Bianchi (Cristallo - Cima di Mezzo)

FERRATA MARINO BIANCHI (MONTE CRISTALLO: CIMA DI MEZZO -  m 3154)

Gruppo montuoso: Dolomiti – Gruppo del Cristallo

Grado di difficoltà globale: POCO DIFFICILE (Vai alla scala delle difficoltà).

Difficoltà tecniche: 2

Esposizione:         2

Impegno fisico:     1

Dislivello assoluto: m 236                           

Tempo di percorrenza: ore 1,30

Punti di appoggio: Rifugio Lorenzi

Accesso:

Da Cortina, la statale per il Passo delle Tre Croci raggiunge Rio Gere (m 1580). Da qui una prima seggiovia conduce a Son Forca (m 2235) quindi, con ovovia, accediamo al Rifugio Lorenzi (m 2932) sull’esile cresta del Cristallo. La funivia inizia proprio presso il terrazzo del rifugio.

Descrizione della ferrata:

Dal terrazzo del Rifugio Lorenzi (m 2932), si seguono le funi metalliche fisse lungo l’esile ed esposta cresta. Si prosegue con saliscendi lungo il crinale, affacciandoci spettacolarmente sui due versanti sino ad una stretta forcella, spesso orlata di neve anche in estate inoltrata. Si prosegue in sensibile salita con funi ben tese nei tratti più impegnativi. Due pareti verticali sono superate agevolmente con altrettante scale di ferro sino all’ampio traverso, meno ripido, sulla sinistra. Segue una breve e stretta fessura verticale attrezzata con pioli e funi che richiede azione decisa (punto chiave della ferrata). Gli ultimi gradoni attrezzati e le rocce della cresta ci conducono direttamente alla sommità della Cima di Mezzo (m 3154 – ore 1,30 dal Rifugio Lorenzi).

Discesa

A ritroso. Non esistono altre possibilità.

Osservazioni – Caratteristiche della ferrata:

Una bella ferrata, quasi tutta in cresta, attrezzata con 800 m di funi metalliche fisse, 140 chiodi e 2 scale. I problemi più grandi sono spesso determinati dalla presenza di residui di neve e ghiaccio per via della quota (tutto il percorso si sviluppa tra 2950 e 3150 m di quota). L’itinerario è senz’altro sconsigliabile in prima estate per eccesso di innevamento.

Le difficoltà tecniche sono basse, ad eccezione della strapiombante fessura alta qualche metro che richiede destrezza e impegna parecchio gli inesperti; notevole è a tratti l’esposizione (in certi punti su entrambi i versanti). Naturalmente richiede condizioni meteorologiche stabili, soprattutto con buona visibilità sull’intero crinale. Considerata la breve durata dell’itinerario, la via può essere percorsa unitamente alla salita del Cristallino d’Ampezzo con la ferrata Ivano Dibona. Per la descrizione di questa salita vedi l’itinerario 32 di questa sezione.

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