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VIA FERRATA PERO DE GASPERI
(MONTE BONDONE – IL PALON – m 2091) ATTENZIONE:
CHIUSA LA FERRATA PERO DEGASPERI AL MONTE BONDONE
Gruppo montuoso:
Monte Bondone Grado di difficoltà globale: DIFFICILE (Vai alla scala delle difficoltà). Difficoltà tecniche: 3 Esposizione: 3 Impegno fisico: 2 Dislivello: circa m 640 dei quali 350 di via ferrata Tempo di percorrenza:
ore 5 delle quali ore 1,30 di ferrata Punti di appoggio:
nessuno Accesso: Si segue in automobile la stretta strada asfaltata che da Trento sale a Monte Bondone. Si parcheggia presso la Baita Montesel (m 1480) e si segue il sentiero, chiaramente indicato dal cartello, che passa presso gli impianti sciistici per raggiungere l’ampia sella prativa denominata Camp (1520 m; 20 minuti dalla partenza). Sulla destra si segue ora il bel sentiero che mantenendosi in quota, con scarsi dislivelli, taglia a mezza costa la parete orientale del Montesel. A tratti il sentiero è assai stretto e leggermente esposto verso la Valle dell’Adige ma tutto sommato privo di difficoltà. Si traversano alcuni stretti valloncelli, il più marcato dei quali (Valle del Lanz) viene disceso seguendo in breve una ripida cengia attrezzata con funi metalliche. Non si tratta però della ferrata vera e propria, infatti riprende subito il sentiero normale che punta verso la base della parete orientale del Cornetto di Mugon. Soltanto a questo punto (m 1650), dopo circa 2 ore di cammino, troviamo l’attacco della ferrata vera e propria.
Descrizione ferrata e discesa: Si sale subito, assai ripidamente e su roccia esposta, per la parete soprastante. Accediamo poco più in alto,sempre in notevole esposizione, ad una stretta costola rocciosa che percorriamo quasi a carponi per non picchiare la testa. Le funi guidano, tra i mughi, sino alla marcata sella compresa tra la parete del Bondone e un caratteristico sperone roccioso sulla sinistra. Dopo aver preso fiato affrontiamo ora la parte più interessante del percorso salendo direttamente lungo la ripida parete che ci sovrasta. Le funi guidano sulle rocce ben gradinate ma sempre in forte esposizione fino al punto chiave: un diedro verticale alto una ventina di metri. Lo risaliamo fino alla sommità dove la verticale è racchiusa da un piccolo tetto. La fune scavalca allora l’ostacolo sulla destra sfruttando una sottile cengia a spigolo in marcata esposizione. Al di sopra di essa saliamo un altro breve camino, quindi le difficoltà decrescono progressivamente sino alla scatola metallica che contiene il libro delle firme. Subito oltre le ultime funi fisse guidano prima a sinistra quindi a destra attraverso un canale che sbocca sulla cresta tra il Palon e il Cornetto di Mugon dove la parte attrezzata ha definitivamente termine. (3,30 ore dalla partenza – 1,30 ore dall’inizio della ferrata) Da qui in 20 minuti possiamo salire ai 2091 metri del Palon seguendo il comodo sentiero tra i mughi.che si sviluppa sulla sinistra. La discesa alla Baita del Montesel segue i pendii prativi sfruttati come piste da sci nella stagione invernale. Rientriamo comodamente al parcheggio in un’ora circa dalla cima. Osservazioni
– Caratteristiche della ferrata: La ferrata Pero
De Gasperi ha il grande pregio di permettere una salita di media difficoltà
quando le ben più celebri ferrate delle Dolomiti sono ancora inaccessibili per
neve (come spesso accade nei mesi di maggio e giugno ma anche in pieno autunno).
Non è molto nota forse perché richiede una lunga e faticosa marcia di
avvicinamento per raggiungere l’attacco (quasi 2 ore di sentiero). E’
sconsigliabile percorrerla in piena estate quando la temperatura può essere
assai elevata. Non esistono inoltre fonti sull’intero tracciato, né punti di
appoggio: questo potrebbe costituire un problema col caldo. Da notare inoltre,
come la via sfrutti una parete ancora incontaminata del Bondone altrimenti
devastato, nel versante opposto, dagli impianti sciistici. Anche questo è
senz’altro un pregio; è una via comunque da sconsigliarsi al ferratista alle
prime armi se non accompagnato da una guida valida. Per quanto riguarda lo stato
degli infissi, lo abbiamo giudicato molto buono al momento del nostro passaggio
(maggio 2003). Pioli e staffe sono stati mantenuti al minimo utilizzando in
prevalenza funi metalliche e rendendo così la ferrata non banale ma neppure
eccessivamente difficile. <- Clicca qui per vedere il video |