Tombio

MONTE TOMBIO (m 853)

Il Forte di Monte Tombio sorge presso l’omonima cima e fu costruito dagli austro-ungarici all’inizio del 900 in previsione di un possibile attacco italiano per appropriarsi del Trentino. A distanza di oltre un secolo i resti del forte sono ancora in buone condizioni e possono essere raggiunti con la brevissima escursione che andiamo a narrarvi. Vista la bassa quota e il percorso estremamente breve è un itinerario che può essere intrapreso anche in inverno senza affrontare alcuna difficoltà. Dal forte si ammira un magnifico paesaggio esteso alla testata del Lago di Garda e a molte cime delle Alpi di Ledro.

L’escursione in breve:

Campi (campo sportivo – m 660) – Forte Tombio - Monte Tombio (m 853)

Dati tecnici:

Partenza da Campi (m 660): Difficoltà: T (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: assente ma senza difficoltà d’orientamento trattandosi di un’ampia sterrata. Dislivello: m 193. Acqua: assente.

Accesso alla partenza:

In salita da Riva del Garda verso il Lago di Tenno si incontra il paese di Pranzo. Poco oltre si devia a sinistra con indicazioni per il paese di Campi. Raggiunte le primissime case della frazione si volge a sinistra per un centinaio di metri salendo sino al parcheggio presso il Centro Sportivo Polivalente (panorama sul paese di Campi). E’ bene non procedere oltre con l’automobile perché la strada diviene sterrata e molto stretta.

Descrizione del percorso:

Abbandonata l’automobile si procede a piedi lungo la strada che diviene immediatamente sterrata. Si attraversa un bel castagneto mentre sulla sinistra si aprono scorci in direzione del vicino Monte Misone. Il percorso, sebbene privo si segnaletica, non offre alcuna difficoltà trattandosi di un’ampia forestale. Con una serie di tornanti prendiamo quota quindi, in coincidenza di una curva verso sinistra, abbiamo un magnifico scorcio in direzione del crinale che unisce Cima Parì a Cima Sclapa. Procede la salita sino ad una sbarra in ferro recentemente aggiunta che chiude al proseguo gli ultimi 10 minuti di salita. La sbarra è facilmente aggirabile ma consigliamo in ogni caso di chiedere il permesso per proseguire ai contadini che si trovano spesso all’interno. Appena varcata la recinzione si apre, sulla sinistra della forestale, un ampio spiazzo prativo con resti di muri, trincee e bunker in cemento risalenti alla prima guerra mondiale. Da essi possiamo ammirare un eccellente panorama a nord sul Monte Misone, verso occidente in direzione del Corno di Pichea mentre volgendo con lo sguardo ad oriente osserviamo il Monte Bondone e il vicino Monte Stivo.

Riprendiamo la sterrata per seguirne l’ultima breve frazione. Passiamo immediatamente a destra di una grande tettoia con sottostanti abbeveratoi per animali quindi la strada, con un paio di curve, guadagna l’ampio pianoro erboso che caratterizza la vetta (m 853 – ore 0,40 dalla partenza). Da rilevare la presenza del prima citato Forte Tombio; sconsigliamo di introdursi all’interno della struttura in quanto priva di manutenzione e quindi potenzialmente pericolante. Ribadiamo l’ottimo paesaggio che si gode dall’esterno con in bella vista le principali cime delle Alpi di Ledro compresa Mazza e Corno di Pichea nonché il lungo crinale culminante nelle vette di Cima Parì e Cima Sclapa. Tra le frasche si osserva l’estremità settentrionale del Lago di Garda sovrastata ad oriente dal Monte Altissimo di Nago. Il rientro avviene a ritroso per un totale di ore 1,10 di cammino.

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