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FENNER ECK (FENNERA – m 3125)
Cima di secondaria importanza posizionata sul confine italo-austriaco in un panorama di straordinaria e selvaggia bellezza. In genere trascurata in quanto soffre della vicinanza del ben più noto Lenkstein, è un bellissimo culmine dopo aver percorso sentieri sospesi tra forcelle e ghiacciai dimenticati. La prima via di salita suggerita è consigliabile a tutti gli escursionisti con ottima resistenza al cammino ed abituati ad attraversare pendii di neve in moderata pendenza. La seconda via è ancora più lunga e richiede più esperienza della precedente in quanto si articola su lunghi tratti privi di segnaletica oltre a richiedere l’attraversamento di un vasto ghiacciaio. VIA DI SALITA PIU' DIRETTA Dati tecnici: Da Riva di Tures (Inderederhof – m 1675): Difficoltà: itinerario alpinistico: F+/AD- a seconda delle condizioni della neve. (Vai alla scala delle difficoltà). Suddivisione delle difficoltà in base ai tratti: In salita sul segnavia 8, intorno a quota 3000 m, si affronta un delicato traverso spesso innevato anche in estate inoltrata, che richiede molta attenzione (ramponi e piccozza con ghiaccio e in assenza di una traccia). Poco prima della forcellina di quota m 3171 si attraversa un piccolo ghiacciaio non crepacciato che non darà problemi all’escursionista esperto. Escursione pericolosa in caso di temporale o nebbia densa. Segnaletica: totale sino al Lenksteinjöch. Assente nel breve tratto successivo ma con tracce di passaggio e nessuna difficoltà d’orientamento con tempo stabile. Dislivello assoluto: m 1496. Accesso: Si accede alla partenza dalla Val Pusteria; in coincidenza della città di Brunico troviamo le indicazioni per la statale della Valle Aurina (Ahrntal). La percorriamo per una decina di km sino ad individuare, poco prima di entrare nel paese di Campo Tures, il bivio a destra per Riva di Tures. Lasciamo il fondo valle per risalire con la provinciale tutta la Valle di Riva in un ambiente selvaggio e molto suggestivo; raggiungiamo infine la grande piana a pascolo che accoglie il delizioso paesino di Riva di Tures posto in un contesto alpino di grande suggestione, con l'immensa mole del Collalto con i suoi ghiacciai a dominare il paese e i pascoli sottostanti. Prima della salita che conduce alla chiesa del paese volgiamo a destra percorrendo quasi in piano la verdeggiante Val del Rio (Bachertal): transitiamo presso Säge quindi la stradina si fa stretta e in salita sino a giungere in prossimità del ristorante Indereder (m 1675) dove parcheggiamo l'automobile (scarse possibilità di parcheggio). Descrizione del percorso: Pochi metri prima del ristorante Indereder passiamo, sul sentiero 8B che, sulla sinistra, sale nel fitto bosco di conifere. In ore 0,20 raggiungiamo la vasta apertura a pascolo, in parte acquitrinosa, al cui margine è posta la Bacher Alm (m 1850). Torniamo nel folto dell’abetaia guadagnando progressivamente quota e con qualche breve apertura sulla destra che ci permette di inquadrare Monte Nevoso. Ad ore 1 di cammino, una breve discesa nel bosco conduce alla biforcazione con il sentiero 8C. A destra si rientra a Riva di Tures; il nostro tracciato prosegue invece sulla sinistra bordeggiando il torrente e giungendo nei pressi di una splendida forra nella roccia con cascata (m 1998). Il sentiero cambia improvvisamente pendenza divenendo ripido e rimontando il valloncello a sinistra. Guadiamo alcune volte il torrente mantenendoci poi, più in alto, alla sua destra. Giungiamo infine ad una grande terrazza ondulata a pascolo in un vasto ed imponente anfiteatro (ore 2,15 dalla partenza). Al bivio lasciamo sulla sinistra il sentiero per la Ursprungalm, procedendo invece a destra sul segnavia 8A che, con scarsi dislivelli, solca prati e macereti sino a scavalcare con passerella in legno l’impetuoso Ursprungbach (m 2325). Procediamo brevemente sino ad una nuova biforcazione nei pressi di un minuscolo laghetto. Passiamo a sinistra sul segnavia 8 (cartello in legno con indicazioni per il Lenksteinjöch e indicazioni in vernice rossa, su un masso, per il Lenkstein). Su tracciato a lastroni in parte artefatto, procediamo in falsopiano sino a scavalcare di nuovo il Torrente Ursprung (m 2424) con ponte in legno e rimontando il ripido costone a sinistra con una faticosa scalinata rocciosa. Poco oltre bordeggiamo i ruderi di due costruzioni in pietra ormai distrutte che compaiono sotto di noi sulla destra (è presente anche una piattaforma per l’atterraggio d’emergenza degli elicotteri). In moderata salita, accompagnati dalla visione del Collalto e dei grandi ghiacciai alla sua base, passiamo per larga cengia alla sinistra di alcuni lisci massi rocciosi sino alla base di un grande canale di detriti. Lo traversiamo prestando attenzione ai segnavia e portandoci così alla base di un’incombente parete. La rimontiamo con stretti tornanti per poi passare su una caratteristica cordonatura morenica sabbiosa (circa 2800 m). Il sentiero ne segue il filo sino a portarsi alla base di un ripido valloncello racchiuso tra due imponenti torrioni rocciosi. Lo risaliamo sino ad una serie di terrazze parzialmente innevate ove il panorama si allarga nuovamente in direzione del Collalto e di M.Magro. Procediamo tra i massi verso sinistra sino ad un lungo e delicato traverso diagonale in ripida salita, solitamente innevato anche nella stagione estiva (Ad inizio stagione, in assenza di una chiara traccia, il traverso può essere pericoloso per via dell’esposizione a destra, richiedendo l’uso di piccozza e/o ramponi). Un ultimo breve tratto in salita e raggiungiamo, quasi in piano, il piccolo ghiacciaio alla base della cima del Lenkstein: procediamo sulla vedretta in direzione del crinale. Il tratto nevoso conduce senza ulteriori difficoltà alla ben visibile cresta di confine in coincidenza della forcellina quotata m 3171 (palo di legno – confine di stato). Si passa a questo punto sul versante austriaco perdendo quota su sentiero in parte lavorato nella roccia. Prestando attenzione all’esposizione, caliamo spettacolarmente attraverso lo scosceso e dirupato salto sino a passare brevemente sul versante italiano (in basso, sulla destra, spettacolare “onda” ghiacciata alta svariati metri). Poco oltre siamo alla pronunciata insellatura del Lenksteinjöch (Bocchetta di Sasso Lungo – m 3084). Non restano che pochi minuti di salita sul largo pendio detritico (confine di stato) per accedere direttamente alla sommità (m 3125 – ore 5,30 dalla partenza – ometto di pietre - cippo confinario).
SECONDA VIA DI SALITA Una lunghissima cavalcata tra cime,
ghiacciai e forcelle in ambiente selvaggio e sperduto di primordiale bellezza.
Una traversata con salita in vetta per escursionisti esperti dotati di ottima
resistenza al cammino. Un’esperienza indimenticabile ai limiti della
percorribilità in un solo giorno tenuto conto anche del rientro e della mancanza
di punti d’appoggio.
Dati tecnici: Dal Klammlsee (Lago di Gola - m 2250): Difficoltà: itinerario alpinistico: F+/AD- (Vai alla scala delle difficoltà). Attraversamento in quota delle due conche glaciali del Fleischbachkees (ghiacciaio nel complesso poco crepacciato: necessari comunque ramponi e piccozza). Segnaletica: totale sino ai Napfenseen. Completamente assente nel lunghissimo tratto successivo sino alla Roßhornscarte (tratto che include l’attraversamento del vasto ghiacciaio). Segnaletica totale dalla Roßhornscarte alla Fenner Eck. Necessario tempo assolutamente stabile e buona visibilità per via degli scarsi punti di riferimento. Dislivello complessivo: m 875. Da segnalare i lunghissimi tempi necessari per eseguire l’escursione e la completa mancanza di punti d’appoggio. Riuscendo ad ottenere un passaggio da Riva di Tures sino al Klammlsee (strada aperta solo ai frontisti) si abbrevia di oltre 2 ore il tracciato riducendo a 6 ore la via di salita e a 11 ore la percorrenza dell’intera escursione. La descrizione che segue parte direttamente dal Klammlsee. Nel caso non si reperisca un passaggio occorre aggiungere all’impresa ulteriori 2,20 ore di cammino (per la descrizione della salita al Klammlsee vedi la descrizione della via di salita della cima "Am Hengst") Descrizione del percorso: In prossimità del Klammlsee (Lago di Gola – m 2250) si abbandona la strada per il Klammljoch risalendo sul ripido costone erboso a destra (segnavia 9A). Con tracciato a tornanti visibilmente artefatto, si guadagnano a monte le verdeggianti ondulazioni ove sono presenti i piccoli Napfenseen (Laghi dei Cadini – m 2514). Procedendo ci inoltriamo nel vallone verso sinistra sino a guadare un torrente. Si abbandona a questo punto il sentiero segnato che prosegue verso la Bärenlueg-Scharte (Forcella dell’Orso) procedendo liberamente ed intuitivamente nel valloncello detritico a sinistra. Quasi senza tracce di passaggio, scegliendo la via migliore tra massi e ghiaie, ci inerpichiamo (possibili nevai) sino alla forcellina quotata m 2841 (senza nome. Su poche carte: Dreiecker Scharte / Forcella del Triangolo di Riva – ore 2 dal Klammlsee). Ci affacciamo sul versante austriaco sulla prima delle due vaste conche ghiacciate del Fleischbachkees. Scendiamo in pochi minuti al bordo del ghiacciaio: calzati i ramponi ne attraversiamo, con un ampio arco verso destra, la superficie. La vedretta, attraversata da pochi crepacci, conduce in moderata salita all’evidente sella tra la Muklarspitze e la Fleischbachspitze denominata Fleischbachjoch (m 2975 – ore 0,50 dalla Dreiecker Scharte – ore 2,50 dalla partenza). Raggiunto il valico ci affacciamo sulla seconda conca glaciale, per gran parte ricoperta da detriti (è un ghiacciaio “nero”, cioè per gran parte sepolto da sabbie e ghiaie). In un panorama di estrema solitudine, sempre senza tracce di passaggio, caliamo sul secondo ghiacciaio oppure sui detriti che lo bordeggiano alla sinistra, sino ai piccoli laghi di fusione posti sotto i lembi ghiacciati. Ci portiamo a questo punto alla base dell’ultimo ripido tratto di ghiacciaio: in sensibile salita, mantenendoci grosso modo al centro della vedretta per evitarne i pochi crepacci laterali, ne raggiungiamo infine il margine superiore in coincidenza del valico dalla Roßhornscarte (m 2916 – ore 5 dalla partenza). Verso destra rimontiamo la ripida china di massi e detriti guidati finalmente da ometti e chiari segnavia sino al Lenksteinjöch (m 3084 – confine di stato). In pochi minuti, per il largo crinale a sinistra, siamo infine sulla sommità della Fenner Eck (m 3125 – quasi 6 ore dalla partenza). Via di rientro più rapida: Dal Lenksteinjöch (m 3084) seguiamo il sentiero segnato portandoci per un breve tratto sul versante italiano (piccolo lembo ghiacciato alla nostra sinistra con caratteristica “onda” di ghiaccio). Torniamo a guadagnare il crinale per poi passare nuovamente sul versante austriaco. Il sentiero si mantiene leggermente al di sotto dalla cresta, in questo tratto scoscesa e impraticabile, salendo ripidamente (in parte esposto a destra) sino a raggiungere di nuovo il confine di stato in coincidenza di una forcellina senza nome (m 3171 – palo di legno – punto più alto dell’escursione). Rientrati in territorio italiano attraversiamo la piccola vedretta ai piedi del Lenkstein (non vi sono crepacci) per poi calare, con sentiero segnato, sino ad un traverso raramente libero dalla neve ad inizio estate. In presenza di neve e/o ghiaccio il passaggio si fa delicato per via dell’esposizione a sinistra e può richiedere l’uso di piccozza e ramponi. Subito oltre si prosegue senza ulteriori difficoltà tra terrazze detritiche (talvolta nevai) scendendo poi un ampio valloncello pietroso. Ne raggiungiamo la base passando al di sotto sulla sinistra, sul filo di una caratteristica cordonatura morenica sabbiosa. Discendiamo con molti tornanti una ripida parete rocciosa perdendo rapidamente quota e proseguendo oltre in un vallone di detriti sassosi solcato dal torrente. La discesa prosegue lungamente con ampi tratti su zolle erbose; rasentiamo i ruderi di due costruzioni quasi distrutte (è presente anche una piattaforma per l’atterraggio degli elicotteri), quindi scendiamo una specie di scalinata costruita ad arte usando grandi lastroni rocciosi. Con ponte in legno si scavalca l’impetuoso Ursprungbach (m 2424) procedendo quasi in piano, verso destra, sino all’importante bivio con il sentiero Arthur Hartdegen. Passiamo a destra sul segnavia 8A (verso sinistra si raggiunge il Rif. Roma). Con deboli saliscendi torniamo a guadare con ponte in legno il Torrente Ursprung (m 2325) per poi risalire brevemente ignorando il bivio a sinistra che cala nella Ursprungtal (Val Sorgiva). Tra comode zolle erbose siamo infine alla Ursprungalm (Malga Sorgiva – m2396 – punto di ristoro gestito nella stagione estiva – ore 2,30 dalla Fenner Eck – ore 8,30 dalla partenza). Ha ora inizio il lungo traverso in quota, con sentiero per gran parte quasi piano, che permette di godere d’un meraviglioso panorama in direzione della Vedretta di Ries. In un paesaggio luminoso, tra splendidi pascoli, dominiamo dall’alto la Valle del Rio con Riva di Tures. Bordeggiamo la Brenner Alm (Capanna della Fonte – m 2322), proseguendo lungamente, tra verdeggianti terrazzi, sino alla Obere Kofler Alm (Malga Covolo di Sopra – m 2192). Ignorato a destra il bivio per la Sossenhütte scendiamo in costa tra rada boscaglia di conifere (staccionate in legno), sino all’ultimo piano erboso: quello che accoglie la Untere Kofler Alm (Malga Covolo di Sotto – m 2034 – ore 1,30 dalla Ursprungalm – ore 10 dalla partenza). Il sentiero cala ora nel bosco perdendo rapidamente quota sino al suo termine in coincidenza di una stretta strada asfaltata. Procediamo sulla strada verso destra terminando la lunga discesa che ci riconduce al parcheggio della Knuttental, dove la nostra lunghissima escursione aveva avuto inizio (ore 1 dalla Untere Kofler Alm – ore 11 complessive).
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