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CIMA DI STILVES (ZINSELER - m 2422) CIMA SPECOLA (HÜHNERSPIEL – m 2357)
L’escursione che andiamo a descrivervi è ideale avendo solo mezza giornata di tempo ma cercando comunque una meta in quota. Le Alpi Sarentine sono montagne nel complesso isolate e poco conosciute tuttavia il Passo di Pennes permette di portarsi con l’auto ad una quota ragguardevole. Diverse cime sono a questo punto a portata di mano e le forme nel complesso dolci e talvolta arrotondate dalla catena fanno sì che le ascensioni siano per lo più alla portata dei normali escursionisti. Le due cime che vi insegniamo a salire sono ben visibili dal valico volgendo lo sguardo verso nord. Non ci sono né ghiacciai né pareti imponenti, sono elevazioni erbose e pastorali eppure rimarrete sorpresi dal paesaggio di vetta che raggiunge nei giorni tersi il crinale di confine con l’Austria mentre impressionante è la vista di Vipiteno posta 1500 metri più in basso. E’ un’escursione eseguibile tra giugno ed ottobre, priva di pericoli e adatta anche ai meno esperti. L’escursione in breve: Passo di Pennes (Penser Joch – m 2211) – punto basso (m 2138) - Seiterbergjochl (m 2151) – Giogo di Caspineto (Gospeneider Jochl – m 2303) – Cima di Stilves (Zinseler – m 2422) – Cima Specola (Hühnerspiel – m 2357) – rientro a ritroso sino alla partenza. Dati tecnici: Partenza dal Passo di Pennes (m 2211): Difficoltà: E. (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale nella salita alla Cima di Stilves; assente nella digressione alla Cima Specola ma senza problemi d’orientamento con buona visibilità. Dislivello assoluto: m 284. Acqua sul percorso: assente. Accesso alla partenza: Il Passo di Pennes (m 2211) è facilmente accessibile da Bolzano: si risale l’intera Val Sarentina con la SS 508 sino al rifugio con ampio parcheggio in coincidenza del valico. Chi proviene da nord raggiungerà Vipiteno per poi guadagnare il passo con la statale prima indicata. Descrizione del percorso: Accennavamo nell’introduzione al paesaggio che si ammira dal Passo Pennes: Cima di Stilves e Cima Specola sono già ben visibili. A sinistra di quest’ultima notiamo, molto più distante, la vetta dall’aspetto quasi dolomitico del Tribulaun. Lasciata l’automobile in coincidenza del valico dobbiamo, per un breve tratto, seguire a piedi la statale calando in direzione di Vipiteno. Dopo circa 10 minuti di discesa abbandoniamo la strada (m 2138) per volgere sul sentiero che si separa a sinistra salendo in pochi metri al valico denominato Seiterbergjoch (m 2151). Osserviamo un inatteso scorcio verso occidente sino a scorgere la slanciata sagoma del Corno Bianco di Pennes. Abbandoniamo il sentiero 15B che cala nel vallone sottostante mentre il nostro percorso (sentiero 15) segue verso destra l’evidente traccia che ricalca l’ampio crinale discendente dalla Cima Specola. Ancora più distante e poco più a destra notiamo la Cima di Stilves. Il sentiero sale senza difficoltà il dosso prativo portandosi alla base dell’ampia Cima Specola. Su terreno più sconnesso, con affioramenti detritici, rimontiamo per un breve tratto la cresta con pendenza che si fa significativa. Non proseguiamo tuttavia lungo il crinale: il sentiero segnato ne abbandona il filo volgendo con decisione verso destra. In diagonale ascendente ne rimontiamo le pendici meridionali restando comunque al di sotto del filo di cresta. Incontriamo qualche isolato affioramento roccioso. La pendenza decresce e il panorama resta ampio verso meridione con in evidenza la sagoma del Montaccio di Pennes. Raggiungiamo un culmine dal quale appare evidente il proseguo dell’escursione: il sentiero procede verso la Cima di Stilves che appare divisa dalla nostra posizione da un’ampia sella. Lasciamo pertanto Cima Specola alla nostra sinistra (saliremo in vetta al ritorno) scendendo lungo il filo del crinale sino a raggiungere il Giogo di Caspineto (Gospeneider Jochl – m 2303). Da rilevare alla sinistra, poco sotto il valico, un modesto laghetto raggiungibile, per chi lo desidera, con una traccia di sentiero scavata in discesa nell’erba. Il nostro percorso ricalca, quasi in piano, il filo di cresta ora più stretta e aerea rispetto al tratto precedente ma mai esposta. Superiamo qualche facile roccetta affiorante quindi riprendiamo a salire in direzione della vetta segnalata da un cartello in legno a 20 minuti di distanza. Il sentiero resta ampio e ben tracciato: guadagniamo quota tra prati d’altitudine e detriti affacciandoci verso oriente sulla Valle Isarco dove si sviluppa l’autostrada del Brennero. Rimontiamo il filo di cresta, ora più ripido, con panorama alle spalle esteso al Passo Pennes e al Corno Bianco di Pennes che appare immediatamente in linea con la più vicina Cima Specola. Senza affrontare alcuna difficoltà accediamo all’ampio pianoro di vetta della Cima di Stilves caratterizzato da parecchi ometti di pietre (Zinseler – m 2422 – ore 1,30 dalla partenza). Da notare il colpo d’occhio sulla sottostante città di Vipiteno che giace circa 1500 metri più in basso nonché sui Monti di Fundres, posti sulla sinistra orografica della Valle Isarco. Il proseguo dell’escursione prevede ora il raggiungimento della Cima Specola, inizialmente solo aggirata senza salire sul punto più alto. Si tratta di tornare per un tratto a ritroso; caliamo infatti dalla Cima di Stilves sino a rientrare al Giogo di Caspineto (Gospeneider Jochl – m 2303). Subito oltre il sentiero già percorso all’andata riprende quota ma lo abbandoniamo dopo qualche minuto; notiamo infatti la croce sulla Cima Specola posta nettamente a destra rispetto al tracciato che già conosciamo. Con occhio attento non è difficile identificare un esile sentierino non segnato scavato nel manto erboso che muove in questa direzione; lo seguiamo in diagonale ascendente sino alla croce metallica con eccellente vista sulla Cima di Stilves toccata in precedenza. La vetta vera e propria non è tuttavia posizionata in coincidenza della croce: per guadagnare il punto più alto muoviamo per qualche minuto lungo l’esile crinaletto prativo rivolto verso meridione sino ai due ometti di pietre posizionati presso la cima (m 2357 – ore 0,30 dalla Cima di Stilves – ore 2 complessive). Appare eccellente lo scorcio verso il Passo Pennes e il Montaccio di Pennes. Per rientrare alla partenza dobbiamo proseguire riportandoci sul sentiero segnato che dal Giogo di Caspineto raggiunge il Seiterbergjoch. Non è necessario rientrare a ritroso: con buona visibilità il sentiero è già ben visibile in quanto taglia le pendici meridionali di Cima Specola. Possiamo camminare liberamente in sua direzione affrontando facili prati inclinati ed affioramenti rocciosi andando a riprenderne il tracciato. Il rientro segue quindi il sentiero d’andata in sbrigativa discesa riportandosi sulla SS 508 poco a valle del Passo Pennes. In circa ore 2,40 complessive rientriamo al parcheggio in coincidenza del valico. Cenni sulla flora:
Di seguito riportiamo una lista parziale relativa alle principali entità floreali osservate in occasione della nostra percorrenza di questo itinerario (mese di agosto). 1) Senecio biancheggiante (Senecio incanus), inconfondibile per i suoi capolini gialli e le foglie dall’aspetto argentato. 2) Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum) Ad inizio luglio la fioritura regala una magnifica visione grazie alle migliaia di fiori color porpora. 3) Primula nana (Primula minima) endemica delle Alpi Orientali. 4) Campanula barbata (Campanula barbata) 5) Silene a cuscinetto (Silene acaulis) 6) Cardo spinosissimo (Cirsium spinosissimum) 7) Margherita alpina (Leucanthemopsis alpina) 8) Sassifraga gialla (Saxifraga aizoides) 9) Sassifraga zolfina (Saxifraga bryoides) 10) Primula di Val Daone (Primula daonensis); splendido endemismo dei terreni silicei con areale centrato prevalentemente nei gruppi dell’Adamello e dell’Ortles – Cevedale ma con sconfinamenti nei gruppi circostanti come nel caso delle Alpi Sarentine. 11) Primula vischiosa (Primula glutinosa); bellissimo endemismo del nordest dai fiori violetti raccolti in piccoli grappoli. Colonizza i macereti d’altitudine e le rupi. 12) Achillea moscata (Achillea moschata) 13) Azalea alpina (Loiseleuria procumbens) 14) Graminia di Parnasso (Parnassia palustris) 15) Sulla alpina (Hedysarum hedysaroides) 16) Verga d’oro (Solidago virgaurea) 17) Genziana nivale (Gentiana nivalis) 18) Piede di gatto (Antennaria dioica) 19) Campanula di monte (Campanula scheuchzeri) 20) Trifoglio alpino (Trifolium alpinum) 21) Brugo (Calluna vulgaris) 22) Sparviere vischioso (Schlagintweitia intybacea) 23) Acino alpino (Acinos alpinus) 24) Fragola d’oro (Potentilla aurea)
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