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MONTE VIGO (m 2181)
Se qualcuno vi proponesse la salita escursionistica al Monte Vigo probabilmente non accogliereste la proposta trattandosi di una montagna votata agli sport invernali e come tale rovinata dagli sbancamenti operati per realizzare le piste di discesa. In realtà, nell’escursione che andiamo a proporvi il Monte Vigo è solo una tappa marginale. Gran parte del cammino si sviluppa tra boschi e magnifici laghetti d’altitudine con la salita al Monte Vigo che caratterizza soltanto l’ultima parte di cammino. Una nota doverosa la merita il Lago delle Malghette, uno dei più belli del circondario. Soprattutto in autunno, quando i lariceti si rivestono degli sgargianti colori autunnali, il lago è una meta indimenticabile. Non mancano gli scorci sulle Dolomiti di Brenta che riflettono le loro cime sulla limpida superficie dello specchio d’acqua. Altri laghetti impreziosiscono un cammino che diviene a dir poco entusiasmante se compiuto a cavallo tra ottobre e novembre. Il Monte Vigo è l’ultimo fuoco aritificiale di un’escursione favolosa. La cima è rovinata dagli impianti ma il panorama che si gode in direzione del Monte Vioz nel Gruppo del Cevedale vi ripagherà dello sforzo. L’autunno dona una dimensione della montagna fatta di silenzi e meraviglie non percepibile invece durante la stagione estiva né tanto più in inverno quando la zona diviene un vero e proprio carosello per gli sciatori. L’escursione in breve: Malga Folgarida di Dimaro (m 1662) – sentiero 265 – Malga di Vigo (m 1800) – Rifugio Lago Malghette (m 1890) – Lago delle Malghette (m 1890) – Lago Alto (m 2158) – punto alto (m 2300) – Tre Laghi (m 2282) – a ritroso sino all’innesto con il sentiero 202A - Sentiero Amedeo Catturani – Bassetta della Viga (m 2101) – Monte Vigo (m 2181) – Bassetta della Viga (m 2101) – Lago delle Malghette (m 1890) – a ritroso sino alla partenza. Dati tecnici: Dalla Malga Folgarida di Dimaro (m 1662): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Dislivello assoluto: m 638; dislivello realmente affrontato in salita e in discesa: m 800. Segnaletica: totale. Acqua sul percorso: assente. Accesso: Chi proviene da Madonna di Campiglio raggiunge il valico di Campo Carlo Magno per poi proseguire in discesa in direzione di Dimaro. Poco prima di Folgarida si abbandona la SS 239 per volgere a sinistra sulla stradina asfaltata che in 2 km circa raggiunge Malga Folgarida di Dimaro presso la quale lasciamo l’automobile. Chi proviene da Dimaro raggiunge e supera con la SS 239 il paese di Folgarida trovando il bivio per la malga sulla destra. Descrizione del percorso: In coincidenza della Malga Folgarida di Dimaro (m 1662) troviamo il cartello indicante il Lago delle Malghette. Muoviamo in questa direzione seguendo il segnavia 265. Il tracciato si sviluppa in un fresco lariceto con il panorama precluso in questa prima parte proprio dalla vegetazione. Incontriamo alcune brevi frazioni dal fondo fangoso dove sono state aggiunte assi di legno per rendere la marcia meno problematica. Dopo circa 40 minuti di cammino raggiungiamo una bella schiarita con il bosco che lascia spazio all’ampia radura ove è posta la Malga di Vigo (m 1800). La struttura, gestita per lo più in estate, non è toccata dal sentiero segnato ma può essere raggiunta comodamente, in qualche minuto, attraversando il prato. La zona appare estremamente panoramica verso oriente grazie alla visione delle Dolomiti di Brenta con in evidenza la zona del Grostè L’itinerario segnato procede toccando per un breve tratto lo sbancamento di un’ampia pista per lo sci; subito oltre passiamo a sinistra sul sentierino che si riporta nel bosco di conifere. In moderata pendenza saliamo nella vegetazione sino a guadagnare l’estremità orientale del Lago delle Malghette (m 1890 – ore 1 dalla partenza – km 3,1 dalla partenza). Sulle sponde dello specchio d’acqua si erge il Rifugio Lago Malghette, aperto e gestito nella stagione estiva. É comunque ad autunno inoltrato che il lago offre il panorama più bello ed avvincente grazie alle bellissime colorazioni del lariceto che lo circonda: le mille sfumature di colore degli alberi comprese tra il giallo e il rosso si riflettono sulla superficie del lago donando scorci di incomparabile bellezza. Il nostro percorso prosegue sul segnavia 201 con cartello indicante il Lago Alto. Il tracciato abbandona la sponda del lago salendo più a destra sempre in ambiente prevalentemente boschivo sebbene non manchino alcune schiarite che permettono di scorgere i rilievi circostanti. In breve siamo ad una biforcazione sempre ben indicata dai cartelli. Tralasciamo il sentiero 201 che procede a destra in direzione della Bocchetta della Viga scegliendo invece di volgere a sinistra sempre in direzione del Lago Alto segnalato dal pannello a 50 minuti di marcia. Siamo ora sul segnavia 267A che prende quota più ripidamente lungo il pendio. L’alberatura appare particolarmente fitta permettendo soltanto rari scorci sul sottostante Lago delle Malghette. Nel proseguo il bosco di conifere comincia a diradarsi con il sentiero che in un tratto taglia una vasta pietraia. Il lariceto appare frammentato da frazioni prative quindi guadagniamo l’ennesima biforcazione. Lasciamo alla nostra destra il sentiero 202A dedicato ad Amedeo Catturani. Lo riprenderemo più tardi mentre per il momento manteniamo la sinistra in direzione del Lago Alto. Il bosco sempre più rado concede splendidi scorci in direzione non soltanto del Lago delle Malghette ma anche del settore settentrionale delle Dolomiti di Brenta. In breve guadagniamo l’estremità orientale del silenzioso e pacifico Lago Alto (m 2158 – ore 1,10 dal Lago delle Malghette – ore 2,10 dalla partenza). Si tratta di un lago d’origine glaciale dalle acque molto limpide alimentato per lo più dalla fusione delle nevi invernali. Il grande circo in cui è collocato presenta pendici aspre e selvagge con l’alberatura che, se si eccettua qualche abete solitario, ha ceduto il passo a ripidi pendii erbosi o detritici. Chi lo desidera potrà camminare liberamente lungo le sue sponde mentre il sentiero segnato lo abbandona immediatamente innalzandosi lungo la costa in direzione sudovest. La salita concede alle spalle un ottimo scorcio sull’intero laghetto. Poco più in alto si apre, a sinistra del sentiero, un terrazzo prativo che offre un paesaggio ancora più vasto ed avvincente. Possiamo osservare oltre al Lago delle Malghette un ampio settore delle Dolomiti di Brenta osservando distintamente l’ampia sella del Passo del Grosté. Verso nord osserviamo Monte Vigo e lontanissime, all’orizzonte, le Alpi di confine tra Austria e Italia. Riprendiamo il sentiero che procede quasi in piano toccando il culmine della nostra escursione (circa m 2300). Subito oltre siamo, in brevissima discesa, alla bella conca che accoglie il primo dei cosiddetti Tre Laghi; seguendo il segnavia lo aggiriamo a sinistra quindi arriviamo in pochi istanti ad osservare gli altri due specchi d’acqua. Quello di sinistra sorprende per la cupa colorazione delle acque e per le quinte rocciose che ne caratterizzano le sponde. Il sentiero resta piuttosto alto rispetto alla sua superficie mentre tocchiamo subito oltre la sponda del terzo ed ultimo lago (m 2282 – ore 0,30 da Lago Alto – ore 2,40 dalla partenza). A caratterizzare il bacino è la presenza di due curiosi piccoli isolotti. L’anfiteatro che ne racchiude le acque appare particolarmente erto e selvaggio con grandi frane di pietre che si tuffano direttamente nel versante occidentale del lago. La nostra escursione procede tornando a ritroso a toccare il Lago Alto con nuovi splendidi panorami verso settentrione. Poco oltre il Lago Alto siamo nuovamente al bivio precedentemente ignorato con il segnavia 202A (ore 0,30 dai Tre Laghi – ore 3,10 dalla partenza). Si tratta di un sentiero relativamente recente intitolato ad Amedeo Catturani che si separa sulla sinistra. Scegliamo questa opportunità abbandonando il tracciato precedentemente percorso che cala ripido in direzione del Lago delle Malghette. Il sentiero Amedeo Catturani è di fatto un lungo traverso nel lariceto che si sviluppa un centinaio di metri al di sotto del crinale culminante nella Cima Ometto. Si sviluppa in quota in debole saliscendi permettendo a tratti, tra l’alberatura, qualche scorcio sul sottostante specchio d’acqua. L’ambiente è decisamente isolato con il percorso che appare nel complesso assai poco battuto rispetto al tracciato seguito in precedenza per salire dal Lago delle Malghette ai Tre Laghi. Non vi sono in ogni caso rilevanti difficoltà con il sentiero che appare ben marcato e con il bosco che a tratti si dirada lasciando spazio a canali erbosi e a scorci sulle prospicienti cime dolomitiche. In ultimo cominciamo a perdere quota in direzione dell’ampia sella in parte prativa della Bassetta della Viga. Prima di raggiungere la sella ignoriamo dapprima la deviazione a sinistra passando sul segnavia 202 in ambiente che diviene più aperto. Da rilevare lo scorcio verso occidente sino a scorgere per la prima volta le pendici del Vioz già nell’ambito del Gruppo del Cevedale. I grandi ghiacciai che caratterizzano la catena destano meraviglia e sorpresa dopo la lunga frazione boschiva che abbiamo appena affrontato. Scendiamo ancora per un breve tratto nel lariceto ora molto rado sino a guadagnare la prima citata Bassetta della Viga (m 2101 – ore 1,05 dai Tre Laghi – ore 3,45 dalla partenza). Siamo ad un importante crocevia di sentieri. Vale la pena di eseguire la digressione che permette di guadagnare la vetta del Monte Vigo seguendo il cartello indicatore che segnala la cima e il Rifugio Orso Bruno ad appena 20 minuti di marcia. Si tratta di un’ampia carrareccia che si innalza concedendo un panorama che diviene imponente in direzione della Val di Sole e delle montagne del Gruppo del Cevedale. L’arrivo in vetta farà senz’altro piegare il naso agli amanti della montagna incontaminata. Purtroppo il Monte Vigo è occupato dalle piste di sci e dai rifugi sino in vetta. Chiudete gli occhi a questo scempio e, forti di una quota di 2181 metri, lasciate che il vostro sguardo possa correre lontano ammirando un magnifico paesaggio soprattutto in direzione delle Dolomiti di Brenta con le sue imponenti quinte rocciose (ore 4,05 dalla partenza). Siamo ora attesi dal lungo ritorno alla partenza. Rientriamo dapprima a ritroso, in circa un quarto d’ora, alla Bassetta della Viga (m 2101). In coincidenza della sella troviamo, sulla sinistra, la discesa per il Lago delle Malghette chiaramente indicata dal cartello e segnalata a 40 minuti. Seguiamo senza difficoltà il segnavia 201; il sentierino cala dapprima tra i prati divenendo progressivamente più ripido portandosi infine nel fitto lariceto. In rapida discesa finiamo con l’innestarci nel tracciato seguito in precedenza per salire dal Lago delle Malghette ai Tre Laghi. Volgendo verso sinistra caliamo alle limpidissime acque del Lago delle Malghette che raggiungiamo in 50 minuti dalla cima del Monte Vigo (ore 4,55 dalla partenza). La nostra avventura volge ormai al termine. L’ultima frazione di cammino ricalca a ritroso il percorso di andata; seguiamo infatti il segnavia 265 tornando a sfiorare la Malga di Vigo presso la quale godiamo degli ultimi scorci sulle Dolomiti di Brenta. Segue la frazione nel lariceto che ci riporta infine alla partenza presso la Malga Folgarida di Dimaro (m 1662 – ore 0,45 dal Lago delle Malghette – ore 5,40 complessive).
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