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BLOßBERG (m 2619)
Il Bloßberg appartiene ad una schiera di cime assai poco conosciute trovandosi in posizione periferica rispetto alla parte centrale delle Vedrette di Ries. Nonostante ciò è stato approntato da tempo un ottimo sentiero segnato che conduce senza difficoltà sino al punto più alto. Inutile dire che sarà un itinerario apprezzato da chi ama la montagna selvaggia fatta di silenzi e spazi ampi. Difficilmente troverete su questo percorso molti escursionisti, al tempo stesso vi troverete a stretto contatto con una natura che mostra ancora, su queste vette, la sua faccia migliore. Notevole il panorama di vetta, permettendo una magnifica vista dall’alto della Val di Tures. Importante è inoltre la scelta di una giornata estiva dal tempo stabile sebbene la posizione arretrata, rispetto al crinale principale, protegga spesso, il Bloßberg, dalle nebbie che spesso si addensano sulle vicine Alpi Aurine. L’escursione in breve: Kahle (m 1558) – Bloßberg (m 2619) Dati tecnici: Partenza da Kahle (m 1558): Difficoltà: E (breve tratto EEA ben assicurato con funi metalliche fisse) (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale sino all’anticima del Bloßberg poi assente sino in vetta ma su terreno aperto senza alcuna difficoltà d’orientamento. Dislivello assoluto: m 1061. Acqua sul percorso: a m 2070 in una radura con barbecue e panche in legno. Accesso alla partenza: Si accede alla partenza dalla Val Pusteria; in coincidenza della città di Brunico troviamo le indicazioni per la statale della Valle Aurina (Ahrntal). La seguiamo per qualche km fino al paese di Villa Ottone (Uttenheim). Abbandoniamo il proseguo della statale che condurrebbe altrimenti a Campo Tures volgendo a destra su stretta stradina con indicazioni per Rio Molino (Mühlbach). La rotabile scavalca il Torrente Aurino e sale ripida nel bosco sino al piccolo cartello che segnala il km 5,5. Ne abbandoniamo anche in questo caso il proseguo volgendo a sinistra con indicazioni per la località “Kahle”. Si tratta di una stradicciola molto stretta ma comunque ben percorribile in auto che conduce, dopo un paio di km, ad un modesto slargo in coincidenza del quale si separa, a destra, il sentiero per il Bloßberg. Le possibilità di parcheggio sono nel complesso scarse per cui è bene intraprendere il cammino di buon ora. Descrizione del percorso: Seguiamo il ripido sentiero contrassegnato dal segnavia n° 3 che si innalza faticosamente nel bosco. Intersechiamo per quattro volte una strada forestale. Al primo incrocio troviamo un cartello che segnala la vetta del Bloßberg a ore 2,40 di cammino. Alla seconda intersezione dobbiamo volgere a sinistra seguendo per un breve tratto la forestale sino a ritrovare, dopo 100 metri circa, il sentiero che sale a destra nell’abetaia. Seguono altri due incroci dopodiché il sentiero procederà sino in cima senza trovare più alcuna biforcazione. Caratteristica di questa prima parte di cammino è la faticosa pendenza sebbene non si affronti alcuna difficoltà. Il percorso ascende di fatto lungo la destra orografica della Kahlbachtal senza offrire, nella parte iniziale, alcun scorcio panoramico per via della fitta alberatura. Intorno ai 2000 metri di quota incontriamo una prima schiarita nel bosco originata, con tutta probabilità, da una valanga o da una frana come testimoniano i numerosi tronchi caduti. Il paesaggio può così allargarsi verso meridione sino a scorgere la città di Brunico e l’inconfondibile rilievo di Plan de Corones. Torniamo a salire nel bosco sino a guadagnare, a quota 2070 metri, un magnifico pianoro erboso dove troviamo alcune panche in legno e una bella fonte, assai utile per l’approvvigionamento d’acqua. Siamo ora sovrastati dalla grandiosa cupola del Bloßberg che assume, da questa posizione, un aspetto tozzo e nudo. Il sentiero procede, sempre ben indicato dai segnavia, subito a destra delle panchine, innalzandosi all’interno di una fascia di conifere. Se ne esce poco più in alto andando ad accostare il grande pendio, in parte detritico, che caratterizza il versante meridionale del Bloßberg. La salita prevede ora l’aggiramento dell’intera struttura della montagna volgendo con decisione verso destra su terreno per lo più prativo o cespuglioso e con la presenza dell’alberatura che si limita oramai a pochi esemplari isolati. La vista può ora allargarsi ad un ampio tratto della Val di Tures andando a cogliere, nei giorni sereni, le Dolomiti all’orizzonte meridionale. Procediamo in moderata pendenza scavalcando un breve tratto più erto su facili roccette; poco oltre la pendenza decresce. Tra prati d’altitudine e cespugli procediamo senza difficoltà sino a raggiungere un modesto piano erboso posizionato a sudest del Bloßberg. Nonostante l’assenza di forme slanciate appariscenti o di rupi rocciose, l’ambiente selvaggio ed isolato attribuisce una nota caratteristica alla salita dando la sensazione di trovarsi in un luogo remoto distante anni luce dal fondo valle. Il sentiero cambia ora bruscamente direzione volgendo in modo deciso verso sinistra. Andiamo ad affrontare il ripido pendio soprastante caratterizzato da rocce e sfaticcio instabile. La salita appare più difficile di quanto in effetti non sia; i segnavia permettono infatti di evitare le frazioni più impegnative. Più in alto raggiungiamo una cengia esposta sul salto a sinistra. La presenza di funi metalliche fisse come corrimano permettono il passaggio, con cautela, ad ogni buon escursionista. La difficoltà sarà senz’altro maggiore in presenza di fondo roccioso bagnato e quindi scivoloso mentre con l’asciutto e avendo piede fermo non vi sono problemi. Una brevissima frazione di sentiero precede un’ulteriore frazione su cengia sempre ottimamente attrezzata. Superato questo tratto più impegnativo volgiamo verso destra su pendio ora ampio e rassicurante rimontandolo tra i detriti con una sequenza di tornantini. Da rilevare l’ampia vista sulla retrostante Val di Tures. La salita conduce ad una piccola costruzione ottenuta a secco accatastando le rocce circostanti. Procediamo obliquando verso sinistra guidati dai segnavia e da un paio di grossi ometti di pietre sino a guadagnare la croce di vetta in coincidenza non della cima, ma bensì di un pulpito particolarmente esposto sulla sottostante Val di Tures. Troviamo anche il libro di vetta con la vista che si estende verso occidente alla Valle Selva dei Molini (Mühlwalder Tal) e a nord osservando il tratto di Valle Aurina compreso tra Campo Tures e Lutago con alle spalle il crinale principale delle Alpi Aurine. Un occhio attento scorgerà addirittura il Castello di Tures. Per guadagnare la cima vera e propria restano gli ultimi 15 minuti di salita. Il percorso non è in alcun modo segnato ma non vi sono difficoltà d’orientamento un quanto seguiamo in pratica l’ampio e facile crinale che ascende verso est. Lungo l’ampia cresta erbosa godiamo della visione, alla nostra sinistra, del lungo costone roccioso culminante nella Punta della Cascata. In breve siamo ai prati sommitali restando appena a destra del grande salto affacciato sulla sottostante Val di Tures. Un ultima breve rampa appena più ripida permette l’accesso alla vetta del Bloßberg (m 2619 – ore 3,15 dalla partenza). Il panorama di vetta offre nuovi spunti d’interesse in special modo verso oriente. A breve distanza notiamo la dirupata cima del Kahlgeifel (m 2734) mentre alle sue spalle la nostra vista è attratta dalla grandiosa sagoma della Cima del Vento Grande (m 3041), la prima vetta delle Vedrette di Ries a varcare la soglia dei 3000 metri muovendo verso est. Si ripete l’eccellente colpo d’occhio verso la città di Brunico nonché sulla sottostante Val di Tures. Il rientro avviene a ritroso per complessive ore 5,45 di cammino. Cenni sulla flora:
Elenchiamo di seguito alcune delle principali entità floristiche osservate in occasione della nostra salita, avvenuta alla metà del mese di agosto. 1) Campanula di monte (Campanula scheuchzeri) 2) Campanula barbata (Campanula barbata) 3) Silene rupestre (Atocion rupestre) 4) Arenaria di Marschlins (Arenaria marschlinsii). E’ una pianta molto rara presente nelle regioni alpine per lo più tra i 2000 e i 3000 metri caratterizzata da piccolissimi fiorellini. L’abbiamo osservata in antesi nel mese di agosto nel tratto che precede la frazione attrezzata intorno ai 2400 metri di quota. 5) Brugo (Calluna vulgaris) 6) Senecio biancheggiante (Senecio incanus), endemico delle Alpi con isolate stazioni disgiunte nell’Appennino Tosco Emiliano. 7) Napello (Aconitum napellus) 8) Sassifraga zolfina (Saxifraga bryoides) 9) Veronica alpina (Veronica alpina) 10) Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum) 11) Semprevivo montano (Sempervivum montanum) 12) Achillea moscata (Achillea moschata) 13) Primula nana (Primula minima); magnifico endemismo delle Alpi Orientali dai petali rosati con fioritura ritardata al mese di agosto 14) Verga d’oro (Solidago virgaurea) 15) Genziana nivale (Gentiana nivalis) 16) Cariofillata montana (Geum montanum) 17) Linaiola d’alpe (Linaria alpina) 18) Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) 19) Fragolina di bosco (Fragaria vesca) 20) Garofanino maggiore (Epilobium angustifolium) 21) Erba roberta (Geranium robertianum)
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