)  Piede di gatto (Antennaria dioica)

23)  Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus)

24)  Epilobio palustre (Epilobium palustre) in un torrente presso Fleckner Hütte

25)  Brugo (Calluna vulgaris)

26)  Cicerbita alpina (Cicerbita alpina) presso Fleckner Hütte

27)  Cardo tagliente (Cirsium heterophyllum)

28)  Geranio selvatico (Geranium sylvaticum)

29)  Canapicchia glaciale (Omalotheca supina)

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