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WESTLICHE ZWILLINGKÖPF (TESTA GEMELLA OCCIDENTALE – m 2837)
Il punto più settentrionale della penisola italiana coincide con la sommità di questa poco appariscente elevazione di cresta, e non con la vicina Vetta d’Italia coma da molti creduto. La si raggiunge con un tratto di crinale non facile ma meraviglioso nella sua bellezza selvaggia. Si procede come sospesi tra cielo e ghiacciai sino alla sconosciuta sommità. Un itinerario per escursionisti esperti dotati di piede fermo e assenza di vertigini. Naturalmente l’itinerario non deve essere preso in considerazione con nebbia o cattivo tempo. Dati tecnici: Da
Trinkstein (Fonte alla Roccia - m 1671) passando per il Rifugio Tridentina:
Difficoltà: EEA
(Vai
alla scala delle difficoltà). Un breve tratto attrezzato con pioli e funi metalliche. Subito
sotto la Vetta d’Italia è necessario piede fermo e assenza di vertigini per
superare un tratto esposto e per lo più non attrezzato. Sebbene non sia
un’arrampicata vera e propria occorre esperienza per affrontare l’esposto
crinale che unisce la Vetta d’Italia alla sommità della Testa Gemella
Occidentale. Segnaletica: totale sino alla Vetta d’Italia. Del tutto assente nel
successivo tratto sull’esile filo di cresta. Dislivello assoluto: m 1241. Accesso: Si accede alla partenza dalla Val Pusteria; in coincidenza della città di Brunico troviamo le indicazioni per la statale della Valle Aurina (Ahrntal). La percorriamo per intero: si tratta di oltre 40 km di comoda strada asfaltata. L'ultima frazione che incontriamo è Casere (Kasern) in coincidenza della quale troviamo un ampio parcheggio posto proprio sul confine del Parco Naturale Vedrette di Ries - Aurina. Arrivando alla mattina prima delle ore 9 è possibile abbreviare ulteriormente la strada: si può infatti procedere oltre il parcheggio superando le malghe di Pratomagno (Prastmann) e raggiungendo infine Fonte alla Roccia (Trinkstein - m 1671). Il tratto transitabile ha qui termine; il proseguo è chiuso al transito (sbarra metallica). Raggiungendo Casere tra le ore 9 e le 17, il transito è chiuso subito oltre al parcheggio e quindi si procederà a piedi aggiungendo circa 30 minuti al cammino. Descrizione del percorso: Partendo da Fonte alla Roccia (Trinkstein) si procede a piedi oltre la sbarra che chiude il transito ai veicoli, risalendo con deboli pendenze il solco vallivo. Siamo accompagnati sulla destra dal fragore del torrente Aurino sino ad uno splendido pianoro ove la carrareccia ha termine in coincidenza della Kehrer Alm (Malga della Svolta – m 1842 – ore 0,50 dalla partenza). Siamo ai piedi di un ripido salto roccioso dal quale scende il torrente Aurino con numerose rapide. Aggiriamo l’ostacolo col comodo sentierino che scavalca subito il corso d’acqua risalendo senza difficoltà la sponda a destra. Guadagniamo la soprastante vasta terrazza prativa ove è posta la Lahner Alm (Malga Lana – m 1979 – ore 1,15 dalla partenza – punto di ristoro nel periodo estivo). Procediamo in piano su terreno acquitrinoso percorso da numerosi ruscelli che confluiscono generando il Torrente Aurino. Siamo dominati dalla grande mole del Picco dei Tre Signori. Ci portiamo quindi ai piedi di un ripidissimo valloncello prativo che nonostante le apparenze viene rimontato da un comodo sentiero a tornanti per gran parte lastricato. Il tracciato prende rapidamente quota portandosi ai soprastanti pascoli (staccionate e gradoni in legno) quindi usciamo sulla destra per guadagnare la magnifica radura ove sorge il Birnlückenhütte (Rifugio Tridentina – m 2441 – ore 2,45 dalla partenza). Da notare il panorama sull’elegante sagoma del Picco dei Tre Signori con le sottostanti vedrette di Predoi e di Lana, sul Piè di Cavallo (Roßhuf) e sulla sottostante Valle Aurina. Un breve sentierino di collegamento permette ora di scendere e risalire brevemente il valloncello per raggiungere il Lausitzer Weg (Alta Via Vetta d’Italia – segnavia n° 13). Seguiamo verso sinistra la splendida alta via che con scarsi dislivelli procede tra vasti pendii di rocce e detriti. Il sentiero entra con ampio semicerchio nel grande anfiteatro sovrastato dalle sommità della Vetta d’Italia, della Testa Gemella e della Cima di Quaira. Qualche breve tratto esposto su lisce ed esposte placche rocciose è ben attrezzato con pioli e funi metalliche d’assicurazione. Aggirata la conca troviamo sulla destra (m 2624), segnalata da un cartello, la via normale di salita per il Klockerkarkopf (Vetta d'Italia). Tra blocchi di roccia e detriti, seguendo con attenzione la segnaletica, saliamo di quota sino a portarci sotto la verticale della cima. L’ultimo tratto è stretto ed esposto a destra: richiede quindi piede fermo e assenza di vertigini (qualche malconcia fune di canapa – agosto 2003). Accediamo direttamente alla cima della Vetta d'Italia (m 2912 – ore 4,30 dalla partenza – libro di vetta) dove ammiriamo uno splendido panorama sia sulle vicine vette del Picco dei Tre Signori, del Pizzo Rosso di Predoi e del Großvenediger, che sul piccolo laghetto posto sotto la cima nel versante austriaco (Schafseebl). Verso occidente osserviamo il crinale principale delle Alpi Aurine con in evidenza la cima piramidale di Monte Fumo. Dalla vetta (m 2912) seguiamo la sottile ed affilata cresta confinaria che volge verso nord. L’itinerario è privo di segnaletica ma ovvio in quanto segue il filo del crinale debordando brevemente su uno dei due versanti (in prevalenza su quello austriaco) non appena si trovano alcuni passaggi più difficili o esposti. Particolarmente impressionante è la vista sul versante austriaco in quanto si bordeggia dall’alto la piccola ma crepacciata vedretta denominata Glockenkarkees. Guadagniamo la Glockenkarscharte (m 2807) da dove risaliamo in pochi minuti sino alla sommità della Westliche Zwillingköpf (m 2837). L’ultima placca prima della cima è liscia ed esposta (punto più difficile dell’escursione) e permette di raggiungere la lapide di marmo posta sulla sommità. (ore 5,15 dalla partenza – ore 0,45 dalla Vetta d’Italia). Il rientro avviene, sempre con molta attenzione, a ritroso.
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