Monte Fara

MONTE FARA (m 1342)

Al margine della pianura pordenonese, in posizione dominante sulla Val Cellina, il Monte Fara è un’elevazione delle Prealpi Carniche che permette una visione panoramica eccellente sia sulla Pianura Friulana che sulle vicine vette del gruppo di Monte Cavallo e sul Monte Raut. La salita, adatta ad ogni buon escursionista, offre una bella ascensione in ambiente boschivo mentre la vetta, libera da alberatura, offre, come anticipato, un panorama vasto ed insospettabile. Consigliamo l’ascensione in primavera o in autunno mentre la stagione estiva è da evitarsi per la quota contenuta e le conseguenti temperature troppo elevate. L’unico eventuale ostacolo può essere dato, a primavera troppo anticipata, dalla presenza di neve che tarda a sciogliersi lungo il sentiero in quanto il fitto bosco ostacola i raggi solari impedendo un rapido disgelo.

L’escursione in breve:

Strada Bosplàns-Forcella di Pala Barzana (m 650) – Forcella La Croce (m 756) – Monte Fara (m 1342)

Dati tecnici:

Partenza dalla strada Bosplàns-Forcella di Pala Barzana (m 650): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 692. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Si accede alla partenza da Montereale Valcellina (Prodenone) seguendo la strada con indicazioni per Barcis. Una lunga galleria sottopassa il Monte Fara e alla sua uscita troviamo lo svincolo a destra per Andreis. Raggiungiamo il paese e proseguiamo superando anche la piccola frazione di Bosplàns. La strada prosegue in direzione della Forcella di Pala Barzana ma prima di raggiungere il valico troviamo, sulla destra, una strada forestale che conduce alla casera del Monte Fara. La seguiamo appena per un centinaio di metri sino a trovare, sulla sinistra, il segnavia 983 che conduce al Monte Fara chiaramente indicato dal cartello. Abbandoniamo l’automobile presso l’innesto del sentiero (scarse possibilità di parcheggio).

Descrizione del percorso:

Seguiamo l’ampia mulattiera in ambiente dapprima aperto con splendido panorama sui vicini Monte Raut e Monte Resettum e alle spalle in direzione del gruppo Monte CavalloCrep Nudo. Nel proseguo penetriamo nella fitta faggeta che ci accompagnerà con poche eccezioni fin quasi in cima. In moderata salita raggiungiamo la marcata Forcella La Croce (Forcella Crous – m 756), sella che divide il Monte Fara a destra dal Monte Jouf a sinistra.

Siamo ad un importante crocevia di sentieri: tralasciamo il proseguo in direzione del Monte Jouf così come la discesa nella Val di Crous a raggiungere Maniago. Volgiamo invece a destra salendo ripidamente in direzione del Monte Fara (cartello indicatore). Il sentiero, come anticipato per gran parte nel bosco, ricalca in pratica la lunga dorsale che divide la Val di Rems a destra dalla Val di Crous a sinistra. La salita appare costante e ben segnata. A quota 840 m ignoriamo il bivio non molto evidente che condurrebbe, sulla destra, alla Casera del Monte Fara. L’indicazione, poco appariscente, è in vernice su un masso. Restiamo invece lungo il crinale sempre all’ombra della densa faggeta. A quota 1060 m abbiamo una prima interessante visione panoramica. Osserviamo davanti a noi la vasta ed estesa pianura friulana mentre a sinistra il nostro sguardo è attratto dalle pendici fittamente alberate del Monte Jouf. Alle spalle la scena è occupata dal grandioso Monte Raut, caratterizzato nel settore sommitale da notevoli pareti calcaree.

Il sentiero prosegue lineare sviluppandosi in alcune frazioni al limite tra la folta vegetazione a destra e il ripidissimo pendio che precipita a sinistra sulla profonda Val di Crous. In un tratto di pochi metri l’esile striscia segnata appare esposta sul profondo salto quindi si costeggiano alcune roccette per poi accedere ad uno splendido prato (m 1235). Si tratta di un grandioso punto panoramico che interrompe la continuità del bosco. Il paesaggio appare estesissimo ed è evidente come il Monte Fara si elevi improvviso al margine della pianura. Si prosegue lungo la cresta superando un tratto caratterizzato da affioramenti di massi calcarei. Al di sopra siamo nuovamente nel folto sino a raggiungere in breve la vetta del Monte Fara proprio al limite del bosco (m 1342 – ore 2,15 dalla partenza).

Dalla cima in qualche minuto raggiungiamo, seguendo il sentierino scavato nel manto erboso, lo sperone rivolto verso sud dal quale godiamo del miglior panorama dell’escursione. Non c’è più alberatura e la vista è d’insospettabile bellezza. Siamo sulla verticale del lago artificiale di Ravedis presso il quale notiamo il paese di Montereale Valcellina. Nelle giornate più terse notiamo all’orizzonte meridionale il Mare Adriatico subito oltre la pianura friulana. Verso oriente, al di là del prospiciente Monte Jouf, scorgiamo le cime delle Alpi Giulie mentre a settentrione la grandiosa struttura del Monte Raut domina interamente la scena. Volgendo lo sguardo verso ovest sfilano la cime del Gruppo di Monte Cavallo e del Crep Nudo mentre nelle immediate vicinanze osserviamo la lunga cresta denominata Croda del Pic culminante nei 1470 metri del Monte Cameroni a dominare la sottostante, profonda Val Cellina. Il rientro avviene a ritroso ed impegna per meno di 2 ore.

Cenni sulla flora:

Abbiamo eseguito la salita descritta alla fine del mese di maggio rilevando un buon numero di specie floreali nonostante l’itinerario si svolga, per gran parte, all’ombra del fitto bosco. Segue una breve lista delle specie più rilevanti.

1)      Peonia selvatica (Paeonia officinalis). E’ uno dei fiori più spettacolari osservabili sul Monte Fara per via dei grandi ed appariscenti fiori fucsia. E’ presente lungo il sentiero di salita nel tratto superiore dell’ascensione.

2)      Asfodelo montano (Asphodelus albus); offre un’altra spettacolare fioritura. Come la precedente è osservabile lungo il sentiero di salita nel tratto superiore dell’ascensione.

3)      Uva di volpe (Paris quadrifolia)

4)      Stellina cruciata (Asperula taurina) presente nel sottobosco del primo tratto compreso tra la partenza e la Forcella La Croce.

5)      Caglio odoroso (Galium odoratum)

6)      Aquilegia scura (Aquilegia atrata)

7) Acetosella (Oxalis acetosella)

8) Botton d'oro (Trollius europaeus)

9)      Biscutella montanina (Biscutella leavigata)

10)   Genzianella (Gentiana verna)

11)   Elleboro verde (Helleborus viridis)

12) Bugola (Ajuga reptans)

13)   Nido d’uccello (Neottia nidus-avis)

14) Anemone trifogliata (Anemone trifolia)

15)   Dentaria a cinque foglie (Cardamine pentaphyllos)

16) Scrofularia comune (Scrophularia canina)

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