|
|
MONTE NONA (m 1297)
Spostandosi da sud verso nord è la prima montagna delle Alpi Apuane a presentare un’impressionante parete rocciosa. Il versante occidentale del Nona è infatti caratterizzato da una strapiombante e liscia parete dove sono state tracciate vie alpinistiche che superano ampiamente il 6° grado di difficoltà. Il versante orientale della montagna presenta invece caratteristiche del tutto diverse con ampi pendii prativi che si prestano a facili passeggiate. La salita al Nona è per questa ragione un facile e breve itinerario comunque bello e interessante in quanto risale la cresta sud della montagna. Per chi desidera riempire al meglio la giornata, si apre la possibilità di unire la salita al Nona con quella di altre cime del circondario come il Matànna e il Monte Croce per gli amanti del trekking oppure il Monte Procinto raggiungibile con una bella via ferrata. Tutte queste montagne possono essere risalite utilizzando l’Albergo Alto Matànna come punto di partenza. Dati tecnici: Dall’Albergo Alto Matanna (m 1034): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale; un po’ sbiadita tra il Callare Matànna e la cima ma comunque senza problemi d’orientamento in quanto l’itinerario segue grosso modo il crinale. Dislivello: m 263. Acqua sul percorso: assente, tuttavia l’Albergo Alto Matanna ad inizio escursione funziona come ottimo punto di ristoro ed appoggio; l’itinerario è inoltre piuttosto breve eliminando ogni problema legato alla carenza d’acqua. Accesso: Si accede alla partenza dalla bassa Garfagnana. Si abbandona il fondovalle del Serchio risalendo lo stretto solco vallivo del torrente Turrite Cava. Superiamo i paesi di Fabbriche di Vallico e Gragliana raggiungendo Mulini di Palagnana. Volgiamo a sinistra e saliamo sino a raggiungere il parcheggio presso l'ex albergo Alta Matanna (m 1034). Descrizione del percorso: I bei prati e il bosco rado circostanti l’albergo invitano ad una splendida sosta in una zona particolarmente verde e tranquilla. Il nostro sentiero (segnavia n°5) inizia a destra della costruzione ed è chiaramente indicato dai cartelli. Si risale dapprima tra gli ultimi alberi per poi volgere all’aperto in un piccolo valloncello prativo che risaliamo senza alcuna difficoltà. In meno di 20 minuti guadagniamo il Callare Matànna (m 1139), sella che divide il Monte Nona a destra dal Matànna a sinistra (antiestetico traliccio della corrente elettrica in coincidenza del passo). Da notare la vista che si apre da qui in direzione della costa versiliese oltre che sulla caratteristica sagoma a panettone del vicino Monte Procinto. Abbandoniamo a questo punto il sentiero 5 che cala in direzione del Rifugio Forte dei Marmi per volgere a destra lungo la cresta che conduce alla cima del Nona. Si può scegliere se utilizzare il sentiero che decorre sotto cresta sul versante versiliese oppure si può rimontare pressoché fedelmente il filo del crinale. Le due possibilità si ricongiungono più in alto e si prosegue debordando questa volta sul versante garfagnino con gli sbiaditi segnavia a indicare il tracciato. Si affrontano facili tratti su roccette che richiedono attenzione unicamente in caso di bagnato o fondo in parte innevato sino a riguadagnare il filo di cresta in coincidenza di un anticima. Restano ancora pochi minuti di cammino calando ad un esile forcelletta per poi risalire infine sino alla sommità (m 1297 – ore 1,15 dalla partenza). Splendido il panorama nonostante la quota non elevatissima: a nord osserviamo la parte centrale delle Alpi Apuane con le Panie in bella evidenza; a ovest – sudovest osserviamo il litorale versiliese interrotto dalla grande sagoma del Monte Matanna; verso meridione spiccano i monti Prano e Piglione, ultime elevazioni Apuane in direzione sud a superare i 1000 metri: oltre le cime calano inesorabilmente in direzione della pianura toscana. Nel complesso la salita al Nona è un itinerario di medio-bassa quota ed è quindi sconsigliabile in piena estate per le temperature troppo elevate mentre in compenso permette una bella salita nelle stagioni intermedie. E’ comunque prudente prestare attenzione all’eventuale presenza di neve soprattutto ad inizio primavera sebbene la vicinanza del Mar Tirreno porti ad un suo rapido scioglimento già da marzo.
|