Punta dei Larici - Monte Guil

PUNTA DEI LARICI (m 908)

MONTE GUIL (m 1322)

Bell’itinerario ad anello con vedute favolose sulla testata del Lago di Garda. Costituisce una variante più semplice e breve dell’itinerario circolare che sale a Cima Nara e Cima Al Bal. E’ un itinerario del tutto privo di difficoltà, molto adatto a chi comincia a praticare il trekking. La quota medio bassa dell’itinerario lo rende ideale in primavera e in autunno anche inoltrato.

Dati tecnici:

Da Pregàsina (m 532): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Suddivisione delle difficoltà in base al tratto: Da Pregàsina alla Malga Palaer: T - Da Malga Palaer a Monte Guil: E.  Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 790. Acqua sul percorso: presso Malga Palaer dopo ore 1,30 di cammino.

Accesso:

Da Riva del Garda si segue la statale della Val di Ledro che viene raggiunta con due lunghi tunnel. Subito dopo la seconda galleria lunga ben 3600 metri (tunnel Agnese), si individua sulla sinistra il bivio che conduce con una stradina a tratti strettissima ma asfaltata sino al paesino di Pregàsina (m 532). Lasciamo l’automobile nel piccolo parcheggio indicato chiaramente dai cartelli posto poco sotto la chiesa del paese.

Descrizione del percorso:

Dal parcheggio si risale la piccola scalinata lastricata che conduce alla soprastante strada; la guadagniamo in pochi istanti presso un vecchio lavatoio, per poi volgere a sinistra, passare davanti alla chiesa e procedere su agevole stradina tra le ultime case di Pregàsina. Da notare lo scorcio, verso nord, sull’estremità settentrionale del Lago di Garda sovrastato dai monti Stivo e Biaena.

Procediamo per pochi minuti sino all’evidente bivio indicato dai cartelli. Tralasciamo la strada cementata che sale a destra mantenendo il nostro tracciato e seguendo così lo stradello che risale la Val Palaer (segnavia 422 bis). Nel primo tratto possiamo godere di una splendida visione del Lago di Garda e del prospiciente Monte Altissimo di Nago quindi il tracciato si allontana dal lago entrando nello stretto valloncello boscoso con pendenza moderata e alcuni tratti cementati. Si prosegue nel folto con la possibilità d’evitare alcuni tornanti della strada grazie a brevi frazioni di sentiero in moderata pendenza. In ultimo manteniamo la strada bianca chiusa al traffico trascurando la deviazione a destra segnalata sulle rocce per Malga Palaer; possiamo così raggiungere l’ampia sella della Bocca dei Larici (m 881 – ore 1 dalla partenza) dove ci affacciamo in una splendida visione del Lago di Garda con particolare riferimento alla sponda bresciana con il paese di Limone. Il toponimo della sella non è casuale: la zona è caratterizzata dalla presenza di numerosi grandi alberi di larice. Si tratta dell’unica conifera non sempreverde: in autunno inoltrato le foglie aghiformi assumono spettacolari colorazioni tra il giallo oro e l’arancione. Il contrasto con l’azzurro del cielo e il blu del lago crea nei giorni sereni avvincenti visioni panoramiche per questa ragione il mese di novembre può rivelarsi particolarmente adatto alla salita. In coincidenza della Bocca dei Larici è inoltre bene non farsi sfuggire l’opportunità di guadagnare in pochi minuti, con una breve digressione, un punto panoramico straordinario. Si lascia la mulattiera per volgere a sinistra verso la vicinissima Malga Larici (m 887) quindi saliamo in qualche minuto sino al culmine della Punta dei Larici (m 908). Siamo in posizione molto prominente sul Garda: dalla cima il pendio precipita strapiombante sulle sottostanti acque, di conseguenza la vista è indimenticabile, forse la migliore dell’intera escursione. Si tratta pertanto di una deviazione irrinunciabile prestando la dovuta cautela all’esposizione della sommità verso il lago.

Rientriamo a ritroso, in pochi minuti, sino alla Bocca dei Larici per riprendere il nostro cammino su stradella bianca. In moderata pendenza e senza alcuna difficoltà raggiungiamo la splendida conca pratica che accoglie la Malga Palaer, talvolta aperta nella bella stagione (m 946 – ore 0,20 da Punta Larici - ore 1,30 dalla partenza). Presso il rifugio è presente un’ottima, abbondante fonte d’acqua (l’unica dell’intero percorso) oltre ad una torretta in legno per l’avvistamento degli animali. Lasciamo la strada bianca che prosegue oltre la costruzione per volgere a sinistra mantenendo il sentiero 422 bis e risalendo l’ampia conca a pascolo che accoglie il rifugio. La pendenza si fa più marcata mentre torniamo nell’ombrosa boscaglia. Più in alto torniamo a scorgere tra le frasche qualche bel colpo d’occhio verso la testata del Lago di Garda. Un’ultima frazione più erta su fondo terroso permette l’accesso al Passo Rocchetta (m 1159 – ore 0,35 dalla Malga Palaer – ore 2,10 dalla partenza) sormontato da un bizzarro torrione roccioso. Sulle rupi di questa curiosa formazione calcarea sono presenti diversi cuscinetti della bellissima Dafne delle pietre, pianta endemica delle Prealpi Bresciane che nel mese di maggio si riveste di meravigliosi fiorellini rosa. Da rilevare, ancora una volta, lo splendido panorama sul sottostante Lago di Garda mentre a settentrione, nei giorni più tersi, si arrivano a scorgere, lontanissime, le Dolomiti.

Passiamo sotto al torrione calcareo dove troviamo un bivio ben segnalato. Tralasciamo il sentiero più basso che traversa in direzione del Passo Guil per volgere a destra passando sul segnavia 422. Dapprima si traversa con scarso dislivello, quindi si acquista quota con un paio di tornanti più ripidi. Poco sotto il crinale il sentiero procede in falsopiano sino a guadagnare la bellissima sella erbosa dei Prati di Guil (m 1240 – ore 0,30 dal Passo Rocchetta – ore 2,40 complessive) che con i suoi idilliaci pascoli invita alla sosta. Incontriamo anche il bivio a destra indicante il segnavia 430 che ci conduce in 20 minuti circa di cammino al culmine dell’escursione in coincidenza della cima di Monte Guil (m 1322 – ometto di pietre sulla vetta – ore 3 dalla partenza). Da notare il bellissimo panorama in direzione nord verso l’affilato profilo di Cima Nara e a occidente su monte Carone

Per rientrare alla partenza torniamo a questo punto a ritroso sino al Passo Rocchetta (m 1159 – ore 3,45 dalla partenza). Per descrivere un bell’itinerario ad anello tralasciamo la discesa sul sentiero 422 bis per la Malga Palaer scegliendo il sentiero più a sinistra (segnavia 422 – cartello indicatore per Bocca di Lè – Pregàsina). In debole discesa traversiamo subito al di sopra della conca prativa che accoglie la malga sino a intercettare l’ampia strada bianca che proviene dal rifugio. Su tracciato ora pianeggiante seguiamo verso sinistra la carrareccia tra bei pini marittimi, sovrastati a sinistra dalla cresta rocciosa di Cima Nara. Poco oltre, un cartello segnavia (indicazione per Pregàsina) indica il punto in cui si abbandona la strada bianca per calare nel ripido sentiero che scende a destra. Il tracciato, erto e disagevole ma non difficile si porta in ultimo al bivio con il segnavia 429. Verso sinistra si sale alla Bocca di Lè; volgiamo invece a destra per rientrare alla partenza. Un ripidissimo tratto dal fondo cementato ci riporta al bivio con la stradina della Val Palaer. Verso sinistra ritroviamo le prime case di Pregàsina e in breve siamo al parcheggio d’inizio (ore 5 complessive).

NELLA CARTINA IL PERCORSO DESCRITTO E' EVIDENZIATO IN GIALLO

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