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GRAN LADRO (HOHER DIEB – m 2730)
Sebbene ci troviamo nell’ambito del Parco Nazionale dello Stelvio, la Val d’Ultimo resta, da un punto di vista escursionistico, meno nota rispetto ad altre zone della riserva. Le cime meno elevate, le forme più arrotondate e l’assenza di grandi ghiacciai rendono l’ambiente a primo impatto meno spettacolare ma non certo privo d’interesse per chi ama luoghi solitari ed incontaminati. La cima del Grande Ladro offre inoltre la visione dei Kofelraster Seen, splendidi laghetti d’altitudine che costituiscono un magnifico soggetto fotografico nelle limpide giornate estive. Inutile dire che la salita può essere considerata nei mesi compresi tra giugno inoltrato e ottobre mentre per quanto riguarda l’impegno si tratta di un’avventura adatta ad ogni buon escursionista grazie al fondo comodo e privo di qualsiasi difficoltà. Dati tecnici: Partenza dalla Steinrast Alm (m 1723): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 1007. Acqua: una fonte dopo 15 minuti di cammino in una schiarita del bosco. Accesso: Si accede alla partenza dalla Val d’Ultimo. In coincidenza di Lana, a breve distanza da Merano, troviamo la provinciale che risale la valle. Superiamo in salita diverse frazioni sino a raggiungere il Lago artificiale di Zoccolo (Zogler Stausee). La strada transitabile passa a destra dello specchio d’acqua ma l’abbandoniamo poco prima d’aver raggiunto l’altra estremità del lago. Seguiamo molto ripidamente la stradina transitabile che si inerpica sul ripido pendio boscato. Raggiungiamo un pianetto che accoglie un ristorante quindi proseguiamo sino a guadagnare il rifugio gestito Steinrast (m 1723). Possiamo lasciare la macchina negli spiazzi presso la struttura. Descrizione del percorso: Con partenza dalla Steinrast Alm arretriamo per un centinaio di metri lungo la strada asfaltata sino a trovare, sulla sinistra, il segnavia 4B che sale nel bosco di conifere. La prima parte della salita si articola nel folto dell’abetaia con rare schiarite in pendenza dapprima marcata quindi progressivamente più lieve; siamo infine ad una frazione di bosco più rado dove perdiamo addirittura quota. Subito oltre obliquiamo con maggior decisione verso sinistra riprendendo l’ascensione e raggiungendo alcune verdeggianti radure prative. Poco oltre intercettiamo l’ampia strada bianca chiusa al traffico che sale dal fondo valle. La seguiamo in salita per un tratto (segnavia 4A) evitando alcuni tornanti con brevi frazioni di ripido ma facile sentiero. A circa 2100 metri di quota raggiungiamo una splendida malga in legno dove ha termine il tratto di strada a fondo ghiaioso: sulla sinistra siamo sovrastati dal culmine del Gran Ladro, meta finale della nostra escursione. Il sèguito è dato da un bel sentiero, sempre ottimamente segnato, che dapprima traversa in un bel piano erboso per poi scavalcare il torrente Koflraster (Koflraster Bach). Subito oltre aggiriamo, sulla destra, un modesto dosso erboso; l’alberatura, complice la quota, è ormai quasi completamente scomparsa e si limita a qualche spaurito larice. Alle spalle il panorama si allarga in una bella veduta verso la testata della Val d’Ultimo. Proseguiamo su tracciato scavato nel manto erboso raggiungendo un ulteriore pianetto dove sono presenti i ruderi di una vecchia costruzione in stato di abbandono (circa m 2200). La cuspide del Grande Ladro appare, da questa posizione, quasi brulla, caratterizzata nel settore sommitale da conoidi di ghiaia. Superato il piano prativo affrontiamo un ulteriore strappo su fondo detritico sino a confluire nel segnavia 4; ignoriamo il proseguo a destra per la Riemerberglalm volgendo a sinistra, con i laghetti Kofelraster segnalati dal cartello a mezz’ora di cammino. In breve scavalchiamo il torrente guadagnando lo splendido alpeggio che ospita la Kofelrast Alm (m 2312). Subito oltre la malga si risale in breve il costone detritico raggiungendo infine il piano che ospita il più grande dei Kofelraster Seen (m 2405 – ore 2,15 dalla partenza). Le limpidissime acque del lago sono il più importante motivo d’attrazione dell’intero percorso oltre, ovviamente, al panorama di vetta. Le circostanti pendici del Gran Ladro e delle vicine vette appaiono brulle e caratterizzate da detriti instabili; inutile dire che lo specchio d’acqua spezza positivamente l’uniformità di un paesaggio privo sia di ghiacciai che di grandi pareti. Il percorso prosegue bordeggiando per un tratto la sponda sinistra del lago con il sentiero che ne asseconda il bordo. Da notare, alle spalle, l’ampia sagoma del Muttegrub. Poco oltre il segnavia abbandona la sponda per salire sul pendio a sinistra; chi lo desidera può tuttavia eseguire una digressione proseguendo per pochi minuti, con deboli pendenze, sino a raggiungere il secondo dei Kofelraster Seen. Naturalmente sarà poi necessario ritornare a ritroso sino a riprendere il segnavia. Come anticipato affrontiamo il ripido pendio che sovrasta il primo dei Kofelraster Seen. L’assenza d’alberatura per via dell’altitudine garantisce uno splendido panorama progressivamente più ampio mentre si guadagna quota. La vista è estesa non soltanto ad entrambi gli specchi d’acqua: verso nordest compare, a considerevole distanza, un tratto delle Alpi Venoste caratterizzato dalla presenza di alcuni ghiacciai. Il pendio appare inizialmente caratterizzato da facili balze erbose; su tracciato ben segnato ed evidente guadagniamo il settore superiore della montagna. Caotici ammassi di lastroni sostituiscono progressivamente il manto erboso. Il sentiero serpeggia tra i detriti mentre compare, in alto a sinistra, la grande croce posta sull’anticima del Gran Ladro. L’ultimo tratto è il più ripido e faticoso con qualche settore su fondo ghiaioso instabile mai comunque difficile od esposto. Da notare lo scorcio alle spalle verso i laghi più che mai attraente. In ultimo accediamo ad una selletta in piena cresta posizionata tra l’anticima a sinistra e la vetta vera e propria posta invece a destra. Da notare, verso sudovest, la grande sagoma dell’Orecchia di Lepre a sovrastare il lago artificiale di Quaira (Arzkarsee); presso la vetta appare ben visibile la piccola vedretta, ormai ridotta ai minimi termini per via del riscaldamento globale. Raccomandiamo ora il raggiungimento dell’anticima del Gran Ladro in quanto protesa verso la Val d’Ultimo e quindi in grado di regalare un’ottima vista sulla sottostante valle. Il breve sentierino di cresta è per altro piacevolissimo seguendo l’elegante profilo dello spartiacque sino al culmine (libro di vetta – ore 3 dalla partenza). La vista più attraente resta quella sui sottostanti Kofelrater Seen mentre il panorama verso le Alpi Venoste arriva ad includere l’elegante silhouette del Monte Similaun. Appare ora a portata di mano la vetta vera e propria. Per raggiungerla torniamo sui nostri passi ripercorrendo il sentierino di crinale. Guadagnata la selletta tra cima ed anticima proseguiamo ovviamente lungo il percorso in cresta. Aggiriamo a destra una breve frazione più dirupata proseguendo poi, su fondo a tratti erboso, lungo lo spartiacque sino al culmine della nostra escursione (m 2730 – meno di un quarto d’ora dall’anticima – ore 3,15 dalla partenza – cartello in legno con il nome tedesco della cima). La vista sulla vicina Orecchia di Lepre, sulla sottostante conca occupata dai due laghetti e il panorama verso settentrione sul crinale alpino ripagano ampiamente della facile ma lunga ascesa. Ad occidente notiamo un tratto dell’ampia Val Venosta. Il rientro avviene a ritroso con tempi decisamente inferiori rispetto alla salita grazie ai sentieri dal fondo ben battuto e privi di passaggi su roccia (ore 5,15 di cammino complessivo). Cenni sulla flora:
Di seguito riportiamo una breve lista di piante osservate in occasione della stesura di questa relazione. 1) Genziana nivale (Gentiana nivalis) 2) Sassifraga zolfina (Saxifraga bryoides) 3) Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum) 4) Senecio biancheggiante (Senecio incanus) endemico delle Alpi con poche stazioni nell’Appennino Tosco Emiliano. E’ presente ad esempio nei dintorni della Kofelrast Alm. 5) Semprevivo montano (Sempervivum montanum) 6) Semprevivo ragnateloso (Sempervivum arachnoideum) 7) Ranuncolo dei ghiacciai (Ranunculus glacialis) presente nel tratto compreso tra i Kofelraster Seen e la cima. 8) Veronica alpina (Veronica alpina) presente nel tratto compreso tra i Kofelraster Seen e la cima. 9) Eufrasia minima (Euphrasia minima) presente nella zona sommitale del Gran Ladro. 10) Raponzolo orbiculare (Phyteuma orbiculare) 11) Trifoglio alpino (Trifolium alpinum) 12) Azalea alpina (Loiseleuria procumbens) presente nei dintorni dei Kofelraster Seen. 13) Cardo spinosissimo (Cirsium spinosissimum) 14) Billeri pennato (Cardamine resedifolia); presente sulla cima del Gran Ladro.
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