Linaria purpurea

Nome scientifico: Linaria purpurea (L.) Mill. (Sinonimi: Antirrhinum purpureum L.)

Famiglia: Scrophulariaceae

Altro nome comune: Linajola purpurea

Habitat naturale: Pietraie, macereti, rupi, margini dei boschi, incolti, dal litorale sino alle cime dell’Appennino e quindi da 0 a 1900 metri con sconfinamenti a quote superiori (ad esempio sul Gran Sasso dove raggiunge i 2500 metri). E’ un endemismo dell’Italia peninsulare presente in Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Per la sua distribuzione e l’ampiezza ecologica è spesso considerata il simbolo della flora endemica italiana. Le stazioni presenti in Emilia rappresentano il margine settentrionale di distribuzione della specie.

Periodo di fioritura: Da aprile ad ottobre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne del tutto glabra e glauca alta fin quasi a un metro con fusti cilindrici eretti. I fusti che portano le infiorescenze presentano foglie lanceolate lunghe 18 – 20 mm e larghe 2 – 3 mm mentre alla base sono presenti getti sterili con foglie di minor dimensione (lunghezza di 7 – 10 mm e larghezza di 1,5 – 2 mm), addensate e più o meno patenti. I racemi sono posti al vertice dei fusti e presentano fiori addensati sostenuti da peduncoli di 1,5 – 4 mm. La corolla è divisa in due lobi violetti, più raramente rosei o addirittura bianchi, di 9 – 13 mm con sperone di 5 – 6 mm. Le antere sono gialle e sporgono dalla fauce.

Note: Entità protetta in Lazio. Essendo pianta ornamentale è spesso coltivata al di fuori dell’Italia mentre in natura è un endemismo stretto della nostra penisola.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime tre foto sono state realizzate poco a monte del Rifugio Fonte Vetica lungo la via normale al Monte Camicia (m 1750 - Gran Sasso d'Italia - Appennino Abruzzese). Tutte le altre fotografie sono state realizzate presso il Lago Baccio (circa m 1570 – Appennino Modenese).

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