Punta Lago Nero

PUNTA LAGO NERO (m 2676)

Una bella escursione che impegna per meno di mezza giornata vi porta alla scoperta del piccolo Lago Nero, pittoresco specchio d’acqua d’alta quota lungo circa 140 metri e largo 130. A dispetto del nome le acque non sono poi così scure e anzi, nelle terse giornate estive il lago assume una colorazione azzurro – verde quasi metallica, a contrastare magnificamente con le circostanti cime rocciose. Una breve digressione al di fuori del sentiero segnato permette di raggiungere oltre al lago il modesto culmine della Punta Lago Nero, appartata e poco nota elevazione che nasconde sulle sue pendici altri modesti laghetti senza toponimo. Nonostante l’elevazione sia poco rilevata essendo posta in un contesto di dolci ondulazioni concede ugualmente un magnifico panorama di vetta sino ad osservare i non distanti Laghi di Cancano. Consigliamo la percorrenza dell’itinerario descritto in piena estate e ad inizio autunno prestando come sempre la debita attenzione alle condizioni meteorologiche. E’ bene non dimenticare che ci troviamo in pieno crinale spartiacque principale delle Alpi, un’area che presenta nella stagione calda un’elevata incidenza di giornate temporalesche.

L’escursione in breve:

Passo di Foscagno (Sómp i Dös Fosc’chègn - m 2291) – Sella Lago Nero (m 2646) – Punta Lago Nero (m 2676) – Lago Nero (Lach Néir - m 2550) – Passo di Foscagno (Sómp i Dös Fosc’chègn - m 2291).

Dati tecnici:

Partenza dal Passo di Foscagno (m 2291): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale tranne nella frazione compresa tra la Sella Lago Nero e la Punta Lago Nero dove il cammino avviene su terreno libero e senza via obbligata; con buona visibilità non vi sono problemi di orientamento. Dislivello assoluto: m 385. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Si raggiunge la partenza dal paese di Bormio seguendo la SS 301 in direzione di Livigno sino ad accedere al Passo di Foscagno. In coincidenza del valico è presente una dogana presidiata dalla guardia di finanza dovuta al fatto che proseguendo si entra nella zona franca di Livigno. Si può lasciare l’automobile in prossimità del posto di blocco. Il sentiero, indicato dai cartelli, ha inizio sulla destra pochi metri dopo la dogana stessa. Naturalmente si accede alla partenza anche da Livigno. In questo caso la SS 301 sale dapprima al Passo d’Eira per poi superare la frazione di Trepalle e accedere, di nuovo in salita, al Passo di Foscagno. In questo caso il sentiero si separa a sinistra della strada pochi metri prima della dogana posta in coincidenza del valico.

Descrizione del percorso:

Imbocchiamo il sentiero 130 che dal Passo di Foscagno sale diagonalmente lungo il ripido versante posto a nordest del valico. La pendenza, almeno inizialmente, è moderata con il tracciato ampio e comodo che passa alla base di alcune paretine rocciose stratificate. Dominiamo alla nostra sinistra la Valle di Foscagno mentre più distanti scorgiamo le case della frazione di Trepalle, il Passo d’Eira e le alte montagne poste a nord di Livigno. Da rilevare l’assenza totale di alberatura legata all’alta quota in cui si sviluppa, sin dalla partenza, il cammino: procediamo tra vasti pendii erbosi e cespugliosi con il panorama sempre più ampio mentre guadagniamo quota. Intorno ai 2380 metri di altitudine il tracciato raggiunge un modesto ripiano che ospita una piccola pozza d’acqua. Subito oltre i cartelli indicano il segnavia 131 che cala a sinistra riportando alla statale nel tratto compreso tra il Passo di Foscagno e Trepalle. Ignoriamo la deviazione mantenendo il sentiero 130 con il Lago Nero (Lech Néir) segnalato a ore 1,10 di cammino. Perdiamo per un breve tratto quota quindi riprendiamo la nostra ascesa progressivamente più ripida e con il tracciato che comincia progressivamente a volgere verso destra. Subito oltre la pendenza diviene marcata: una serie di tornanti tra roccette affioranti e frazioni erbose permettono di scavalcare una frazione decisamente più faticosa su fondo comunque sempre facile e ben evidente. Il paesaggio si estende sino a scorgere le cime più alte del Gruppo del Bernina e le vette presso la Forcola di Livigno con particolare riferimento al Piz la Stretta. Si ripete la visione del pianoro che ospita la frazione di Trepalle. Il contesto appare ora d’alta montagna: l’esile striscia di sentiero obliqua sempre più verso oriente mentre la pendenza, vinto il tratto più erto, decresce progressivamente sino a guadagnare l’ampia Sella Lago Nero (m 2646 – ore 1,15 dalla partenza).

Si aprono nuovi orizzonti: intravediamo un modesto laghetto mentre ad oriente osserviamo la cupola sommitale poco pronunciata della Punta Lago Nero. Ancora più a destra prosegue il sentiero segnato in direzione del Lago Nero. Consigliamo in ogni caso di eseguire la breve digressione alla Punta Lago Nero abbandonando il segnavia per seguire le facili ondulazioni erbose che conducono in direzione del punto più alto. Da rilevare la totale assenza di segnaletica e di sentiero. La frazione è del tutto facile e non faticosa ma richiede buona visibilità per poter procedere “a vista” in direzione del punto più elevato. Assecondando i facili dorsi erbosi ci avviciniamo alla struttura sommitale e scopriamo alla sua destra un marcato avvallamento che ospita un bel laghetto senza nome. Più distante osserviamo per la prima volta il Lago Nero che raggiungeremo nel proseguo dell’escursione. Superata una radura detritica quasi pianeggiante siamo ora ad affrontare la brevissima crestina nordoccidentale della Punta Lago Nero che si percorre, senza alcuna difficoltà, in pochi minuti sino a guadagnare il punto più alto (m 2676 – ometto di pietre - ore 1,35 dalla partenza).

Nonostante le forme poco appariscenti della montagna abbiamo comunque la sorpresa di godere di un panorama di vetta d’insospettabile vastità. Il culmine della Punta Lago Nero è l’unica posizione del nostro cammino a permettere l’osservazione, verso oriente, del Lago di Cancano. In direzione opposta è il Lago Nero ad attirare il nostro sguardo, sovrastato dalle rocce che caratterizzano il Monte Rocca, massima elevazione del circondario. Altri tre laghetti di minori dimensioni sono visibili dalle pendici sommitali. Abbiamo già accennato allo specchio d’acqua posto sotto la verticale della cima che colpisce per la particolare colorazione del fondale. Verso settentrione altri due piccoli laghetti occupano altrettante terrazze prative. La nostra escursione non sarebbe a questo punto completa senza il raggiungimento del Lago Nero. Si può scegliere di puntare in direzione del lago senza via obbligata tra dossi prativi a tratti molto ripidi ma privi di reale difficoltà. Nel nostro caso vi descriviamo il percorso rientrando a ritroso sino in prossimità della Sella Lago Nero (m 2646) evitando qualsiasi tipo di difficoltà.

Dal valico la discesa verso il lago appare suggestiva. Il sentiero è ben tracciato e segnato: in breve osserviamo dall’alto lo specchio d’acqua e alla sua destra ne scorgiamo un secondo molto più piccolo. Il sentiero muove verso la sponda orientale (sinistra) del Lago Nero che raggiungiamo tra magnifici prati d’altitudine (m 2550 – circa 2 ore dalla partenza). Sono presenti cartelli di legno che riportano il toponimo dell’invaso e i sentieri che si dipartono da esso. Subito oltre i pannelli segnalatori si scavalca il torrentello emissario guadagnando l’estremità meridionale del laghetto. Nelle giornate serene colpiscono le trasparenze e le splendide colorazioni delle acque. Le pendici di Cima Rocca, caratterizzate da rocce e detriti accatastati in modo instabile, costituiscono un binomio inscindibile con il lago.

L’escursione prevede il rientro alla partenza ripercorrendo a ritroso il sentiero d’andata. Naturalmente non è necessario ripetere la digressione per raggiungere la Punta Lago Nero. Si rientra al Passo di Foscagno (m 2291) in circa ore 1,15 di cammino per un totale complessivo di ore 3,15 di marcia.

Cenni sulla flora:

Occorre osservare che il Lago Nero e l’omonima cima sono compresi, sia pure per poco, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio mentre non vi rientra il Passo di Foscagno e tutto il tratto di sentiero compreso tra la partenza e la Sella Lago Nero. In generale siamo in un’area piuttosto interessante dal punto di vista della flora e della fauna. Trovandoci nella fascia più interna delle Alpi non abbondano le specie endemiche invece così abbondanti nella fascia prealpina; risulta tuttavia abbondante il contingente di specie in fioritura nella breve stagione estiva compresa normalmente tra fine giugno e settembre. Segue una selezione delle più importanti specie osservate in occasione della nostra salita, eseguita all’inizio del mese di agosto:

1)     Cardo spinosissimo (Cirsium spinosissimum)

2)     Sassifraga alpina (Saxifraga paniculata)

3)     Sassifraga zolfina (Saxifraga bryoides)

4)     Sassifraga stellata (Saxifraga stellaris)

5)     Sassifraga gialla (Saxifraga aizoides)

6)      Sassifraga solcata (Saxifraga exarata)

7)     Graminia di Parnasso (Parnassia palustris)

8)     Canapicchia glaciale (Omalotheca supina)

9)     Genziana bavarese (Gentiana bavarica)

10)  Genziana nivale (Gentiana nivalis)

11)  Genziana di Koch (Gentiana acaulis)

12)  Silene a cuscinetto (Silene acaulis)

13)  Azalea alpina (Loiseleuria procumbens); caratterizzata da intricati e compatti pulvini trapuntati da numerosi, piccoli fiori rosa.

14)  Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum)

15)  Sempiterni dei Carpazi (Antennaria carpathica)

16)  Piede di gatto (Antennaria dioica)

17)  Semprevivo ragnateloso (Sempervivum arachnoideum)

18)  Pedicolare di Kerner (Pedicularis kerneri)

19)  Senecio della Carnia (Senecio incanus subsp. carniolicum), endemico delle Alpi Orientali.

20)  Camedrio alpino (Dryas octopetala)

21)  Veronica alpina (Veronica alpina)

22)  Ranuncolo dei ghiacciai (Ranunculus glacialis)

23)  Nigritella comune (Nigritella nigra)

24)  Astro alpino (Aster alpinus)

25)  Salice erbaceo (Salix herbacea)

26)  Poligono viviparo (Polygonum viviparum)

27)   Primula a foglie larghe (Primula latifolia)

28)  Linaiola d’alpe (Linaria alpina)

29)  Minuartia sedoide (Minuartia sedoides)

30)  Minuartia ricurva (Minuartia recurva)

31)  Campanula di monte (Campanula scheuchzeri)

32)  Eufrasia minima (Euphrasia minima)

33)  Ambretta strisciante (Geum reptans)

34)  Margherita alpina (Leucanthemopsis alpina)

35)  Acetosella soldanella (Oxyria digyna)

36)  Billeri pennato (Cardamine resedifolia)

37)  Piroletta a foglie rotonde (Pyrola rotundifolia)

38)  Trifoglio bruno (Trifolium badium)

39)  Napello (Aconitum napellus)

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