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VIA FERRATA VECCHIACCI (M. SELLA – m 1739)
ATTENZIONE:
Il degrado complessivo e i danni subiti dalla
struttura sono apparsi tali da non consentire un rimedio con la
sola manutenzione ordinaria.
Saranno necessari pertanto importanti e radicali lavori di ristrutturazione e ricostruzione che richiedono anche un'adeguata progettazione. La consistenza degli interventi richiesti non ci permette, attualmente, di prevedere i tempi per la loro esecuzione.
Non conosciamo le odierne condizioni del tracciato
Preghiamo di prendere nota di queste
informazioni e darne
la massima diffusione ad amici e conoscenti
Fonte:
http://www.cailucca.it/
Gruppo montuoso:
Alpi Apuane Grado di difficoltà globale: FACILE (Vai alla scala delle difficoltà). Difficoltà tecniche: 1 Esposizione: 2 Impegno fisico: 3 Dislivello assoluto: m 823
Tempo di percorrenza:
ore 4,15 sola andata (ore 2,45 la sola ferrata)
Punti di appoggio:
Abitato di Arni alla partenza Accesso: Dal paese di Arni (m 916) seguiamo la strada marmifera chiusa al traffico che, in ripida salita, transita tra gli sfasciumi delle cave. Dopo ore 1,30 di salita su strada bianca, raggiungiamo l’ampio valico di Passo Sella (m 1420), che appare come una verdeggiante oasi dopo essere risaliti lungamente tra deturpanti cave. Dal Passo ha inizio il sentiero che, molto ripidamente, raggiunge la sommità del Sella. Alcuni passaggi sono piuttosto esposti e due brevi tratti sono attrezzati con funi metalliche. Siamo infine sul crinale (circa 1700 m) con magnifica vista sulla costa versiliese e il mar Ligure. Proseguiamo brevemente lungo il filo del crinale sino alla breve deviazione segnalata sulla sinistra per la sommità di monte Sella (m 1739 – ore 2 dalla partenza). Dopo la breve digressione sulla vetta torniamo sul sentiero principale abbandonando la cresta e scendendo nel versante della Garfagnana sino all’attacco della via ferrata. Descrizione della ferrata: In ripida discesa, con sottili funi metalliche di assicurazione, perdiamo circa 200 m di dislivello per poi proseguire con un lungo traverso (sempre attrezzato) sotto il dirupato crinale dell’Alto di Sella. A sorprendere è la grande lunghezza del tratto attrezzato e la continuità delle funi: si superano vaste pietraie esposte sulla destra (est), interrotte da angusti anfratti dove la ferrata si incunea con qualche passaggio un po’ più esposto ma su roccia mai difficile. All’altezza della cava di Arnetola (visibile sull’altro versante), le funi improvvisamente salgono molto ripidamente attraverso un lungo e stretto canale sino all’uscita in coincidenza di una stretta incisura dove il panorama si allarga in direzione di M.Tambura. Procediamo ora su sentiero aggirando la conca con ampio semicerchio, prima in discesa poi traversando tra vaste pietraie. Ci riportiamo in prossimità del crinale principale che avevamo abbandonato presso il M.Sella. Poco prima di raggiungerlo affrontiamo l’ultimo tratto di ferrata: un traverso di un centinaio di metri su lisce placche inclinate ed esposte (punto più difficile della via).Le funi hanno definitivamente termine presso il crinale (Focetta dell’Acqua Fredda – m 1600). Da notare sulla sinistra l’impervia e articolata cresta dell’Alto di Sella e, di nuovo, l’ampio panorama verso il mare. Rientro alla partenza: A ritroso. Osservazioni – Caratteristiche della ferrata: Un itinerario di moderata difficoltà come tutte le ferrate delle Alpi Apuane. A sorprendere è la consistente lunghezza dell’itinerario. Occorre preventivare molta neve anche a primavera inoltrata, talvolta fino a giugno con conseguente impossibilità a percorrere l’itinerario.
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