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MONTE DI STAGNO (m 1213) MONTE CALVI (m 1283)
L’escursione che proponiamo si sviluppa all’interno del Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone. Si tratta di un itinerario ad anello che si articola in sostanza lungo le pendici del Monte Calvi. Siamo nell’alto Appennino Bolognese con il percorso che per un breve tratto sconfina in territorio toscano. E’ una zona suggestiva grazie al suo relativo isolamento e sebbene il settore più alto dell’Appennino Bolognese sia defilato più ad occidente questo nulla toglie alle magnifiche panoramiche offerte dal semplice percorso che andiamo a descrivere. Il paesaggio si estende alle non lontane cime del Corno alle Scale e del Monte Cimone mentre nelle immediate vicinanze occhieggiano le acque del bacino artificiale di Suviana. Consigliamo d’eseguire l’escursione in aprile o in maggio quando le fioriture primaverili renderanno particolarmente piacevole l’avventura. Da evitare i mesi estivi per le temperature molto elevate così come i periodi invernali quando la neve spesso riveste i crinali sommitali. L’escursione in breve: Stagno (località Belevedere – m 800) – Capravecchia (m 987) – Passo Balinello – Monte di Stagno (m 1213) – innesto sentiero 001 – Monte Calvi (m 1283) – La Pianaccia (m 1140) – Croce di Geppe (m 1205) – La Pianaccia (m 1140) – sentiero 21A – Chiapporato (m 854) – Vegina (m 792) – Pianello (m 790) – innesto strada che sale da Stagno (m 771) – Stagno (località Belvedere – m 800) Dati tecnici: Partenza da Stagno - località Belvedere (m 800): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 512 – Dislivello realmente superato: circa m 650. Acqua sul percorso: una fonte subito oltre l’antica borgata di Chiapporato. Accesso alla partenza: Chi proviene da Bologna risale la strada statale 64 Porrettana superando i paesi di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, Marzabotto e Vergato. Circa 8 km dopo Vergato troviamo la deviazione per Riola. Raggiungiamo il paese quindi volgiamo a sinistra scavalcando il fiume Reno con indicazioni per Suviana. Seguiamo la provinciale per circa 4 km sino a Ponte di Verzuno dove troviamo un importante bivio. Tralasciamo il proseguo per Camugnano volgendo a destra in direzione di Suviana, paese che raggiungiamo in una decina di km posto nei pressi dell’omonimo lago artificiale. Superato il centro abitato, all’ulteriore biforcazione in coincidenza dello specchio d’acqua, volgiamo a sinistra transitando sulla diga artificiale che lo trattiene quindi saliamo a tornanti in un magnifico ambiente d’alta collina sino all’incrocio a destra per Stagno posizionato nei pressi del paese di Bargi. Raggiungiamo Stagno procedendo ancora per un breve tratto sino al termine della carrozzabile presso la centrale elettrica. Cento metri prima del termine del tratto transitabile troviamo sulla destra un grande parcheggio dove lasciare l’automobile e il segnavia 155 indicato dal cartello dei sentieri. Descrizione del percorso: Sin dalla partenza godiamo di uno scorcio interessante su una frazione del Lago di Suviana. Seguiamo per un tratto l’ampia carrareccia sino ad incontrare, dopo pochi minuti, un’importante biforcazione. Tralasciamo il proseguo a sinistra sul sentiero 009 con indicazioni per località Barbamozza volgendo invece a destra sul segnavia 155. Il percorso diviene un sentiero che sale ripidamente nel bosco con fondo lastricato palesemente artefatto. Più in alto il percorso volge verso sinistra e passa tra le rovine di alcune costruzioni rurali ormai abbandonate da tempo (località Capravecchia – m 987). Subito oltre guadagniamo un’evidente spalla che scende dal Monte di Stagno. Sulla sinistra godiamo di un interessante scorcio tra la vegetazione in direzione del Corno alle Scale e del Monte Cimone, massima elevazione dell’Appennino Settentrionale. Il sentiero volge con decisione verso destra affrontando in salita alcune ombrose frazioni boschive. La vegetazione assume caratteristiche tipiche dei settori appenninici più elevati alternando rimboschimenti a conifere con frazioni nella densa faggeta. Procediamo lungamente sino al marcato Passo Balinello dove troviamo, sulla sinistra, la veloce digressione per il Monte di Stagno segnalato ad appena 5 minuti di distanza. Il sentierino percorre il facile crinale alberato sino a raggiungere la base di un’inatteso salto roccioso che permette l’accesso alla cima. Lo scavalchiamo senza difficoltà accedendo all’ampio pianoro sommitale (m 1213 – ore 1,15 dalla partenza). Grandioso ed inatteso appare il panorama di vetta dopo essere saliti lungamente nel folto. Il paesaggio si estende vasto ad un settore del crinale principale con in evidenza le più alte cime del bolognese (Monte Gennaio, Corno alle Scale, Cornaccio). Verso settentrione il panorama si estende alle colline che digradano lentamente sino a spegnersi nella Pianura Padana. Nelle immediate vicinanze osserviamo invece le acque del Lago di Suviana; nonostante sia un vasto bacino artificiale, la sua costruzione ha portato effetti positivi sia dal punto di vista turistico che paesaggistico. La nostra escursione riprende tornando a ritroso al Passo Balinello quindi caliamo velocemente a sinistra sino a confluire in un‘ampia carrareccia. La seguiamo verso destra in ambiente boschivo e con deboli dislivelli sino ad un ulteriore bivio. Tralasciamo il proseguo della sterrata che procederebbe in direzione del Lago di Brasimone per passare invece sul sentiero 001 che si separa sulla destra con cartello che indica l’Eremo del Viandante dato a 40 minuti di marcia. Il sentiero attraversa una vasta distesa erbosa quindi lambisce una vecchia costruzione rurale abbandonata (m 1143). Nel proseguo alterniamo frazioni prative in ambiente aperto con altre nel bosco attraversando fra l’altro una fittissima ed ombrosa abetaia. Il percorso aggira lungamente le pendici orientali del Monte Calvi. Chi lo desidera può salire alla cima con una digressione non segnata su tracciato non obbligato. Il punto più alto appare tuttavia boscato impedendo la vista del panorama circostante. Più interessante è restare sul sentiero segnato completando l’aggiramento della vetta sino a guadagnare la località La Pianaccia, importante sella divisoria in coincidenza della quale sconfiniamo in territorio toscano (m 1140 – ore 0,45 dal Monte di Stagno – ore 2 complessive). Una digressione su sentierino breve ed evidente permette, partendo dalla sella, di raggiungere il punto panoramico della Croce di Geppe. Si tratta di una deviazione sulla destra molto consigliabile che impegna per una decina di minuti circa (piccolo cartello indicatore). L’esile traccia rimonta grosso modo la cresta sino a guadagnare il modesto dosso su cui è posta la croce (m 1205). Il panorama che godiamo è, al pari del Monte di Stagno, il migliore dell’intera escursione. Si ripete la splendida vista del settore più alto dell’Appennino Bolognese con in particolare evidenza la sagoma del Corno alle Scale mentre più distante appare l’ampia piramide del Monte Cimone. Verso nord l’occhio si perde in direzione della Pianura Padana mentre nelle immediate vicinanze osserviamo la sagoma conica del Monte Calvi che appare caratterizzato da rimboschimenti di conifere fin quasi sulla cima. Verso meridione il paesaggio si apre sul versante toscano e sui piccoli paesi abbarbicati alle pendici dei monti. Rientriamo a ritroso sino alla sella presso la località La Pianaccia. Siamo ad un importante crocevia di sentieri. Trascuriamo la mulattiera che cala a sinistra raggiungendo in breve il bivacco sempre aperto dell’Eremo del Viandante; scegliamo invece di scendere a destra sul sentiero 21A nella Valle del Limentra di Treppio con cartello indicante Chiapporato. Il tracciato traversa dapprima diagonalmente sfruttando un affioramento arenaceo inclinato, quindi cala con maggior decisione affrontando una lunga frazione nel fresco della faggeta. Con numerosi tornanti aggiriamo il versante sudoccidentale del Monte Calvi quindi rientriamo in territorio emiliano con la discesa che si arresta in coincidenza dell’antico borgo di Chiapporato (m 854 – ore 3,15 dalla partenza). Il gruppo di case è oggi completamente abbandonato ma conserva ancora diverse costruzioni rurali di tipologia montana risalenti al periodo medioevale. La nostra immaginazione affonda inevitabilmente nei tempi passati quando i contadini dovevano sopravvivere in queste località montane a costo di grandi sacrifici. Tutt’oggi la zona impressiona ancora per il suo isolamento e Chiapporato resta raggiungibile solamente a piedi. Il nostro cammino procede verso nord passando su ampia strada a fondo naturale chiusa al traffico. Rasentiamo una bella fonte quindi riprendiamo quota sino a raggiungere un modesto culmine (m 900). La carrareccia procede in lunga e moderata discesa con qualche scorcio verso il Lago di Suviana permettendo, in 2,5 km da Chiapporato, di raggiungere la strada asfaltata poco a monte del paese di Stagno. Poco prima dell’innesto nella strada superiamo alcune belle case di recente costruzione (nell’ordine località Vegina – m 792 e località Pianello – m 790). In primavera il paesaggio è ancora più attraente dalla presenza di numerosi alberi in fiore. Guadagnata la strada (m 771) la seguiamo verso destra osservando dall’alto la Chiesa di Stagno; infine rientriamo al parcheggio dove avevamo lasciato l’auto. Abbiamo camminato per complessivi 12 km completando l’anello in ore 4,15 complessive.
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