Pizzocolo

PIZZOCOLO (m 1582)

Il Pizzòcolo a dispetto della quota contenuta, offre un belvedere naturale straordinario sulla parte centrale e meridionale del Lago di Garda. Posto sulla sponda occidentale del lago a poca distanza da Toscolano Maderno, non è ostacolato per un ampio raggio da nessuna montagna più elevata concedendo così una vista particolarmente ampia. La salita è estremamente semplice, su sentiero ampio alla portata davvero di tutti. E’ un itinerario consigliabile nelle mezze stagioni quando il caldo e l’umidità non sono opprimenti; in inverno può essere percorribile in certe condizioni e con le dovute cautele anche se nella parte più elevata dell’escursione la neve è il più delle volte persistente per tutta la stagione.

Dati tecnici:

Da Palazzo Archesane (m 816): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 766. Acqua: assente tuttavia è possibile a circa un’ora dalla partenza effettuare una breve deviazione che conduce in 10 minuti al Rifugio Giorgio Pirlo allo Spino, ottimo punto d’appoggio in caso di necessità.

Accesso alla partenza:

Provenendo da Salò, si risale la sponda lombarda del Lago di Garda attraversando Gardone Riviera, Fasano e Maderno. Poco oltre si individua il bivio a sinistra (subito dopo il ponte sul Torrente Toscolano) che conduce a Gaino (m 274), minuscolo paese che viene attraversato per poi seguire la stradina che risale la valle di Archesane. Ci aspettano a questo punto 7,5 km di strada sterrata a tratti molto sconnessa ma comunque transitabile, con le dovute attenzioni, in automobile. Il tratto percorribile in macchina ha termine presso il cosiddetto “Palazzo Archesane” (m 816) dove troviamo un piccolo spiazzo per parcheggiare. 

Descrizione del percorso:

Proseguiamo a piedi oltre la sbarra che preclude l’ulteriore transito in automobile. La larga stradina sterrata risale lungamente il pendio, in moderata pendenza, portandosi nel folto del bosco. In coincidenza del Doss de Montagnù (m 1080) troviamo sulla sinistra una bella radura con panche in legno. Ignoriamo inoltre il bivio a destra ove proseguirebbe il “Sentiero forestale Valle di Archesane” che riconduce con ampio semicerchio presso la partenza in prossimità di Palazzo Archesane; mantenendo la strada bianca proseguiamo guadagnando in 50 minuti dalla partenza la pronunciata sella del Passo di Spino (m 1160) dove sorge a destra un osservatorio ornitologico con relativa costruzione. Sempre a destra ma un po’ più lontano è ben visibile il Rifugio Giorgio Pirlo che può essere raggiunto in caso di necessità con 10 minuti di facile passeggiata in falsopiano. Se non vi sono particolari necessità non è previsto il raggiungimento del rifugio: volgiamo invece a sinistra sul segnavia n° 5 con chiaro cartello indicante la cima del Pizzocolo. Il fondo resta semplice e il tracciato in pendenza mai eccessiva: la vista sulle cime circostanti permane preclusa dalla presenza della boscaglia. In località “Le Merle” – Dos delle Prade (m 1352), il nostro sentiero si unisce al segnavia 23 che sale dal Pirello e da S.Urbano: nel proseguo comincia a diradarsi la boscaglia con la vista che si allarga a destra sul pendio erboso. La facile mulattiera guadagna ulteriore quota permettendo alle spalle la vista sui vasti pascoli e sulle altre cime comprese nel Parco Alto Garda Bresciano. Aggiriamo a destra la mole del Pizzocolino raggiungendo un culmine dal quale nei giorni limpidi appare chiaramente il settore meridionale del Lago di Garda. La mulattiera prosegue poi calando per un breve tratto in un bel settore dove sono presenti grandi alberi di faggio (pozza d’acqua e piccola costruzione). Siamo ormai in vista della vetta vera e propria: il segnavia affronta l’ultimo tratto in moderata salita, dapprima tra i prati per poi attraversare un curioso settore caratterizzato dall’affioramento di rocce carbonatiche di colore chiaro. Da notare come la roccia sia profondamente incisa dalla costante azione erosiva dell’acqua: si tratta del fenomeno dei cosiddetti “campi solcati” o “campi carreggiati” così definiti per la somiglianza con i solchi lasciati sul terreno dalle ruote dei carri. Si tratta di un fenomeno di natura carsica nell’area del quale non è difficile scorgere altre microforme carsiche quali le vaschette di corrosione, le scannellature e i fori di dissoluzione. Quando il reticolo di crepe e canali superficiali diviene profondo, il terreno assume l’aspetto di una sconnessa pietraia con l’affioramento caotico di massi. Al nostro occhio di escursionisti appare molto bello e particolare il contrasto di colore tra il verde dei faggi e dei prati con la roccia biancastra e profondamente incisa. Superato questo breve settore siamo quasi in vetta: transitiamo a destra del bel bivacco Due Aceri, non gestito ma sempre aperto in caso di necessità, per accedere così direttamente alla vetta del Pizzòcolo (m 1582 – ore 2,45 dalla partenza) sulla quale sorge una piccola chiesetta.

Nei giorni limpidi il panorama è straordinario con la vista che spazia su gran parte del Lago di Garda (solamente la parte più settentrionale è coperta), mentre verso meridione si distende immensa la Pianura Padana chiusa all’orizzonte dalla catena appenninica. Verso oriente osserviamo l’intera catena di Monte Baldo parallela al Garda mentre verso nord è visibile un altro lago, questa volta artificiale: il lago di Valvestino. Ad occidente notiamo le principali cime che sovrastano la Val Sabbia e la Val Trompia; tra le più vicine ricordiamo Monte Spino e Monte Zingla. Nelle immediate vicinanze sovrastiamo le vette del Castello di Gaino nonché la cima del Monte Comer e del Monte Denervo. Da notare il profondo dirupo che precipita dalla vetta del Pizzòcolo verso settentrione a contrastare con i dolci pendii seguiti nella salita: scontato il consiglio di prestare attenzione a non affacciarsi troppo in direzione del vertiginoso salto verticale. Il rientro, privo di difficoltà, avviene a ritroso.

 

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