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MONTE CUNA (m 773) MONTE LE CROCI (m 721)
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è una zona ben nota per la fittissima rete escursionistica. Strette tra il litorale ligure e il retrostante crinale montuoso da sempre le Cinque Terre destano ammirazione per lo spettacolare ambiente in cui sono poste. Le terrazzature realizzate sui ripidissimi pendii parlano di una popolazione laboriosa e perseverante che ha saputo nei secoli sopravvivere in un ambiente ostile riuscendone a sfruttare, seppure faticosamente, le risorse. Dal punto di vita strettamente escursionistico, gran parte dei sentieri interessano la fascia di litorale con la presenza tuttavia di un lungo percorso che ricalca in pratica il crinale parallelo alla costa. Sono cime intensamente boscate con pochissime eccezioni. Di conseguenza la nostra fatica maggiore è stata identificare un percorso di vetta, come nel nostro stile, che permettesse tuttavia un buon panorama su un ampio tratto di mare. Alla fine la scelta è ricaduta sul Monte Tre Croci con la possibilità d’eseguire la salita anche in pieno inverno grazie alla straordinaria mitezza del clima. Le limpide giornate della stagione fredda esaltano la bellezza di un luogo dal sapore mediterraneo. Il tracciato non è troppo lungo e vi lascerà senz’altro il tempo di calare a mare per respirare l’atmosfera unica che le Cinque Terre infondono nel turista. L’escursione in breve: Volastra (m 335) – Case Bovera – Sella Marvede (m 672) – Sella di Monte Cuna (m 748) – Monte Cuna (m 773) – Monte Le Croci (m 721) Dati tecnici: Partenza da Volastra (m 335): Difficoltà: EE; nel complesso difficoltà E; breve tratto EE poco prima della Sella Marvede. (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale; nella breve frazione compresa tra la Sella di Monte Cuna e il Monte Le Croci i segnavia sono molto sbiaditi e non sempre facili da reperire. Dislivello assoluto: m 438. Acqua sul percorso: assente. Accesso alla partenza: Provenendo da La Spezia si segue la provinciale delle Cinque Terre che si sviluppa a mezza altezza con magnifici panorami sulla sottostante costa. Si ignorano le deviazioni per Riomaggiore e Manarola quindi si raggiunge la piccola frazione di Volastra. Sulla sinistra uno stradello in discesa, chiuso al traffico, permette l’ingresso nel paesino. Sulla destra un altro stradello asfaltato sale sul pendio e segna l’inizio della nostra escursione. L’automobile deve essere lasciata lungo la provinciale con poche possibilità di parcheggio, per questa ragione è da prediligere la stagione fredda quando il traffico turistico è minimo. Descrizione del percorso: Seguiamo per qualche minuto la stradina asfaltata che si separa a destra della provinciale salendo a piedi tra splendidi uliveti. Superata la curva verso destra siamo al punto in cui il nostro sentiero si divide dalla strada. Passiamo a sinistra con cartello indicante il nostro segnavia n° 506 e la Sella Marvede indicata ad un’ora di cammino. La salita bordeggia alcuni appezzamenti di terreno sfruttati ad orto e ad uliveto con magnifiche vedute sul sottostante paese di Volastra e su un ampio tratto del Mar Ligure. Nella ricca vegetazione mediterranea il sentiero volge verso sinistra sino a raggiungere un’importante biforcazione ben indicata dai cartelli segnaletici. Tralasciamo il sentiero 506V che si separa sulla destra in direzione della Strada dei Santuari e di Groppo. Manteniamo invece il segnavia 506 proseguendo in pendenza moderata con la Sella Marvede segnalata a 50 minuti di marcia. Il bosco si dirada con il sentiero che permette alcune digressioni a sinistra nella macchia potendo così osservare ottimi scorci verso il mare aperto. Il sentiero obliqua verso nordovest scostandosi dal mare ed immergendosi nuovamente in una fitta boscaglia. In breve siamo ad un nuovo bivio. Ci troviamo in località Case Bovera le cui rovine sono ormai immerse nella vegetazione. Sulla destra si articola il segnavia 585 (ex sentiero 66). Ancora una volta proseguiamo mantenendo il sentiero 506. Immediatamente la salita diviene più ripida e faticosa: rimontiamo una sorta di canale terroso sfruttato dall’acqua piovana per defluire a valle quindi il segnavia guida, più facilmente, nella densa alberatura con alcuni scorci tra le frasche sul paese di Corniglia e più lontano in direzione della Punta Mesco, margine occidentale delle Cinque Terre. La salita, moderata ma costante, conduce sino alla testata di alcuni profondi canaloni boscati che scendono, ripidi ed esposti, alla nostra sinistra. Il sentiero affronta in questo tratto le uniche difficoltà dell’escursione: andiamo a tagliare il pendio su fondo terroso un po’ instabile. Il salto a sinistra richiede cautela e piede fermo stante il tracciato particolarmente esile e scomodo. In un punto il percorso è stato rinforzato con sostegni in legno. Si tratta di una frazione che impegna per pochi minuti; immediatamente oltre il percorso diviene nuovamente ampio e infine, sempre nel fitto dell’alberatura, raggiunge l’ampia Sella Marvede (m 672 – ore 1 dalla partenza), importante crocevia dove intersechiamo il lungo sentiero di crinale. La salita procede volgendo a destra nel bosco seguendo i segnavia dell’Alta Via delle Cinque Terre (AV5T). Circa quindici minuti di salita permettono l’accesso alla Sella di Monte Cuna (m 748) al di là della quale il percorso perde in modo evidente quota. Possiamo ora abbandonare il percorso principale per volgere a destra su traccia segnalata da vecchi bolli rossi scoloriti apposti sugli alberi. La deviazione è segnalata inoltre da un modesto cartello ormai quasi cancellato apposto su un albero e con indicata la direzione per il Monte Le Croci. Prestando molta attenzione ai radi segnavia traversiamo nella foresta perdendo debolmente quota. Chi lo desidera può abbandonare anche questa traccia salendo in qualche minuto, sulla sinistra, fino in cima al Monte Cuna (m 773) caratterizzato da un grande ometto di pietre ma boscato fino in vetta e quindi privo di un rilevante panorama. Tornando sull’esile traccia nel bosco procediamo nel folto per pochi minuti sino ad una piccola selletta. Le tracce aggirano a destra l’affioramento roccioso che sovrasta la selletta permettendo l’accesso alla cima del Monte Le Croci (m 721 – ore 1,30 dalla partenza). Il paesaggio si apre a sorpresa verso il Mar Ligure offrendo la possibilità di scorgere un bel tratto di litorale dopo una lunga salita nel complesso avara di punti panoramici per via della fitta alberatura. Il rientro avviene a ritroso per un totale inferiore alle 3 ore di cammino. P.S. Chi lo desidera può prolungare il percorso scegliendo di intraprendere il cammino non da Volastra ma bensì dal paese di Manarola, la seconda delle Cinque Terre per chi proviene da La Spezia. Il segnavia da seguire è sempre il 506 raggiungendo Volastra in 45 minuti per poi procedere come descritto sopra.
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