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MORIGLION DI PENNA (m 542)
Il Monte Pisano, noto anche con la forma plurale “Monti Pisani” è un sistema montuoso di piccole dimensioni a cavallo tra le province di Pisa e Lucca. Nonostante le cime non raggiungano nemmeno i 1000 metri (il punto più alto è il Monte Serra con i suoi 917 metri) è una zona interessante per gli escursionisti grazie ad un'eccellente rete di sentieri segnati. Nel settore settentrionale del gruppo il culmine è dato dal modesto rilievo del Moriglion di Penna. Molti lo considerano poco più di un modesto colle, eppure il panorama che si gode dalla vetta è di sorprendente vastità. Si osservano le Alpi Apuane, un tratto del crinale appenninico Tosco Emiliano ed un vasto tratto di litorale. Non è l’unico motivo d’interesse: le pendici meridionali del rilievo sono ricoperte dalla cosiddetta “gariga”, una tipica formazione cespugliosa che caratterizza i substrati calcarei della fascia costiera ricca di affioramenti rocciosi in ambiente estremamente arido e caldo. Si tratta di un habitat straordinario per le orchidee selvatiche che costituiscono un motivo di grande attrazione per gli amanti della botanica. Eseguendo la salita in aprile sarà possibile riconoscere parecchie specie spontanee. In generale è un percorso adatto alla stagione fredda e all’inizio della primavera grazie alla presenza episodica della neve. Gli altri periodi dell’anno si presentano troppo caldi e umidi senza contare che tutta la salita si presenta esposta al sole di mezzogiorno sconsigliandone l’ascesa. L’escursione in breve: Santa Maria del Giudice (m 75) – sentiero 116 – Moriglion di Penna (m 542) – Croce a Vaccoli (m 359) – sentiero 00 – sentiero 120 (ex sentiero 39) – Catro – Santa Maria del Giudice (m 75) Dati tecnici: Partenza dal cimitero di Santa Maria del Giudice (m 75): Difficoltà: EE (E sino all’innesto sul sentiero 120 – EE il tratto seguente in quanto il sentiero è in stato d’abbandono, parzialmente infrascato e con tratti scoscesi; è possibile ridurre la difficoltà ad E salendo in vetta e rientrando a ritroso). (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale anche se poco evidente nella discesa sul sentiero 120. Dislivello assoluto: m 467. Acqua sul percorso: assente. Accesso alla partenza: Chi proviene da nord può utilizzare l’autostrada A11 uscendo a Lucca Est. Si prosegue sulla statale 12 R con indicazioni per Pisa e S.Giuliano Terme guadagnando in pochi km la frazione di Santa Maria del Giudice. Chi arriva da meridione raggiunge la città di Pisa quindi procede sino a San Giuliano Terme. Si abbandona la SS 12 passando sulla SS 12 R che con un tunnel sottopassa il crinale del Monte Pisano. Poco oltre si guadagna la frazione di Santa Maria del Giudice dove la nostra escursione ha inizio. E’ consigliabile lasciare l’automobile nell’ampio parcheggio posto davanti al cimitero del paese. Descrizione del percorso: Si lascia il parcheggio davanti al cimitero camminando in salita lungo la strada asfaltata. Dopo nemmeno 100 metri abbandoniamo il proseguo in direzione del centro del paese volgendo a destra su un’altra strada minore sempre asfaltata. Non vi sono cartelli indicanti la vetta in compenso, dopo pochi metri, si incontra il segnavia 116 ad eliminare ogni eventuale dubbio. Un’ampia apertura concede una bella vista del Moriglion di Penna che appare come un cocuzzolo caratterizzato dall’affioramento di rocce calcaree di colore chiaro. Poco oltre lasciamo la strada per volgere a destra in coincidenza di due grossi massi con segnavia. Penetriamo nel bosco quindi sfioriamo l’imbocco di due piccole cave abbandonate poste immediatamente a sinistra del sentiero. Subito oltre il percorso si fa più ripido rimontando il pendio boscoso. La frazione alberata ha termine poco oltre: si esce nella gariga mediterranea scorgendo alle spalle le case di Santa Maria del Giudice. Andiamo ad aggirare, sulla sinistra, la modesta sommità del Monte Cotrozzi (m 242) noto per le sue incisioni rupestri le cui origini si perdono nei secoli. Poco oltre siamo ad un punto belvedere: il paesaggio si apre verso destra in direzione della Valle dell’Arno. Siamo sempre dominati dall’evidente piramide per lo più rocciosa del Monte Moriglion di Penna, appare tuttavia evidente l’impossibilità di salire in cima per via diretta. Il sentiero volge infatti, con decisione, verso sinistra aggirando l’inaccessibile fianco meridionale della montagna. La vegetazione, arida e cespugliosa, si arricchisce in primavera delle magnifiche fioriture delle orchidee selvatiche. In coda alla descrizione trovate indicate alcune specie osservabili lungo l’itinerario. Guadagniamo nel frattempo altitudine con la vista che si allarga verso ponente ben oltre il crinale di Monte Pisano sino a scorgere la città di Pisa oltre ad un lungo tratto di litorale. Verso meridione osserviamo lo spartiacque innalzarsi nel modesto Monte Faeta. Il nostro sentiero cambia nuovamente direzione volgendo verso nordest per raggiungere la cima ormai prossima. L’aggiramento del punto più alto concede un’ulteriore estensione della vista aperta ora in direzione del Mar Ligure con in evidenza il Lago di Massaciuccoli e il più distante Golfo di La Spezia. Tra vegetazione ora più densa raggiungiamo, con un ultimo sforzo, l’ampio pianoro sommitale (m 542 – ore 1,20 dalla partenza). Osserviamo il miglior panorama dell’escursione esteso, nonostante la quota contenuta, ad un lungo tratto del crinale appenninico Tosco Emiliano nonché verso sud in direzione del litorale livornese. La nostra avventura prosegue ora sull’altro versante del Moriglion di Penna, quello rivolto verso settentrione. La differenza è subito palese: scompare la gariga mediterranea lasciando spazio ad un alberatura più consistente. Nonostante tutto alcune schiarite concedono ugualmente alcuni scorci aperti non solo verso il crinale appenninico ma anche sulle forme rocciose delle Alpi Apuane e su buona parte della costa versiliese. In veloce discesa siamo infine al marcato valico di Croce a Vaccoli (m 359 – ore 0,25 dalla cima – ore 1,45 complessive). Siamo ad un importante crocevia segnalato dai cartelli escursionistici, intersechiamo infatti il sentiero 00 che attraversa, mantenendo grosso modo lo spartiacque, tutto il Monte Pisano. Abbiamo inoltre il segnavia 109 che cala verso Molina di Quosa. Nel nostro caso scegliamo il tracciato 00 di crinale seguendolo verso sinistra in direzione del Passo di Dante. Il cammino si sviluppa ora su ampia strada nel bosco a fondo naturale chiusa al traffico veicolare. Il fresco bosco di latifoglie accompagna i nostri passi con deboli saliscendi e con il panorama che appare ostacolato dalla densa alberatura. Occorre molta attenzione per scorgere, dopo circa 15 – 20 minuti dalla sella di Croce a Vaccoli, il sentiero che si separa a sinistra abbandonando l’ampio tracciato 00 di crinale. E’ presente un piccolo cartello in legno indicante la località Cotri e il sentiero 39. Si tratta di una vecchia numerazione: il tracciato è oggi accatastato con il numero 120 di segnavia ma non vi sono tracce della nuova segnaletica con i segnavia sugli alberi ormai molto scoloriti (primavera 2019). Scendiamo tra vegetazione densa ed ombrosa con il sentiero che, nonostante lo stato di generale abbandono, è stato provvidenzialmente liberato dalla presenza di parecchi alberi caduti. Il sentiero, dapprima ben evidente e tutto sommato non troppo difficile, cambia pendenza sviluppandosi in ripida discesa. Occorre attenzione ad alcuni tratti ambigui dove la direzione da intraprendere può non apparire subito chiara complice il bosco davvero fitto. Con attenzione cerchiamo i segnavia in vernice bianco rossa apposti sugli alberi che speriamo vengano al più presto rinnovati. Nel settore inferiore le difficoltà aumentano ulteriormente: il tracciato appare in alcuni tratti soffocato dalla vegetazione e dai rovi a testimoniare in generale una scarsissima percorrenza dello stesso da parte degli escursionisti. Facendo attenzione a non scivolare nei tratti più ripidi siamo infine al termine dalla frazione impegnativa presso la località Cotri. Il sentiero si innesta in una più ampia sterrata quindi in una strada asfaltata ormai nei pressi di Santa Maria del Giudice. Scendiamo in paese osservando alle nostre spalle la bifida cima del Moriglion di Penna. Il rientro alla partenza avviene traversando verso sinistra lungo la strada che passa per il centro del paese sino a riportarsi al parcheggio presso il cimitero (ore 3 complessive di cammino). Ribadiamo in relazione alla discesa sul sentiero 120 (ex sentiero 39) che si adatta solo ad escursionisti esperti in grado di identificare labili tracce di passaggio. Chi non ha queste caratteristiche è incoraggiato, raggiunta la vetta del Moriglion di Penna, a rientrare a ritroso non affrontando alcun tipo di difficoltà. Nel frattempo si spera che le autorità competenti possano ripulire ed indicare in modo appropriato il sentiero di discesa sino a Cotri. Cenni sulla flora:
Si accennava nell’introduzione alla grande ricchezza di piante della famiglia delle orchidee. Soprattutto in aprile sono numerose le specie osservabili senza troppa difficoltà. Fra tutte ricordiamo: 1) Orchide gialla (Orchis pauciflora); bella orchidea dai fiori di colore giallo. Può essere confusa con Orchis provincialis; quest’ultima presenta tuttavia foglie maculate mentre in Orchis pauciflora le foglie non hanno macchie permettendo una facile distinzione fra le due specie. 2) Fior di ragno (Ophrys sphegodes) 3) Ofride tirrena (Ophrys exaltata subsp. montis-leonis). Questa magnifica orchidea è endemica della costa ligure-tirrenica e dell’immediato entroterra con areale esteso dalla Liguria al Lazio. Altre stazioni sono state individuate in Umbria. In generale è specie da considerarsi rara. Sul Monte Moriglion di Penna si incontrano alcune piante nel settore superiore della salita intorno ai 400 metri di quota. La fioritura interessa normalmente il mese di aprile. 4) Orchidea farfalla (Anacamptis papilionacea). Bellissima specie con il labello la cui forma ricorda le ali di una farfalla. Splendida appare la colorazione porporina del fiore. 5) Bocca di gallina (Serapias neglecta) Oltre alle splendide orchidee sono presenti molte altre specie. Ricordiamo fra tutte le seguenti: 1) Giaggiolo tirrenico (Iris lutescens) nelle garighe sommitali del Moriglion di Penna. 2) Bocca di leone gialla (Antirrhinum latifolium) 3) Narciso selvatico (Narcissus poeticus) in discesa tra la cima del Moriglion di Penna e la sella Croce a Vaccoli. 4) Elleboro verde (Helleborus viridis) 5) Anemone fior di stella (Anemone hortensis) 6) Erica arborea (Erica arborea) 7) Primula (Primula vulgaris) 8) Euforbia cespugliosa (Euphorbia characias) 9) Arisaro comune (Arisarum vulgare)
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