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Nome scientifico: Sempervivum tectorum L. Famiglia: Crassulaceae Altro nome comune: Semprevivo dei tetti Habitat naturale: Rupi, pendii aridi e soleggiati, tetti, muri da 200 a 2800 metri di quota; predilige comunque le medie quote. In Italia è presente sia sulle Alpi che nell’Appennino e nelle Alpi Apuane. Assente in Puglia, Sicilia e Sardegna. In Emilia la sua presenza è limitata a poche zone del crinale appenninico. Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto Descrizione della pianta: Pianta perenne con grande rosetta basale di diametro compreso fra 3 e 15 cm e con fusti alti 30 – 50 cm. Le foglie basali, lunghe fino a 6 – 8 cm, sono verdi e glauche, carnose e, di forma oblunga e acuminata (pungenti all’apice). Al margine sono presenti peli sottili ma rigidi. Gli scapi fiorali sono rivestiti da foglie analoghe a quelle basali ma meno spesse e lanceolate. I fiori sono riuniti in una densa infiorescenza apicale (fino a 40!) con calice formato da sepali sottili e verdastri. I petali (tra 10 e 18, spesso 12) hanno colorazione variabile tra il bianco rosato e il rosa. Il numero degli stami è doppio rispetto a quello dei petali. Si tratta di pianta stolonifera, ovvero da ciascuna rosetta partono stoloni che producono ulteriori rosette. Ciascuna rosetta vive alcuni anni finché genera il fusto fiorale per poi morire (come per le agavi) alla sfioritura. Note: Presenta proprietà farmaceutiche; il succo delle foglie contiene resina, sostanze tanniche, mucillaggine, acido malico e formico e sali di calcio; ha proprietà rinfrescante e astringente. In passato era utilizzata per le ulcerazioni e le punture di insetti. Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie qui sotto sono state scattate nell’Appennino Bolognese in prossimità del passo del Vallone (m 1700) a poca distanza dalla cima del Corno alle Scale.
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