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GRAMMONDO (m 1380) CIMA RENUIT (m 1300)
Il Monte Grammondo è l’ultima cima rilevante delle Alpi Marittime lungo il crinale di confine che digrada in direzione del Mar Ligure. Il nome stesso della vetta è emblematico: l’isolamento della montagna e la sua vicinanza al litorale fanno sì che dal punto più alto si goda un panorama immenso. Osserviamo un bel tratto della Costa Azzurra nonché gran parte delle Alpi Marittime in un curioso connubio tra Alpi e Mediterraneo. Come anticipato la montagna è divisa tra Italia e Francia anche se il sentiero descritto si sviluppa interamente in territorio italiano. Il percorso è piuttosto lungo ma del tutto privo di difficoltà; ne consigliamo la salita a fine inverno, in primavera non troppo inoltrata o in autunno evitando quindi la grande calura estiva legata alla bassa quota e all’esposizione verso est e verso sud di gran parte del percorso. La neve interessa in inverno soltanto la fascia sommitale mentre nel settore inferiore il clima è estremamente mite in quanto condizionato dal mare distante pochi km. Una curiosità: il Grammondo ospita una popolazione di camosci assai particolare in quanto si tratta della più vicina al mare nell’ambito dell’intero arco alpino. L’escursione in breve: Villatella (m 384) – Passo della Colla (m 466) – Chiesa Cimone (m 531) – Passo Cornà (m 1042) – Cima Renuit (m 1300) – Monte Grammondo (m 1380) Dati tecnici: Partenza da Villatella (m 384): Difficoltà: E. (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 996. Acqua sul percorso: assente. Accesso alla partenza: L’accesso alla partenza avviene dalla città di Ventimiglia raggiungibile con l’Autostrada dei Fiori (A10). Si prosegue lungo la statale Aurelia in direzione del confine di stato portandosi in pochi minuti nella frazione di Latte. Abbandoniamo la SS 1 che proseguirebbe per Mortola e Grimaldi volgendo invece a destra su stretta strada asfaltata. Guadagniamo il bivio presso S.Antonio quindi, volgendo a sinistra, risaliamo sino al piccolo abitato di Villatella, abbarbicato sulle pendici sudorientali del Grammondo a brevissima distanza in linea d’aria dal confine francese. Parcheggiamo l’automobile all’ingresso del paese. Descrizione del percorso: Pochi metri prima d’entrare a Villatella troviamo, sulla sinistra, una stretta strada asfaltata che sale ripida con diverse indicazioni escursionistiche. Tra vegetazione mediterranea guadagniamo, in breve, il Passo della Colla (m 466 – ore 0,15 dalla partenza). La strada procederebbe in discesa; nel nostro caso l’abbandoniamo volgendo a destra per seguire l’ampia sterrata. La carrareccia conduce brevemente in prossimità della Chiesa Cimone (m 531) che resta scostata alla nostra sinistra. A termine della strada bianca passiamo su sentiero, indicato dal segnavia bianco rosso, che si inerpica ripido e piuttosto faticoso nella macchia mediterranea. Il panorama si apre progressivamente in direzione del mare mentre cominciamo a scorgere, verso nordest, le cime delle Alpi Liguri, innevate sino a primavera inoltrata. La salita risulta continua e per lo più soleggiata sin dal mattino risultando sconsigliabile a stagione avanzata per via delle temperature troppo elevate. Una rada alberatura a pino marittimo concede a tratti un po’ d’ombra mentre alla nostra destra cominciamo ad osservare le brulle pendici calcaree del Monte Grammondo. La salita offre un panorama sempre più vasto e ricco di contrasti passando dai paesi di Ventimiglia e Bordighera in piena Riviera di Ponente sino alle cime di confine delle Alpi Liguri come ad esempio i monti Toraggio e Pietravecchia. Intorno agli 800 metri di quota la pineta diviene più densa con il sentiero che aggira a destra la modesta sommità del Monte Grosso; possiamo così camminare al riparo del sole spezzando la monotona e faticosa salita nella macchia. Nel proseguo, sempre al riparo dei pini marittimi, obliquiamo a sinistra sino ad una selletta dove troviamo un importante bivio: a sinistra si scende verso Mortola e Grimaldi mentre alla destra procede il nostro percorso in direzione del non distante Passo Cornà. Vale la pena di eseguire una breve digressione, di qualche minuto, in direzione di Mortola per godere dello spettacolare panorama spalancato, ancora una volta, in direzione del litorale. Rientrati sul sentiero proseguiamo nel bosco rado in debole salita sino a portarci a pochi metri dal Passo del Cornà (m 1042 – ore 1,40 dalla partenza). Vale la pena di salire, in qualche istante, alla marcata sella: siamo in pieno confine di stato e la vista si apre, inattesa, in territorio francese scorgendo un tratto della Costa Azzurra. Dopo la breve digressione torniamo a ritroso per qualche metro seguendo poi il marcato sentiero pietroso che si sviluppa nel versante italiano restando appena sotto crinale. Il tracciato, vistosamente artefatto, sale in debole pendenza in direzione delle pendici aride e per lo più rocciose del Monte Grammondo lasciando alle spalle la vista del Mar Ligure. La vegetazione, pur includendo inizialmente alcuni lecci, appare in gran parte assente o molto scarsa per via dell’aridità legata all’esposizione a mezzogiorno. Dopo aver sfiorato il crinale presso il Passo Else procediamo traversando, sempre in moderata pendenza, lungo le pendici orientali della Cima Veglia. Poco oltre cominciamo a volgere verso destra aggirando il Grammondo. Il tracciato è quanto mai comodo trattandosi di una vecchia mulattiera militare con il paesaggio alle spalle che progressivamente si allarga includendo non solo la costa ligure ma anche un buon tratto della Costa Azzurra. Con pendenze modeste guadagniamo un pulpito presso la poco appariscente Cima Renuit (m 1300) dove la vista si apre sul versante settentrionale in direzione della Valle Roja. Abbandoniamo il proseguo in discesa, segnalato dal cartello, per Olivetta San Michele volgendo a sinistra verso l’ormai vicina vetta del Grammondo. Sebbene non vi sia un sentiero ben delineato il percorso appare evidente: seguiamo in ripida ma breve salita l’ampio crinale tra affioramenti rocciosi. Appare evidente come il Grammondo sia la cima delle Alpi Marittime più vicina alla costa: il tratto di Mar Ligure che possiamo abbracciare con lo sguardo è notevolissimo sino ad osservare, nelle giornate più limpide, le lontane vette della Corsica; in inverno e in primavera il paradosso è notevole: le montagne innevate dell’isola sembrano infatti emergere dal mare. La pendenza della nostra camminata decresce sino a guadagnare il pilastro trigonometrico posto sulla cima orientale. Da notare la vista verso nord in direzione della Valle Roja con la presenza dei boschi di pino a rivestire le pendici delle montagne. L’altra sommità del Grammondo, quella occidentale, si raggiunge in qualche minuto essendo distante poche decine di metri. Si tratta di calare in breve alla selletta che divide le due elevazioni salendo in vetta alla seconda sempre in ambiente prativo arido ed assolato (m 1380 – ore 3,15 dalla partenza). L’isolamento del Grammondo rende il panorama d’impressionante vastità essendo esteso a 360° sia in territorio italiano che francese. Abbiamo già anticipato la vista in direzione del litorale ligure e francese mentre a nord si staglia gran parte del crinale principale delle Alpi Marittime. Il rientro avviene a ritroso per un totale approssimativo di ore 5,40 di cammino. Cenni sulla flora:
L’area sommitale del Grammondo è ben nota agli amanti della flora per la presenza della bellissima ed appariscente Peonia selvatica (Paeonia officinalis) dagli sgargianti petali fucsia. Si tratta di una delle pochissime stazioni presenti in Liguria (fra le poche altre ricordiamo ad esempio quella presso il Monte Toraggio). Ad inizio stagione, solitamente in marzo e in aprile, appare a tratti abbondante un altro splendido endemismo: lo Zafferano della riviera (Crocus versicolor), inconfondibile per le striature violacee che ne caratterizzano i petali. E’ una pianta endemica con areale centrato essenzialmente tra il finalese e le montagne ad oriente di Nizza. E’ presente sia presso la vetta del Grammondo che lungo il sentiero di salita a partire dagli 800 metri di quota sulle pendici del Monte Grosso. E’ inoltre doveroso ricordare come le pendici del Grammondo, solo in apparenza aride, sono invece luogo prescelto a primavera inoltrata per la crescita di numerose orchidee spontanee. Già a stagione anticipata (marzo), alcune piante appaiono in antesi; presso la partenza e nei pressi del Passo della Colla sono infatti presenti il Fior di ragno (Ophrys sphegodes) e la Barlia di Robert (Barlia robertiana). Ricordiamo infine alcune piante osservate in occasione della nostra salita avvenuta alla fine di marzo. Si tratta di Euforbia cespugliosa (Euphorbia characias), Erba trinità (Hepatica nobilis), Primula comune (Primula vulgaris), Draba primaverile (Erophila verna), Dafne laurella (Daphne laureola), Dente di cane (Erithronium dens-canis) e Farfaro (Tussilago farfara).
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