Monte Costello

MONTE COSTELLO (m 498)

Una dorsale collinare divide i comuni di Lavagna e Sestri Levante elevandosi dal mare verso l’entroterra e culminando nel Monte Costello e nel più alto Monte Capenardo. Descriviamo l’ascensione alla prima vetta in quanto il percorso regala splendide vedute del Mar Ligure e del paese di Sestri Levante. Il tracciato si presta ad essere percorso nella stagione invernale grazie alla mitezza della costa ligure. La percorrenza è possibile anche nelle mezze stagioni e anzi, in primavera il tracciato si rivela particolarmente interessante per gli amanti della botanica. Si attraversano aree caratterizzate da una bella macchia mediterranea mentre nella parte superiore del sentiero si osservano parecchie orchidee spontanee fra cui è d’obbligo ricordare la rara Orchidea aperta (Orchis patens); in coda alla descrizione trovate ulteriori informazioni in merito.

L’escursione in breve:

Sestri Levante (m 0) – Rocche di S.Anna (m 103) – Selletta della Selva (m 478) – Monte Costello (m 498)

Dati tecnici:

Partenza da Sestri Levante (m 0): Difficoltà: E. (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 498. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Utilizzando l’autostrada A12 Genova – Livorno si esce a Sestri Levante. Si raggiunge la stazione ferroviaria presso il centro del paese e si parcheggia l’automobile.

Descrizione del percorso:

Dalla stazione si segue la via Antica Romana Occidentale. Si procede in rettilineo quindi si volge a destra trovando un bivio con cartelli escursionistici. La strada procede con pannello indicante “Ponti Antichi” mentre a sinistra si separa una bella mulattiera in salita con indicazioni per “Rocche di S.Anna”.

Scegliamo quest’ultima opportunità seguendo il sentiero con fondo pavimentato che sale tra la lussureggiante macchia mediterranea con i suoi mille colori e profumi. Alle spalle cominciamo ad osservare un ottimo panorama verso Sestri Levante e sul litorale. Passiamo in prossimità dei ruderi della chiesetta di S.Anna (m 103) che possono essere raggiunti con una breve digressione. Proseguiamo su marcato percorso che volge verso destra risalendo il filo dell’ampia cresta ascendente verso il Monte Costello. La macchia lascia spazio ad una rada pineta. Il paesaggio ha modo, guadagnando quota, di allargarsi ad occidente raggiungendo il Monte di Portofino oltre a concedere la vista, sotto di noi, del paese di Lavagna. Alla nostra destra il panorama è sempre più ampio e completo in direzione del Golfo dei Poeti e di Sestri Levante che appare sovrastata dal Monte Castello. Un ulteriore aumento di quota permette di scorgere, al di là del Monte Castello, un piccolo tratto della baia su cui si affaccia Riva Trigoso mentre più a sinistra spiccano le pendici boscate del Monte Moneglia.

Proseguiamo risalendo l’ampio crinale con alcuni tratti quasi pianeggianti. La vegetazione appare progressivamente più densa, l’alberatura concede comunque alcune schiarite permettendo ancora ampi scorci verso il sottostante litorale. Poco oltre confluisce nel nostro sentiero un tracciato mountain bike che risale da destra. Procediamo con gli ultimi scorci alle spalle verso il mare: più in alto l’alberatura diviene densa e la pineta lascia progressivamente spazio ad una densa lecceta.

Nei pressi di una casa isolata volgiamo a destra su stradina sterrata che traversa in piano nel bosco raggiungendo infine la Selletta della Selva (m 478) posta poco al di sotto della cima del Monte Costello. Confluiamo subito oltre in un’ampia sterrata chiusa al traffico che, seguita verso sinistra, aggira le pendici del Costello. Per salire alla poco marcata vetta basta rimontare liberamente, in qualche minuto, le pendici prative sommitali a sinistra della forestale sino al punto più alto (m 498 - ore 1,40 dalla partenza). Il paesaggio è ostacolato dagli alberi ma l’area è ugualmente molto interessante per gli amanti della botanica grazie ad una ricchissima presenza di orchidee selvatiche. Appena oltre la cima del Monte Costello la sterrata guadagna un’area prativa con l’ultimo grandioso panorama verso il mare con in bella vista il promontorio di Portofino. Il rientro può avvenire naturalmente a ritroso.

Avendo poco tempo e con la disponibilità di due automobili si può valutare un’alternativa più rapida. Si torna alla Selletta della Selva e si prosegue lungo l’ampia carrareccia a fondo naturale passando presso un’area attrezzata con panche in legno e griglie. Il tracciato prosegue calando nel bosco confluendo, dopo circa venti minuti di cammino, sulla provinciale che unisce le frazioni di Loto e San Bernardo; la forestale raggiunge la strada asfaltata in coincidenza dell’unico tornante presente tra i due paesi. Lasciando una seconda automobile presso questa marcata curva è possibile ridurre il cammino a circa ore 2,15 totali. E’ naturalmente possibile effettuare il percorso all’inverso partendo dalla provinciale per salire sulla sterrata al Monte Costello per poi calare a Sestri Levante passando per le Rocche di S.Anna. In questo modo il percorso risulta quasi completamente in discesa, soluzione ancora più facile, specie per chi ha bambini molto piccoli al seguito.

Cenno sulla flora:

Nell’introduzione abbiamo accennato alla presenza di un nutrito contingente di orchidee selvatiche che possono essere osservate con relativa facilità nei prati sommitali del Monte Costello nel periodo primaverile (aprile, maggio). La più preziosa tra le entità osservabili è senza dubbio l’Orchidea aperta (Orchis patens). E’ un’entità molto rara segnalata unicamente nel nord Africa (Algeria), sulle Isole Baleari e in poche aree della Spagna. In Italia è rarissima con le uniche stazioni nel levante ligure (colline genovesi, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Lavagna, Sestri Levante ecc…)

Ancora più difficile da trovare è la cosiddetta Orchis clandestina, simile alla precedente ma che se ne distingue per le foglie maculate, lo stelo verde e lo sperone più lungo. L’analisi molecolare ha rivelato che si tratta di una forma ibrida naturale derivata dall’unione tra Orchis patens e Orchis provincialis. Nell’area sommitale del Monte Costello ne abbiamo trovati alcuni esemplari ma per ragioni di conservazione preferiamo non dare ulteriori particolari sulla loro posizione. Ricordiamo che tutte le orchidee sono comunque protette e NON devono mai essere raccolte o manomesse.

Tra le altre orchidee osservate in occasione della nostra salita sul Monte Costello (avvenuta alla fine di aprile) ricordiamo:

1)     Elleborina bianca (Cephalanthera longifolia)

2)     Orchide macchiata (Dactylorhiza maculata)

3)     Serapide lingua (Serapias lingua)

4)     Bocca di gallina (Serapias neglecta)

5)     Giglio caprino (Anacamptis morio)

6)     Orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis)

7)     Orchidea maschia (Orchis mascula)

8)     Orchidea della Provenza (Orchis provincialis)

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