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POGGIO DI CASTEL MARINO (m 102) POGGIO DI COLLELUNGO (m 43)
I Monti dell’Uccellina sono una catena collinare estesa parallelamente alla fascia costiera della Maremma grossetana e da tempo sono inclusi nella vasta area protetta del Parco Naturale della Maremma. È una zona di enorme valore faunistico, botanico e storico giustamente protetta e tutelata. I sentieri escursionistici all’interno dell’area del parco sono quasi tutti percorribili a pagamento versando una piccola cifra presso il Centro Visitatori di Alberese oppure direttamente sul sito internet del parco. Dopo questa indispensabile premessa, fondamentale per poter intraprendere un’escursione nell’area, siamo a descrivervi uno degli itinerari più belli dell’intera zona protetta. È un percorso che vi porterà a toccare due fortificazioni che furono costruite nel medioevo per proteggere l’area dalle incursioni dei pirati. Andremo inoltre a toccare la bellissima Spiaggia di Collelungo, in condizioni ambientali di integrità pressoché assoluta. Da rilevare infatti come nei 25 km di costa che ricadono all’interno del parco (da Principina a Mare sino a Talamone) non vi sia alcun insediamento. É un’area di straordinario valore ambientale da scoprire nelle mezze stagioni o in inverno per assaporarne i silenzi e la meraviglia di una natura incontaminata. L’escursione in breve: Parcheggio Pinottolai (m 10) – Ponte delle Tartarughe (m 2) – Grotta Caprarecce – Precoriale (m 75) – Laghetto del Precoriale - Bivio Serrata – Torre di Castel Marino (Poggio di Castel Marino – m 102) – Bivio Serrata – Bivio Collelungo – Torre di Collelungo (Poggio di Collelungo – m 43) – Spiaggia di Collelungo (m 0) – Ponte delle Tartarughe (m 2) – Parcheggio Pinottolai (m 10) Dati tecnici: Partenza dal parcheggio Pinottolai (m 10): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 102. Dislivello reale: circa m 250. Acqua sul percorso: assente. Accesso alla partenza: Si accede alla partenza da Alberese. Si segue per un breve tratto la provinciale diretta verso Rispescia quindi la si abbandona per volgere a sinistra in direzione di Marina di Alberese (Strada del Mare). Si supera il casello pagando il pedaggio quindi si raggiunge il parcheggio in località Pinottolai dove lasciamo l’automobile. P.S Il pedaggio è pagabile unitamente alla tariffa per entrare nei sentieri del Parco presso il Centro Visitatori di Alberese. Descrizione del percorso: Il sentiero si separa verso sinistra (guardando verso il mare), chiaramente riconoscibile per la bella bacheca informativa posta al suo inizio. Si tratta di un’ampia carrareccia a fondo naturale immersa nello splendore della bellissima Pineta Granducale. È una grande area boscata che risale al Settecento quando a seguito delle opere di bonifica soppiantò le paludi che si estendevano dalla Foce dell’Ombrone sino ai Monti dell’Uccellina. Il tracciato, pressoché in piano, si sviluppa lungamente all’ombra dei grandi pini marittimi in un ambiente mediterraneo di grande suggestione. Dopo circa 1,6 km di cammino abbandoniamo il proseguo per la Spiaggia di Collelungo, dalla quale torneremo, per volgere a sinistra e dare inizio al nostro percorso ad anello. Passiamo sul Ponte delle Tartarughe (m 2) che permette di scavalcare il Canale Scoglietto – Collelungo. Una rapida occhiata dal ponte sulle sponde del canale permette di dare una spiegazione al toponimo della costruzione: non sarà difficile osservare alcuni esemplari di tartaruga. Passati sull’altra sponda del canale andiamo a sfiorare la Grotta Caprarecce. Da rilevare lo scorcio a destra sulla Torre di Castel Marino. Poco oltre il sentiero comincia a salire ripidamente tra la macchia permettendo di osservare dall’alto la grandezza della sottostante Pineta Granducale. Scorgiamo il mare a delimitare il bordo occidentale della grande distesa boscosa mentre più a destra abbiamo le propaggini rocciose dei Monti dell’Uccellina. Dopo una frazione in moderata salita il tracciato cambia improvvisamente direzione volgendo verso sudest sino a guadagnare la località Precoriale (m 75 – ore 0,40 dalla partenza). Il cartello indica il proseguo per Bivio Serrata segnalato a 50 minuti e Castel Marino a ore 1,20 di cammino. Andiamo a lambire il piccolo stagno noto come Laghetto del Precoriale quindi proseguiamo nel folto prestando attenzione ai cartelli indicanti il percorso. Procediamo lungamente nel folto in debole sali scendi con la lussureggiante vegetazione che impedisce per lunghi tratti la visione del panorama circostante. Scendiamo un ombroso solco quindi risaliamo la costa opposta raggiungendo infine il Bivio Serrata (ore 1,20 dalla partenza). Il panorama si apre sulla bellissima distesa pianeggiante dominata all’estremità meridionale dalla Torre di Collelungo. Sulla destra abbiamo invece il dosso sul quale si erge la Torre di Catel Marino. Seguendo il cartello indicatore possiamo eseguire la digressione che conduce in breve sino a quest’ultima costruzione posta sulla cima dell’omonimo poggio (m 102). Il sentiero sale moderato offrendo qualche scorcio verso il mare e sul canale dello Scoglietto. L’arrivo alla Torre di Castel Marino, a dispetto della quota contenuta, offre un paesaggio di grandiosa bellezza e vastità (ore 1,40 dalla partenza). Non sorprende che una posizione dominante di questo tipo fosse stata scelta fin dal XII secolo per edificare una torre per difendersi dai pirati. Ammiriamo un ampio settore di mare con all’orizzonte il promontorio dell’Argentario e l’Isola del Giglio. Siamo in un privilegiato belvedere sulla vastità della Pineta Granducale, osservabile quasi nella sua interezza. Osserviamo già la nostra successiva meta: la Torre di Collelungo, mentre alle spalle di quest’ultima osserviamo, più lontana, la Torre di Cala di Forno a sormontare l’omonimo promontorio. Il rientro avviene a ritroso riportandosi al Bivio Serrata (ore 1,55 dalla partenza). Proseguiamo verso destra sul sentiero A2. In breve guadagniamo un bell’uliveto mentre sulla destra abbiamo una postazione panoramica con bacheca in legno. Subito oltre confluiamo nella stradina asfaltata chiusa al traffico (Strada degli Olivi) in località “Muretto Oliveto Collelungo” (ore 2,05 dalla partenza). Poco oltre siamo al Bivio Collelungo dove tralasciamo il proseguo dello stradello per seguire, appena più a sinistra, la deviazione per la Torre Collelungo. Si tratta di un breve tratto di facile sentiero in modesta pendenza con splendidi scorci in direzione di Cala Rossa e Cala di Forno. In breve siamo alla Torre di Colle Lungo posta sull’omonimo poggio (m 43 – ore 2,20 dalla partenza). La torre fu edificata dai senesi in epoca rinascimentale anche in questo caso per proteggere il litorale dagli attacchi dei nemici. Si rinnovano gli scorci panoramici con un particolare colpo d’occhio sulla precedente Torre di Castel Marino e sul Canale dello Scoglietto. Appare infinita, da questa posizione, la Spiaggia di Collelungo che raggiungeremo come prossima meta. Riprendiamo pertanto il cammino (cartelli) discendendo i 40 metri di dislivello che ci separano dalla spiaggia su sentiero per un breve tratto ripido ma privo anche in questo caso di qualsiasi difficoltà. In breve siamo sulla rena con il sentiero che si articola tra la costa a sinistra e una falesia rocciosa a destra (ore 2,35 dalla partenza). Impossibile non fermarsi per ammirare quella che, a tutti gli effetti, è una spiaggia in sostanziali condizioni di integrità, priva di qualsiasi infrastruttura realizzata dagli uomini. Verso sinistra la spiaggia termina con la Cala Rossa e il promontorio di Torre Cala di Forno mentre verso destra la rena si estende per km in direzione della Foce dell’Ombrone in un ambiente selvaggio non riscontrabile in nessun’altra frazione del litorale toscano. Il sentiero abbandona poco oltre la spiaggia volgendo verso destra per riportarsi nell’entroterra. Il percorso resta a distanza di sicurezza dalle rocce incombenti sulla destra. Subito oltre ignoriamo l’ampia ciclabile denominata “Pinastrellaia” che si separa a sinistra. Il cartello indica la destra con il Ponte delle Tartarughe segnalato a 40 minuti di cammino. Il comodo sentiero si articola pressoché parallelamente al Canale Scoglietto offrendo splendidi scorci sulle rocce che precipitano strapiombanti a destra del corso d’acqua. Nel proseguo ci immergiamo nel folto della Pineta Granducale. Siamo ormai prossimi all’ultima frazione di cammino. Chiudiamo infatti il percorso ad anello lasciando a destra il Ponte delle Tartarughe. L’ultimo tratto è comune all’andata ripercorrendo a ritroso la frazione nella pineta che riporta in piano al parcheggio Pinottolai (m 10). L’escursione ha richiesto ore 3,30 di cammino al netto delle soste.
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