Valinis

MONTE VALINIS (m 1102)

Considerato da molti lo spallone occidentale del grande altopiano carsico culminante nel Monte Ciaurlec, il Valinis è un’elevazione ben nota agli amanti del parapendio e del deltaplano grazie alla particolare posizione della vetta. La cima, ampia e priva di vegetazione, garantisce infatti un panorama di grandiosa ampiezza esteso alla Pianura Friulana e in grado, nei giorni più tersi, di raggiungere il mar Adriatico.  L’escursione è molto semplice e comoda seguendo per lo più la bella strada che dal valico di Forchia Piccola raggiunge Casera Valinis per poi procedere su sentiero fino in cima. Grazie al tracciato per gran parte su strada è un’elevazione che può essere raggiunta in pratica in ogni stagione, anche in inverno con la neve che rende ancora più suggestivo il paesaggio. Da sconsigliarsi invece la stagione estiva per il caldo eccessivo legato alla bassa quota dell’area.

L’escursione in breve:

Forchia Piccola (m 663) – Forchia Tamer (m 920) – Casera Valinis (m 967) – Monte Valinis (m 1102)

Dati tecnici:

Partenza da Forchia Piccola (m 663): Difficoltà: T (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: assente fino al crinale soprastante Casera Valinis ma senza alcun problema trattandosi di una strada asfaltata. Presente nel breve tratto che conduce infine alla vetta. Dislivello assoluto: m 439. Acqua sul percorso: assente

Accesso:

Dalla Piazza di Meduno seguiamo la stretta strada asfaltata che sale ripidamente conducendo dapprima alla Forchia di Meduno presso la quale sorge il Monumento ai Caduti. La strada prosegue aggirando le pendici nordoccidentali del Monte Valinis sino a guadagnare il bivio presso Forchia Piccola con indicazioni per Casera Valinis (m 663). Lasciamo l’automobile presso la biforcazione ignorando il proseguo della strada che procederebbe altrimenti in direzione di Campone di Tramonti.

Descrizione del percorso:

Gran parte dell’escursione si articola sulla strada, asfaltata di recente, che dal valico di Forchia Piccola sale verso Casera Valinis. Il tracciato rimonta lungamente il pendio restando per lo più nel folto della vegetazione. Risulta inutile una descrizione dettagliata della frazione essendo il paesaggio impedito dalla fitta boscaglia che caratterizza l’area. Si sale lungamente incontrando più in alto un cancello metallico solitamente aperto. La strada procede asfaltata con salita che diviene meno accentuata e il bosco che lascia spazio ad alcune aree prative che interrompono positivamente l’uniformità dell’alberatura. In ambiente ampio e tranquillo guadagniamo la zona prativa con tavoli per picnic presso la quale sorge la struttura denominata Casera Valinis (m 967), gestita nella bella stagione.

La strada procede oltre il punto di ristoro con un ultimo breve tratto lasciando a destra un modesto bacino artificiale. In ultimo si guadagna il crinale presso il quale ha termine la carrozzabile. Notevolissimo il paesaggio che si apre affacciandosi verso meridione osservando un ampio tratto della Pianura Friulana con in evidenza i cosiddetti Magredi del Cellina. Da notare la presenza di una postazione di lancio utilizzata dagli amanti del parapendio e del deltaplano. Per guadagnare la vetta dobbiamo procedere volgendo verso destra per rimontare il facile crinale erboso. É presente un cartello segnalatore ad eliminare ogni ambiguità. La salita appare facile e panoramica grazie all’assenza quasi totale di alberatura se si eccettua un isolato e caratteristico pino. Guadagniamo in breve il settore sommitale del Monte Valinis che appare come una sorta di ampio altopiano erboso ondulato. Siamo infine sul punto più alto (m 1102 – ore 2 da Forchia Piccola).

Di grandiosa bellezza appare il paesaggio a dispetto della quota contenuta. Nulla ostacola il paesaggio in direzione della pianura con la vista che raggiunge nei giorni tersi il Mare Adriatico. Verso occidente spicca il Monte Raut mentre verso est scorgiamo il Monte Cuar. Il rientro avviene a ritroso per un totale di ore 3,30 di marcia.

 Tra le principali fioriture osservate in occasione della nostra salita, avvenuta all’inizio del mese di maggio, ricordiamo la presenza di 1) Consolida maggiore (Symphytum officinale), 2) Primula maggiore(Primula elatior), 3) Farfaro (Tussilago farfara), 4) Fragolina di bosco (Fragaria vesca), 5) Genziana di Clusius (Gentiana clusii), 6) Genzianella (Gentiana verna), 7) Cicerchia primaticcia (Lathyrus vernus), 8) Narciso selvatico (Narcissus poeticus).

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