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Nome scientifico: Primula hirsuta All. (Sinonimi: Primula viscosa Vill.) Famiglia: Primulaceae Habitat naturale: Pascoli alpini, macereti, rupi, sfasciumi rocciosi in prevalenza su substrato acido e solo sporadicamente su substrato basico (dolomia) da 1200 a 3000 metri. Sporadicamente cala sino a 200 metri di quota mentre in Valle d’Aosta raggiunge i 3600 metri. Presente in Italia in Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino Alto Adige. Periodo di fioritura: Da aprile a luglio Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 3 – 7 cm con breve e sottile rizoma. Le foglie sono raccolte in rosetta basale e presentano lamina obovato-spatolata lunga 2 – 5 cm e larga 1 – 2 cm ricoperta da peli ghiandolari ialini o comunque molto chiari talvolta mescolati a qualche pelo scuro. Il più delle volte le foglie sono bruscamente contratte nel picciolo; hanno il margine dentellato, spesso dalla base altre volte da metà in poi; la pagina inferiore è di colore più chiaro rispetto a quella superiore. Lo scapo è in genere più breve o al più uguale alle foglie con fiori raccolti in ombrella con 1 – 5 elementi e con denti lunghi quanto il tubo calcino. La corolla è formata da 5 petali di colore tra il rosso intenso e il violetto con fauce bianca. Sono presenti brattee membranose ovate, lunghe 1 – 3 mm. Note: Primula hirsuta è protetta in senso assoluto nelle province di Bergamo e Brescia. Si ibrida con altre specie del genere Primula originando alcuni ibridi naturali: P. x forsteri Stein (P. hirsuta x P. minima); P. x berninae Kerner (P.hirsuta x P. latifolia); P. x seriana Widmer (P.hirsuta x P.daonensis); P. x pubescens (P.hirsuta x P.auricula).Nelle zone in cui Primula hirsuta si sovrappone a Primula daonensis la distinzione fra le due specie può risultare difficoltosa. La distinzione fondamentale risiede nella pelosità ghiandolare delle foglie, ialina o comunque biancastra in P.hirsuta, rosso – nerastra in P.daonensis. La seconda e la terza fotografia qui sotto mostrano chiaramente la pelosità chiara di P.hirsuta. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate sulle pendici meridionali del Monte Ponteranica Orientale (m 2100 – Alpi Orobie).
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