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Nome scientifico: Saxifraga aspera L. Famiglia: Saxifragaceae Altro nome comune: Sassifraga aspra Habitat naturale: Rupi ombrose, pietraie, massi, detriti, morene da 700 a 2800 metri. Presente in Italia sull’arco alpino, nelle Alpi Apuane e nell’Appennino Tosco Emiliano (solo nel crinale Modenese e Reggiano). Nel complesso è una pianta piuttosto rara. Periodo di fioritura: Da giugno a luglio Descrizione della pianta: Pianta perenne alta 5 – 20 cm che forma cuscinetti lassi con fusto prostrato munito di peli ghiandolari; le foglie sono acute, lunghe un paio di centimetri e larghe appena 1 – 2 mm. Sono seghettate dalla base all’apice attribuendo un aspetto molto spinoso all’intera pianta, caratteristica dalla quale deriva il nome italiano della pianta. I fiori sono singoli oppure in gruppetti di 2 – 5 elementi con petali bianchi che presentano una macchia arancione alla base e una punteggiatura dello stesso colore oppure violacea nella parte rimanente. Note:
Flora d’Italia (Pignatti, 1982)
distingue due sottospecie: Lo stesso libro considera le popolazioni presenti nelle Alpi Apuane e nell’Appennino Tosco Emiliano come una specie a sé stante, endemica di queste zone, denominata Saxifraga etrusca Pignatti (Italiano: Sassifraga Toscana). I caratteri che hanno indotto Pignatti (1969) a separare le popolazioni appenniniche di Saxifraga aspera da quelle alpine, descrivendole come Saxifraga etrusca sono di tipo quantitativo e presentano un certo grado di sovrapposizione. Le trattazioni più recenti negano un’effettiva autonomia di queste entità, è tuttavia ancora frequente trovare testi che citano Saxifraga etrusca come endemismo apuano – appenninico presente tra i 1400 e i 2000 metri. Occorre osservare che le popolazioni appenniniche di Saxifraga aspera (=Saxifraga etrusca Pignatti) sono incluse nella Lista Rossa Regionale della Toscana, nella categoria VU (vulnerabile). Ai sensi della Legge Regionale 56/2000 è definita “specie di interesse regionale la cui conservazione può richiedere la designazione di Siti d’Importanza Regionale”. Dove l’abbiamo osservata: Le prime cinque fotografie sono state realizzate presso Malga Bordolona di Sotto (circa m 1850 - Gruppo Maddalene). Le altre cinque fotografia sono state scattate nell’Appennino Modenese in una scarpata subito a valle del sentiero che unisce il Lago Santo al Lago Baccio (circa 1500 metri). Trattandosi di una popolazione appenninica era considerata, sino a non molto tempo fa, una specie a sé (Saxifraga etrusca).
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