Fubia - Dosso del Merlo

MONTE FUBIA (m 467)

DOSSO DEL MERLO (m 303)

La zona del Lago di Garda permette la percorrenza di diversi itinerari escursionistici di bassa quota fattibili in assenza di neve anche nella stagione invernale. Il clima non è paragonabile in tutto e per tutto a quello mediterraneo, appare tuttavia molto mite se paragonato ad altre zone a parità d’altitudine ma scostate dallo specchio d’acqua. L’itinerario che andiamo a descrivervi non supera nel suo culmine i 600 metri di quota offrendo una bella avventura consigliabile soprattutto tra marzo e maggio oppure in autunno. Magnifica appare la vista del lago e degli uliveti che caratterizzano l’area con la possibilità di descrivere un anello con partenza e arrivo a Malcesine. Se l’itinerario dovesse risultare troppo lungo si può prendere in considerazione l’eventualità di portare una seconda macchina in coincidenza della frazione di Navene evitando così il ritorno a piedi sino a Malcesine lungo la strada regionale “Gardesana Orientale”. In alternativa è possibile informarsi sugli orari dei mezzi pubblici per rientrare da Navene alla partenza in autobus. Nel periodo estivo l’elevata umidità relativa e le alte temperature sconsigliano la percorrenza di questa escursione. Meglio portarsi a quote maggiori ad esempio sul vicino Monte Baldo.

 L’escursione in breve:

Malcesine (m 94) – Paier (m 297) – bivio Via Paier / Via Panoramica (m 333) – San Michele (Stazione funivia – m 563) – Faigolo (m 592) – Pozza Manèstra (m 430) - Monte Fubia (m 467) – Dosso del Merlo (m 303) – bivio con il sentiero n° 6 (m 297) – Navene (m 68) 

Dati tecnici:

Partenza da Malcesine (m 68): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 524. Acqua potabile sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Con la SR 249 “Gardesana Orientale” raggiungiamo il paese di Malcesine. In coincidenza del paese troviamo una rotonda dove abbandoniamo la regionale per seguire, nel versante a monte, Via Navene Vecchia con cartello indicante “Funivia Malcesine Monte Baldo” (m 94). Conviene parcheggiare l’automobile dove possibile risalendo a piedi Via Navene Vecchia.

Descrizione del percorso:

Risaliamo per un centinaio di metri Via Navene Vecchia sino al bivio dove volgiamo a destra su Via Saltarino con cartelli escursionistici indicanti “Malga Fiabio – Eremo – Cassone” (segnavia 1) nonché “Funvia San Michele”. Altri 100 – 150 metri e abbandoniamo Via Saltarino che procederebbe a sinistra passando su Via Sant’Antonio, ancora una volta con indicazioni per “Fiabio – Eremo – Cassone”. Segue un tratto in salita ripida sino al bivio dove abbandoniamo definitivamente la strada asfaltata aperta al traffico. Volgiamo sulla mulattiera acciottolata che si separa a sinistra anche in questo caso con chiaro cartello escursionistico indicante località Paier a 40 minuti di cammino e San Michele Funivia ad ore 1,30. Ha così inizio la frazione escursionistica salendo su stradello che serpeggia tra gli uliveti. Poco oltre siamo ad una biforcazione dove abbandoniamo il proseguo cementato per volgere a sinistra con segnavia e cartello un po’ adattato sul muro che bordeggia la mulattiera. Godiamo dei primi bellissimi scorci con, in evidenza, il centro di Malcesine e il Castello Scaligero oltre ovviamente al Lago di Garda. Guadagnando quota arriviamo ad osservare, sull’altra sponda del lago, il paese di Limone. Proseguendo nella salita raggiungiamo le abitazioni e i prati in località Paier (m 297 – 45 minuti dalla partenza).

La mulattiera lascia nuovamente spazio ad un ampio stradello a fondo naturale. La segnaletica annulla qualsiasi difficoltà con i cartelli indicanti “Campiano” e “Funivia San Michele”. Tra ville, vecchi casolari e uliveti andiamo a confluire nell’asfaltata Via Paier. La risaliamo sino al bivio con Via Panoramica (m 333) dove volgiamo per un breve tratto verso sinistra. Nemmeno un centinaio di metri e abbandoniamo anche Via Panoramica. Il cartello escursionistico con indicazioni per “San Michele Funivia” segnala infatti il punto in cui passiamo sullo stradello che si separa sulla destra. Un breve tratto tra abitazioni e uliveti e la strada ha termine. Si prosegue su ampio sentiero ghiaioso con scorci in lontananza sul Lago di Garda. Passiamo sotto ai cavi della funivia che tagliano il ripido pendio offrendo uno scorcio su Malcesine. Al di sopra una bella schiarita offre un eccellente colpo d’occhio sulla sponda bresciana con, in evidenza, i paesi di Campione e Limone sul Garda. Andiamo a confluire nella soprastante strada asfaltata (Via San Michele) che rimontiamo verso sinistra. Superato in salita un tratto lineare troviamo un bivio in coincidenza di una curva verso destra. Ignoriamo il proseguo per la Chiesa di San Michele volgendo a sinistra in Via Faigolo con cartello escursionistico indicante l’omonima località (ore 1,30 dalla partenza).

La strada cementata sale ripida bordeggiata sul lato rivolto verso il lago da una rete e da un grande prato. Nei giorni più tersi si osserva da questa posizione gran parte del Lago di Garda sino alla sua estremità meridionale. Subito oltre la strada si divide in due: passiamo sulla sterrata che procede a sinistra quasi in piano con cartello indicante Faigolo a 10 minuti di cammino, Fubia a 45 minuti e Navene a ore 1,45. Segue una frazione pressoché in piano, tra splendidi prati, che permette di guadagnare velocemente la località Faigolo (m 592 – ore 1,50 dalla partenza) caratterizzata da una piccola borgata di case poste in una sorta di terrazzo erboso in posizione assai panoramica sul sottostante Lago di Garda. É un luogo idilliaco fatto di silenzi e grandi paesaggi a quattro passi dalla confusione che caratterizza invece i sottostanti paesi rivieraschi. La frazione su ampia sterrata ci accompagna sino al bivio segnalato dai cartelli. Sulla destra procede la stradina a fondo naturale con indicazioni per Prai (segnavia n° 10). Nel nostro caso volgiamo invece a sinistra su sentiero inizialmente erboso con cartello che segnala Fubia a 30 minuti di cammino e Navene a un’ora e mezza (segnavia 4A).

Posizionata subito a sinistra del sentiero sfioriamo un’ultima bella casa posta in un balcone naturale di straordinaria bellezza. Poco oltre osserviamo, non troppo distante, il cocuzzolo roccioso del Monte Fubia quindi caliamo nella densa vegetazione boschiva. Al bivio segnalato dai cartelli lasciamo a sinistra la deviazione che riporterebbe a Malcesine (segnavia n° 4) mantenendo la destra e sfiorando la cosiddetta “Pozza Manèstra” (m 430). Subito oltre tralasciamo il bivio segnalato a destra per la Bocca di Navene (segnavia n° 15) procedendo in breve sino ad incrociare la pista sterrata che sale da Malcesine. Siamo subito alla base del Monte Fubia e prima di procedere verso destra è assolutamente consigliabile eseguire la breve digressione che conduce alla modesta sommità. Sebbene il breve sentierino sia poco evidente la salita è comunque indicata da un piccolo cartello e da alcuni bolli rossi che permettono, ripidamente ma senza reali difficoltà, di guadagnare il punto più alto (m 467 – ore 2,35 dalla partenza). La modesta elevazione sorprende per lo straordinario panorama osservabile nei giorni tersi. Il Lago di Garda è visibile quasi nella sua interezza. Soprattutto ammiriamo per la prima volta l’estremità settentrionale dello specchio d’acqua andando a scorgere Riva del Garda e il caratteristico profilo inclinato del Monte Brione. Notiamo a breve distanza il porticciolo presso Navene mentre verso meridione si distende la parte restante del lago osservando a distanza il paese di Malcesine dove la nostra avventura ha avuto inizio con le cime del Monte Baldo a sovrastarlo. Verso nordest siamo attratti dalla tozza sommità rocciosa del Monte Altissimo di Nago mentre ad occidente sfila il versante bresciano del lago con in evidenza il paese di Limone sul Garda.

Dopo una meritata sosta andiamo a riprendere a ritroso, in qualche minuto, il sentiero segnato per poi proseguire in direzione di Navene. Senza difficoltà avanziamo nella vegetazione sino a sfiorare il Dosso del Merlo (m 303) che può essere toccato lasciando brevemente il sentiero per salire a sinistra sino al punto più alto. Da rilevare i resti di camminamenti, trincee e gallerie presenti proprio in coincidenza del colle e recentemente recuperati dopo un importante lavoro di valorizzazione. Tutta l’area è stata interessata dal primo conflitto mondiale e un’apposita cartellonistica in tre lingue posta nel luogo permette di comprendere ciò che avvenne all’epoca. 

Ripreso il cammino il sentiero lascia immediatamente spazio ad un’ampia strada bianca che permette di perdere comodamente quota. Ignoriamo due deviazioni, entrambe a destra: una prima per la Bocca di Navene (segnavia n° 634) e la seconda con cartello indicante Dosso Spirano, Dosso dei Roveri e Prati di Nago (segnavia n° 6). Senza lasciarsi sviare si procede sulla larga mulattiera a fondo naturale scendendo a tornanti sino alle prime case di Navene dove finiamo con il confluire in uno stradello asfaltato. In ultimo godiamo degli scorci tra le case sulle profonde acque del lago (ore 3,15 complessive). Il rientro da Navene può avvenire con i mezzi pubblici, facendo l’autostop o avendo a disposizione una seconda automobile. Alla peggio non è così scomodo nemmeno il ritorno a piedi prestando attenzione al traffico che notoriamente caratterizza la “Gardesana Orientale”.

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