Caprara - Santa Barbara

MONTE CAPRARA (m 632)

MONTE SANTA BARBARA (m 591)

Nell’ambito del Parco Regionale Storico di Monte Sole non mancano di certo gli itinerari escursionistici. Siamo in un’area di notevole valore storico in quanto purtroppo fu interessata e funestata, durante la seconda guerra mondiale, da uno dei più violenti eccidi che si ricordino ad opera dei tedeschi. Ci troviamo infatti nell’abito del comune di Marzabotto. I cartelli tematici posizionati all’interno del parco permettono di ricordare ciò che avvenne su queste colline. Oggi l’area appare assai interessante non solo storicamente ma anche da un punto di vista ambientale. Appare notevole la ricchezza di specie botaniche e faunistiche. Risulta ad esempio piuttosto facile incontrare cervi, caprioli, daini, cinghiali e scoiattoli. I paesaggi sono di notevole ampiezza estendendosi nei giorni più tersi sino al lontano crinale appenninico tosco emiliano. Il cammino che andiamo a narrarvi tocca un paio di elevazioni, i monti Caprara e Santa Barbara, ed è in grado di mostrare le peculiarità della zona caratterizzata da rilievi dolci e verdeggianti in un contesto di notevole bellezza. Consigliamo la percorrenza dell’itinerario in primavera sino a maggio oppure in autunno avendo l’accortezza d’evitare la stagione estiva per via dell’umidità e delle temperature molto elevate. L’area è comunque piuttosto ventosa trovandosi a cavallo tra le valli dei fiumi Reno e Setta. Anche l’inverno è una stagione adatta al cammino essendo la neve non troppo frequente sebbene gli alberi risultino spogli togliendo quel fascino che invece non manca in primavera, all’inizio della stagione vegetativa.

L’escursione in breve:

San Martino (m 410) – Caprara di Sotto (m 504) – Monte Caprara (m 632) – sentiero 100A - Bivio Nuvoleto (m 580) – Bivio per C. Tura (m 560) – Monte Santa Barbara (m 591) – rientro a ritroso.

Dati tecnici:

Partenza da San Martino (m 410): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 181. Acqua sul percorso: assente

Accesso:

Chi proviene da Bologna segue la SS 64 Porrettana in direzione di Pistoia superando i paesi di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi e Marzabotto. Si procede oltre Marzabotto raggiungendo in 1,5 km la frazione di Pian di Venola. In coincidenza di quest’ultimo paese abbandoniamo la statale per volgere a sinistra con cartelli indicanti Sperticano e il Parco di Monte Sole. La strada supera il fiume Reno e risale sino al bivio dove ignoriamo il proseguo per Sperticano volgendo a destra. Procediamo dapprima in salita quindi caliamo con un tratto di strada che si sviluppa a sinistra del fiume Reno. Poco oltre ha inizio la ripida salita che in pochi km conduce in prossimità del Centro Visite Il Poggiolo. Subito oltre siamo al valico dove troviamo un quadrivio con cartelli. A destra si raggiunge in appena 100 metri il Cimitero di San Martino mentre di fronte a noi la strada cala in direzione delle località Quercia e Gardelletta. Sulla sinistra si sale verso Casaglia e Monte Sole. Lasciamo l’automobile nelle vicinanze del quadrivio (m 410).

Descrizione del percorso:

Il cammino si sviluppa inizialmente lungo la strada asfaltata e aperta al traffico che muove in direzione di Casaglia e Monte Sole. Saliamo ripidamente con il percorso che si sviluppa grosso modo lungo la linea di cresta con splendidi panorami su entrambi i versanti. Verso destra notiamo Monte Venere e la Valle del Setta mentre a sinistra ci affacciamo nella Valle del Reno con in evidenza la piccola frazione di Sibano. Volgendo con lo sguardo alle spalle arriviamo, nei giorni più tersi, ad osservare il crinale dell’Appennino Tosco Emiliano. La strada procede accostando le pendici meridionali del Monte Caprara, quindi volge con decisione verso destra traversando alla sua base e alternando frazioni asfaltate con altre su ghiaino. In breve raggiungiamo le rovine di Caprara (m 504)poste alla base dell’evidente cima di Monte Sole.

Abbandoniamo la strada aperta al traffico volgendo a sinistra sul sentiero contrassegnato dal numero 100 che sale, senza difficoltà, nella vegetazione. Accediamo in breve ad un quadrivio posto nella sella che divide Monte Sole dal Monte Caprara. Notiamo sulla sinistra il tratturo erboso delimitato dalle staccionate in legno che muove in direzione del Monte Caprara. É un’evidente digressione che seguiamo per guadagnare il culmine della nostra escursione. Saliamo, a tratti molto ripidamente, tra la vegetazione osservando parecchi resti di trincee a ricordo delle manovre di guerra che nel 1944 sconvolsero l’area. Senza difficoltà raggiungiamo il punto più alto (m 632).

Grandioso si apre il paesaggio specie verso meridione. Osserviamo la Valle del Reno con le marcate cime di Montovolo e Monte Salvaro mentre più a sinistra si osserva un lungo tratto della Valle del Setta. All’orizzonte occhieggia una frazione dello spartiacque principale dell’Appennino Tosco Emiliano con in evidenza la piramide del Monte Cimone, massa elevazione dell’Emilia Romagna. Il Corno alle Scale è osservabile per un soffio mentre appena alla sua sinistra il crinale appare occultato dalla sagoma boscata del Monte Salvaro. Voltandosi verso nordest notiamo la sagoma boscata del prospiciente Monte Sole. Sono presenti presso la cima cartelli istruttivi posti dall’ente che gestisce il Parco Regionale Storico che aggiungono ragguagli su quanto avvenne nell’area all’epoca della Seconda guerra mondiale.

L’escursione prosegue rientrando a ritroso sino a riportarsi in ripida discesa al marcato quadrivio posto tra i monti Caprara e Sole. Ignoriamo il sentiero 132 che scende ripido verso sinistra in direzione di Sperticano. Procediamo sul segnavia 100 che tuttavia abbandoniamo poco oltre. Ne tralasciamo la continuazione a destra verso la cima del Monte Sole restando pressoché in piano sul segnavia 100A. La deviazione è ben evidenziata dalla segnaletica.

Il cammino procede in falsopiano lasciando il Monte Sole a destra mentre la cima più a sinistra, caratterizzata da bancate affioranti di arenaria, è il Monte Abelle. La grande cupola boscata alle nostre spalle è naturalmente il Monte Caprara dal quale proveniamo. Il sentiero procede portandosi sul versante nordoccidentale del Monte Sole con alcuni tratti umidi e ombrosi per la densa alberatura. Non mancano tuttavia alcune aperture sino a scorgere i campi e i prati di Canovella e infine il paese di Marzabotto mentre verso settentrione scorgiamo un tratto del Contrafforte Pliocenico con il Monte Mario e la Rocca di Badolo. Subito oltre torniamo a confluire nel sentiero 100 che proviene dalla vetta del Monte Sole e che ci accompagnerà per il resto del cammino. Il proseguo segue grosso modo il crinaletto che andiamo a toccare con uno scorcio a destra nel versante della Valle del Setta sino ad osservare la cima del lontano Monte Venere. Segue una lunga frazione di cammino con dislivelli sempre contenuti ignorando il segnavia 128 che si separa alla nostra sinistra scendendo ripido verso Canovella. Nel proseguo intercettiamo l’ampia sterrata chiusa al traffico che sale da Vado alla casa Nuvoleto (m 580). Il sentiero scavalca la strada e procede sviluppandosi a destra del crinale. Il tratto che segue vede il bosco lasciare spazio ad ampie schiarite con il paesaggio che si apre permettendo di osservare Monte Adone. Ignoriamo la mulattiera che scende a destra in direzione della visibile Casa Tura. Il sentiero accosta nuovamente il crinale, ora ampio e caratterizzato da splendidi prati, permettendo di affacciarsi sulla frazione di Pian di Venola e a nord in direzione della Pianura Padana. Riprendiamo quota in pendenza moderata guadagnando infine l’ampia sommità erbosa del Monte Santa Barbara (m 591 – ore 1,45 dalla partenza) con grande paesaggio sia verso settentrione andando a scorgere Sasso Marconi che in direzione sudest osservando Monte Venere. Il rientro avviene a ritroso per un totale di ore 3,15 di cammino.

Cenni sulla flora:

Soprattutto in primavera, quando la natura si risveglia, è possibile ammirare su queste colline un bel numero di fioriture a rendere ancora più piacevole il cammino. Segue un estratto delle specie osservate in occasione della nostra salita, avvenuta alla metà del mese di aprile.

1)     Primula (Primula vulgaris)

2)     Anemone bianca (Anemone nemorosa)

3)     Orchide maggiore (Orchis purpurea)

4)     Giglio caprino (Anacamptis morio)

5)     Dafne laurella (Daphne laureola)

6)     Bugola (Ajuga reptans) sul Monte Santa Barbara

7)     Polmonaria maggiore (Pulmonaria officinalis)

8)     Acetosella (Oxalis acetosella)

9)     Saponaria rossa (Saponaria ocymoides)

10)  Elleboro verde (Helleborus viridis)

11)  Anemone fior di stella (Anemone hortensis)

12)  Erica arborea (Erica arborea)

13)  Vedovella dei prati (Globularia vulgaris)

14)  Consolida maggiore (Symphytum officinale)

15)  Salvia comune (Salvia pratensis)

16)  Alliaria comune (Alliaria petiolata)

17)  Citiso irsuto (Chamaecytisus hirsutus)

18)  Ciclamino napoletano (Cyclamen hederifolium)

19)  Fragolina di bosco (Fragaria vesca)

20)  Farfaro (Tussilago farfara)

21)  Orchidea screziata (Neotinea tridentata)

22)  Elleborina giallognola (Cephalanthera damasonium)

23)  Maggiociondolo (Laburnum anagyroides)

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