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PREALS (m 886)
“Preals”: un nome che molto probabilmente, con poche eccezioni, non leggerete mai neppure nelle guide escursionistiche della zona del Garda. Si tratta di una montagna di bassa quota la cui via normale dal paese di Limone sul Garda sale per linea diretta sino in vetta. Il risultato di questo si traduce in un itinerario che offre vedute mozzafiato sul sottostante lago che nulla hanno da invidiare alle più note cime del circondario. Caratteristica della via di salita è infatti quella d’essere un balcone straordinario, per quasi tutto il suo sviluppo, rivelandosi d’eccezionale valore paesaggistico sin dalla partenza. Il curioso toponimo significa “Prato alto”: si tratta di una cima bifida con due sommità quotate, da nord a sud, 886 e 873 metri. Tra i pregi della via normale vi è senz’altro quello di permettere un’ascensione nel periodo invernale, sempre ovviamente che non sia appena caduta la neve sui rilievi (lungo la costa la neve è del tutto episodica). Il sentiero è comunque esposto al sole sin dal mattino e il percorso è molto prominente sul lago usufruendo così di un clima particolarmente mite anche nei periodi più rigidi. Essendo l’interesse della salita per lo più paesaggistico sarebbe importante, per godere appieno della salita, la scelta di una tersa giornata in cui soffi il föhn da settentrione. Si tratta di un quadro meteorologico che colpisce con una certa frequenza l’area del Garda in inverno e in primavera seccando l’aria che diviene così estremamente tersa e priva di impurità. Nella stagione calda (tra maggio e ottobre) si tratta invece di un itinerario assolutamente da evitare per non trovarsi ad affrontare un caldo opprimente con massime estive superiori ai 30°C. Il sentiero è nell’insieme facile ma richiede comunque una certa abitudine al cammino in considerazione del fondo a tratti molto ripido e della salita che in pratica non offre alcuna tregua sino alla sommità: rimarrete meravigliati incontrando in pratica pochissimi segni del passaggio di altri escursionisti e forse godrete in meravigliosa solitudine di una salita ancora poco conosciuta e apprezzata. Dati tecnici: Partenza da Limone sul Garda (circa m 100) Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale anche se un po’ sbiadita e trascurata. Dislivello assoluto: circa m 800. Acqua: assente. Accesso: Si raggiunge il paese di Limone sulla sponda bresciana del lago di Garda provenendo da Salò oppure arrivando da nord (Riva del Garda). Arrivando da settentrione superiamo la parte centrale del paese per poi trovare, a destra, le indicazioni per i paesi di Tremosine e Vesio. Volgiamo per pochi metri su questa strada per poi voltare ulteriormente a destra seguendo le indicazioni per la “Casa natale di D.Comboni”. Le indicazioni conducono, come detto, alla casa dei missionari comboniani dietro la quale possiamo posteggiare la macchina (il parcheggio è in genere tollerato nel periodo invernale quando non vi sono turisti), altrimenti si parte più in basso, direttamente dal paese di Limone. Descrizione del percorso: Il sentiero ha inizio seguendo il cartello di legno con indicato “Sentiero Dalco”. La nostra escursione comincia su ampia e comoda mulattiera che sale con alcuni tornanti fra gli ulivi e con i primi scorci verso il sottostante lago di Garda e sul paese di Limone. Siamo circondati da una lussureggiante vegetazione mediterranea favorita dall’effetto mitigatore del Garda. Il tracciato diviene infine più stretto trasformandosi in un buon sentierino che volge a destra penetrando in un piccolo solco vallivo. Il fondo diviene momentaneamente più scomodo seguendo in parte un torrentello sempre presente nella stagione fredda. Poco sopra passiamo ai piedi di una caratteristica piccola cascata spesso parzialmente gelata in inverno; subito oltre il sentiero cambia direzione volgendo a sinistra e tornando in pratica in direzione del lago. In diagonale ascendente saliamo nel bosco rado di pini marittimi sino ad un primo, splendido terrazzo spalancato sul Garda. Il panorama che possiamo osservare su Limone è particolarmente interessante in quanto il paese è ancora molto vicino e possiamo così osservarlo nei dettagli. Compare a settentrione l’inconfondibile sagoma del monte Stivo mentre nel tratto di costa a nord di Limone notiamo diversi agrumeti bordeggiare il litorale ed essere sovrastati dalle incombenti montagne che precipitano direttamente nel lago. Il seguito del sentiero è ora chiaramente visibile: si sale per linea diretta verso il crinale soprastante su tracciato ripido ma privo di difficoltà. Transitiamo in parte tra la vegetazione: nell’insieme il percorso resta tuttavia eccezionalmente panoramico e la bassa vegetazione presente non impedisce quasi mai la splendida visione del sottostante Garda. Il panorama a est vede poi sfilare il Monte Altissimo di Nago e la parte centrale del Gruppo di Monte Baldo a dominare un paesaggio prealpino di rara suggestione. Salendo raggiungiamo una caratteristica bancata rocciosa di colore nerastro così scura da farla rassomigliare ad una colata d’asfalto. Il sentiero, non così evidente (segnaletica scarsa e frammentaria), evita il pendio roccioso inclinato salendo alla sua sinistra e guadagnando quota con alcuni tornantini. Più in alto torniamo a volgere verso destra continuando a seguire l’ampia spalla discendente direttamente dalla cima. Numerose svolte permettono di salire di quota con costanza: il riferimento del sottostante lago permette di apprezzare l’altitudine guadagnata. Obliquando a sinistra raggiungiamo infine una rampa terrosa un po’ più ripida sino a portarci ad un secondo, magnifico terrazzo aperto sul Garda e sui monti circostanti. Una sosta è senz’altro raccomandabile per poi affrontare l’ultima frazione di salita; il soprastante crinale appare per altro ormai non distante. Seguiamo pertanto il sentiero che volge ora decisamente a destra tagliando a mezza costa, diagonalmente, i pendii sommitali del Preals. Siamo sovrastati da alcuni affioramenti rocciosi a dare un sapore più alpestre all’escursione; verso sud notiamo inoltre l’inconfondibile profilo conico del monte Bestone, un'altra cima molto panoramica. Il tracciato, in questo tratto per lo più terroso, supera qualche balza più impegnativa sino a guadagnare un pulpito molto prominente sul Garda. Un solo passo esposto richiede piede fermo per poi proseguire nuovamente, senza difficoltà, sul sentiero a tratti sassoso e sconnesso. Godiamo degli ultimi scorci sul lago con in bella vista non solo Limone ma anche i paesi di Malcesine e Navene sovrastati rispettivamente dal Baldo e da Monte Altissimo di Nago. Dicevamo che si tratta degli ultimi scorci, infatti il percorso volge a sinistra e soprattutto entra in una fitta boscaglia che limita, in questo tratto sommitale, il paesaggio. L’ultimo tratto prima del crinaletto soprastante è il più scomodo e faticoso: il fondo è infatti ripidissimo e assai instabile; si tratta comunque di una frazione di pochi minuti che permette infine di guadagnare la selletta che divide le due cime del Preals. Possiamo salire in pochi minuti la vetta minore (m 873) volgendo a sinistra, senza percorso obbligato. La sommità vera e propria è posta tuttavia a destra e la sua salita richiede, anche in questo caso, pochi minuti di marcia; per raggiungerla procediamo oltre la sella su sentiero che diviene ora un’ampia mulattiera che sale debolmente nel fresco del bosco. Raggiungiamo in breve il bivio con il segnavia 111 che cala a Limone: a questo punto si abbandonano i segnavia per salire liberamente a destra sino alla sommità boscata del Preals (m 886 – ore 2,15 dalla partenza) Esiste un terzo punto, questa volta panoramico, che consigliamo di raggiungere con un’aggiunta di appena una decina di minuti. Si torna a ritroso sino al bivio con il segnavia 111: quest’ultimo sentiero cala a destra mentre noi procediamo verso sinistra su ampia mulattiera non segnata. La seguiamo per un breve tratto per poi salire sul crinaletto a destra seguendo un’altra traccia senza segnaletica. In breve, su esile sentierino, raggiungiamo il bel culmine dal quale ammiriamo un panorama molto appagante a termine della nostra salita. Verso nord osserviamo le caratteristiche stratificazioni rocciose del monte Carone, montagna che, durante la prima guerra mondiale, era attraversata dalla linea del fronte. Volgendo verso nordest notiamo l’inconfondibile profilo dello Stivo quindi, ancora più a destra, la sagoma di poco più bassa del Biaena. A oriente notiamo il Monte Altissimo e i paesi di Navene e Malcesine; a sudest sfila, partendo dalla Bocca di Tratto Spino, la lunga sequenza di cime che formano il Monte Baldo. Sotto la nostra verticale osserviamo Limone circa 800 metri più in basso di noi. Rientro alla partenza: Per tornare alla partenza si aprono tre differenti possibilità: 1) Scendere con il sentiero 111 a Limone per poi risalire alla casa di missionari comboniani. 2) Scendere a Limone procedendo fino a Dalco, per poi calare a valle dapprima con il sentiero 102 quindi con il 101 che percorre la Valle del Singol. Raggiunta Limone si risale in breve alla casa dei missionari comboniani. 3) Tornare a ritroso sfruttando il pomeriggio e godendo quindi del paesaggio verso la sponda veronese del Garda e sul monte Baldo non contro sole come invece è avvenuto nella salita.
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