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JOUF DI MANIAGO (m 1224)
Al margine della pianura pordenonese, il Monte Jouf è la montagna che sovrasta il paese di Maniago e può essere raggiunto comodamente con più itinerari alcuni dei quali hanno inizio proprio nel sottostante centro abitato. La via di salita più rapida ha invece inizio in coincidenza della Forcella di Pala Barzana avendo la possibilità di partire già in quota abbreviando in modo considerevole il cammino e il dislivello da coprire. Così come suggerito nella descrizione che segue, l’ascensione avviene lungo la cresta occidentale della montagna potendo godere di una magnifica visione verso la pianura friulana e il lontano litorale adriatico. Descriviamo in ogni caso un comodo percorso ad anello che impegna per mezza giornata. Chi desidera un itinerario più lungo non faticherà nel salire anche il prospiciente Monte Fara completando una bella traversata tra facili creste e splendidi panorami sulle retrostanti Dolomiti Friulane. La quota contenuta consiglia la percorrenza dell’itinerario nelle mezze stagioni evitando l’afoso clima estivo e l’innevamento invernale che talvolta interessa anche la prima parte della primavera. L’escursione in breve: Forcella di Pala Barzana (m 840) – innesto sentiero n° 983 – Monte Jouf di Maniago (m 1224) – Malga Jouf (m 1115) – strada forestale – Forcella di Pala Barzana (m 840) Dati tecnici: Partenza dalla Forcella di Pala Barzana (m 840): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale dalla partenza alla Malga Jouf; assente nel tratto successivo ma senza difficoltà d’orientamento trattandosi di un’ampia strada forestale chiusa al traffico. Dislivello assoluto: m 384. Acqua sul percorso: assente. Accesso alla partenza: E’ possibile accedere alla partenza da Maniago seguendo la provinciale che risale la Forra del Colvera sino a raggiungere il paese di Poffabro. Tralasciamo la strada per Navarons volgendo a sinistra per guadagnare la frazione di Pian delle Merle e proseguire in salita sino alla Forcella di Pala Barzana lasciando l’auto nell’ampio parcheggio a sinistra della carreggiata. Si può accedere alla partenza in modo differente seguendo da Montereale Valcellina la strada con indicazioni per Barcis. Una lunga galleria sottopassa il Monte Fara e alla sua uscita troviamo lo svincolo a destra per Andreis. Raggiungiamo il paese e proseguiamo superando anche la piccola frazione di Bosplàns. La strada prosegue in salita sino alla Forcella di Pala Barzana in coincidenza della quale è presente il parcheggio già citato in precedenza, questa volta posizionato a destra del piano stradale. Descrizione del percorso: Abbandonata l’automobile seguiamo l’ampia carrareccia ghiaiosa chiusa al traffico che si separa in coincidenza del valico muovendo verso sudovest. La manteniamo per una decina di minuti sino al marcato tornante verso sinistra. In coincidenza della curva abbandoniamo la strada forestale seguendo il sentierino segnalato che cala nella scarpata a destra. Pochi metri e siamo ad un’ulteriore biforcazione: tralasciamo il percorso che prosegue a destra in direzione della Forcella La Croce per volgere a sinistra sul sentiero n° 983. Per qualche decina di metri siamo paralleli alla forestale quindi ce ne scostiamo salendo con decisione verso destra. Affrontiamo una breve ma ripidissima salita resa scivolosa, specie in primavera, dal fango e a tratti da uno spesso strato di foglie secche. Più in alto la pendenza decresce con il percorso che resta nel bosco sviluppandosi immediatamente a sinistra della cresta. Raggiunta, in coincidenza di una modesta selletta, la linea di crinale, il sentiero cambia improvvisamente versante. Il segnavia guida infatti a destra dallo spartiacque perdendo dislivello in una scarpata per lo più erbosa. Traversiamo all’interno di una fittissima abetaia quindi ne usciamo con il panorama che si apre tra le frasche raggiungendo il prospiciente Monte Fara. Più distanti osserviamo le cime comprese tra il Crep Nudo e Monte Cavallo innevate talvolta sino a primavera molto avanzata. Prestando attenzione ad alcuni tratti lievemente esposti sulla scarpata alla nostra destra proseguiamo facendo attenzione a non lasciarci sviare da tracce di sentiero fuorvianti; per non sbagliare è sufficiente attenersi alla segnaletica sempre presente e mai ambigua senza lasciarsi ingannare da vie solo in apparenza più logiche. Da notare, dal punto di vista panoramico, la comparsa del bacino artificiale di Ravedis e sullo sfondo, a sinistra del Monte Fara, le cime presso Piancavallo. Tratti in debole salita si alternano a frazioni quasi piane; passiamo alla base di una serie di paretine e pinnacoli di roccia calcarea chiara che si innalzano alla nostra sinistra. Il percorso esegue ora un marcato tornante verso sinistra ben indicato dai segnali in vernice: ancora una volta è bene non farsi ingannare dalla traccia si separa evidente sulla destra. Vaste distese prative si alternano a brevi frazioni alberate concedendo una vista panoramica sorprendente estesa ancora una volta al Monte Fara, al lontano Monte Cavallo e ad un ampio tratto della pianura friulana. Di fronte a noi compare la cima per gran parte boscata dello Jouf di Maniago. Sebbene la vetta sia in gran parte alberata la cima può essere guadagnata senza difficoltà seguendo il sentierino non segnato che ne risale brevemente le pendici dividendosi dal segnavia 983 in coincidenza di un secondo tornante verso destra. Nel nostro caso procediamo mantenendo il percorso segnato che si sviluppa in ambiente aperto con rare conifere ad interrompere la continuità del prato. Risaliamo le docili pendici sommitali e cominciamo a scorgere la grandiosa parete dolomitica che il Monte Raut rivolge verso meridione. L’ultimo breve tratto di salita permette di godere una vista sempre più estesa verso settentrione potendo osservare nuove cime delle Dolomiti Friulane fra cui spicca la sagoma del Monte Resettum. In ultimo rasentiamo alcuni ripetitori in posizione dominante sul sottostante paese di Montereale Valcellina quindi guadagniamo la bellissima anticima orientale dove la vista si apre immensa verso la pianura (m 1203 – libro di vetta – panchina in legno – ore 2 dalla partenza). Sebbene non sia il punto più elevato dello Jouf è considerato tradizionalmente come la cima in virtù della vista che si apre immensa su gran parte del Friuli. Ad oriente il panorama si estende nei giorni tersi a grande distanza fino a scorgere le cime delle Alpi Giulie. Il percorso procede oltre l’anticima calando lungo l’ampia cresta prativa con magnifico paesaggio verso nord sulla dorsale culminante nei monti Raut e Rodolino. Poco oltre raggiungiamo un ampio tratturo che seguito per poche decine di metri verso destra conduce allo splendido pianoro ove è posta Malga Jouf (m 1115 – ore 0,15 dall’anticima). Il nostro percorso transita tra la malga stessa posta sulla destra e la vecchia costruzione a sinistra in ambiente rilassante e molto verde grazie alla presenza di ampi spazi prativi e alcuni gruppi di conifere. Procediamo lungo la comoda mulattiera che subito oltre Malga Jouf raggiunge uno spazio panoramico grandioso: un bellissimo balcone naturale spalancato sul prospiciente Monte Raut e sulle lontane Alpi Giulie. Subito oltre siamo sull’ampia strada forestale a fondo naturale che permette un comodo rientro alla partenza. Si tratta di un lungo percorso molto apprezzato dagli amanti della mountain bike in quanto privo di grandi pendenze. Si tratta di un tracciato esteso verso ovest, nordovest che digrada lentamente nel bosco; la chiusura al traffico garantisce un rientro molto tranquillo con nuovi scorci verso il Monte Raut in coincidenza di alcune schiarite nell’alberatura. In ultimo siamo all’unico tornante dell’intera frazione. Sulla sinistra si separa il sentiero usato in precedenza per salire sul Monte Jouf: abbiamo quindi chiuso un ampio itinerario ad anello. L’ultima breve frazione è comune all’andata e permette di rientrare in breve alla Forcella di Pala Barzana (ore 3,15 complessive).
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