Progressione su ghiacciaio

Progressione su ghiacciaio:

Un numero limitato di escursioni contenute in questo sito contemplano l’attraversamento di ghiacciai solitamente di piccola o media dimensione. Ovviamente, tutti gli itinerari o i sentieri attrezzati che presentano difficoltà di questo tipo, sono debitamente segnalati quali itinerari prettamente alpinistici con un’indicazione approssimativa in relazione alla presenza o meno di crepacci. L’attraversamento di vedrette, anche facili perché non ripide o con pochi crepacci, esula dall’escursionismo classico richiedendo solida esperienza alpinistica per ciò che concerne le tecniche di assicurazione. Non è obiettivo di queste pagine Web dare spiegazione accurata in relazione a come avviene l’assicurazione su ghiacciaio. Chi deciderà di attraversare un ghiacciaio valuterà responsabilmente le proprie conoscenze in merito facendosi accompagnare, se non si hanno le necessarie nozioni tecniche, da una persona esperta o da una guida alpina. Restano comunque validi, su ghiacciaio, alcuni principi basilari che riportiamo qui di seguito:

1) Si avanza rigorosamente legati in cordata e in fila indiana (ovvia la necessità di indossare l’imbracatura). Nella stagione estiva, con l’affiorare di zone ghiacciate sempre più ampie, sono assolutamente indispensabili, oltre alla piccozza, i ramponi ai piedi. Una classica cordata è composta da 3-5 persone divise tra loro da almeno 3 metri di corda. La fune deve essere mantenuta, tra i singoli alpinisti, ragionevolmente tesa affinché, in caso di caduta, non si acquisti velocità lungo il pendio.

2) Nell’uso dei ramponi è bene rammentare che tutto il piede deve poggiare sulla superficie ghiacciata; questo è valido anche in presenza di pendenze rilevanti e anche in discesa. L’obiettivo è far sì che tutte le punte metalliche possano “mordere” il ghiaccio offrendo la massima aderenza possibile. Assolutamente da evitare è una marcia laterale rispetto al pendio che porti ad usare solo le punte poste ad un lato del rampone. Le prime volte è bene prestare attenzione a non ferirsi le gambe con i ramponi stessi; su ghiacciaio si dovrebbe imparare a procedere mantenendo un’andatura a gambe leggermente divaricate e flesse, quindi i ramponi non si dovrebbero mai avvicinare gli uni agli altri. 

3) In presenza di un consistente strato di neve fresca o comunque non ghiacciata, tende a formarsi sotto i ramponi un pericoloso zoccolo di neve che impedisce alle punte di fare presa. In condizioni di consistente pendenza questo può rivelarsi assai pericoloso: occorre abituarsi a staccare lo zoccolo ogni tre o quattro passi dando un colpo secco con la piccozza sotto i ramponi. Attualmente si trovano sul mercato ramponi con una specie di suola che limita, almeno in parte, la formazione del pericoloso zoccolo. E’ bene ricordare che le ore pomeridiane, stanti le elevate temperature, sono le peggiori per quanto riguarda la formazione dello zoccolo mentre al mattino presto la neve è solitamente più dura e ghiacciata.

4) La piccozza deve sempre essere nella mano rivolta verso il pendio ghiacciato afferrandola sulla paletta e mai per il manico. La si userà come appoggio piantandola il più possibile nella neve o nel ghiaccio e tenendo la becca rivolta in avanti.

5) Su ghiacciaio si indossano SEMPRE i guanti, anche con temperatura elevata e anche se il ghiacciaio è quasi piano: in presenza di ghiaccio vivo la più piccola caduta può comportare infatti una pericolosa ferita alle mani. I guanti attenuano o annullano del tutto il rischio.

6) Su ghiacciaio non si abbandona MAI la traccia già presente. Questo è un consiglio particolarmente importante nel caso la superficie ghiacciata sia coperta da uno strato di neve e i crepacci risultino invisibili. Non si aggira mai una crepa abbandonando la traccia esistente.

7) La maggior parte dei crepacci sono di piccola dimensione e possono essere tranquillamente saltati: questo è preferibile all’azzardare pericolosi passaggi su sottili ponti di neve. Quando quest’ultima operazione è inevitabile è bene transitare sul ponte stesso abbastanza in fretta evitando di esercitare inutile pressione sulla sua superficie. Il passaggio avverrà mentre i compagni assicureranno il nostro passaggio con fune e  piccozza.

Come comportarsi in caso di caduta:

In caso di caduta è necessario voltarsi prontamente con la pancia e il viso verso la montagna. Fondamentale è impugnare con forza la piccozza cercando di piantarne la becca nella neve sotto il nostro petto. Il nostro peso dovrebbe essere sufficiente a conficcarla profondamente nella neve rallentando con decisione la caduta. Un aspetto importante è quello di sollevare e divaricare i piedi per evitare di ribaltarsi lungo il pendio.

 

 

 

 

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