|
|
FERRATA
DEL CENTENARIO (VIA DELL’AMICIZIA – CIMA SAT – m 1260)
Gruppo
montuoso: Alpi di Ledro Grado di difficoltà globale: POCO DIFFICILE (Vai alla scala delle difficoltà). Difficoltà tecniche: 1 Esposizione: 3 Impegno fisico: 3 Dislivello assoluto: m 1182 Tempo di
percorrenza: ore 6 complessive (ore 2 circa la sola ferrata) Punti di
appoggio: Capanna di S.Barbara Accesso: Da Riva del Garda (m 78) seguiamo il segnavia n° 404 su stretta stradina passando, poco sopra, presso il Bastione (m 211 – fortezza del XV° secolo). Poco sopra il largo stradello lascia spazio a un ripido sentiero che sale lungamente, con tornanti, sino al terrazzo che accoglie la Capanna di S.Barbara (m 560 – ore 0,50 dalla partenza – punto di ristoro aperto nei fine settimana). Ben 700 m più in alto si scorge la sommità di Cima SAT sormontata da una bandiera. A sinistra del rifugio il cartello di legno indica il sentiero che, risalito, ci porta in breve all’attacco della via (m 620). Descrizione della ferrata: Le funi metalliche guidano su facili gradoni rocciosi poco esposti e ben appigliati. Segue un breve tratto di sentiero nella boscaglia sino alla base della grigia e strapiombante parete verticale (m 870). Una scala in ferro alta più di 40 metri e divisa in due da un piccolo terrazzino sospeso, scavalca in massima esposizione l’imponente parete, sino ad accedere al soprastante pulpito. Procediamo su placche rocciose inclinate in moderata pendenza con le funi metalliche come corrimano. Scorgiamo già, appoggiata alla parete davanti a noi, la lunghissima scala che ha dato notorietà alla via. Raggiunta la base della grande bastionata rocciosa, superiamo una prima balza scoscesa con funi e chiodi di ferro portandoci così alla base di una prima scaletta alta 15 metri (m 1000 – targa metallica sulla parete con scritto in dialetto trentino). Superata questa prima scaletta inclinata siamo sull’esile terrazzino dal quale parte la seconda impressionante sequenza di pioli: la scala, alta ben 70 metri, si inarca all’interno di un grande diedro giallo sino a divenire strapiombante nel settore superiore (senza attrezzature sarebbe un’arrampicata di IV grado). Letteralmente sospesi sulla grande parete, in marcatissima esposizione, raggiungiamo infine la soprastante rientranza dove possiamo prendere fiato. Una terza scaletta alta una quindicina di metri ci porta definitivamente nel bosco, a termine delle maggiori difficoltà. Segue un breve tratto di sentiero nel folto sino a riportarci, a destra, sulla cresta che conduce direttamente in vetta. Ne seguiamo il filo con funi metalliche e tre brevi scalette (una faticosa in quanto quasi in contropendenza), con impressionante esposizione sul sottostante lago. Raggiungiamo infine la sommità (m 1260 – ore 3,30 dalla partenza – bandierina metallica – libro di vetta). Da notare lo splendido panorama sul Lago di Garda con il paese di Riva e sul monte Baldo spesso ammantato di neve fino a giugno. Non resta che discendere sul lato opposto della cima attraverso l’ultimo salto attrezzato: le funi permettono di calarsi in un camino, alto una quindicina di metri, sino alla sella presso la piazzola di atterraggio per gli elicotteri. E’ questo l’unico passaggio che richiede un minimo di destrezza e tecnica; segna la fine dell’intera ferrata lasciando spazio al sentiero di rientro. Rientro: Un brevissimo tratto, con la cima SAT ancora in vista alle nostre spalle, e siamo a un bivio: proseguiamo sulla sinistra in debole salita sino alla biforcazione nei pressi di una grotta scavata in epoca di guerra (circa m 1300). Il nostro sentiero (segnavia 404) mantiene ancora la sinistra percorrendo alcune belle cenge in parte esposte ma ben assicurate con funi come corrimano. Su facile sentiero perdiamo ora rapidamente quota sino all’ulteriore bivio a quota m 870: a destra si procede in direzione di Cima Capi. La nostra discesa procede invece sul tracciato di sinistra, sempre accompagnati dalla magnifica visione del Lago di Garda che caratterizzerà il cammino sino a rientrare alla Capanna di S.Barbara (m 560). La raggiungiamo in ore 1,30 dalla cima con un unico salto roccioso attrezzato con una scala alta 20 metri circa e alcune staffe, quando la capanna è ormai in vista. E’ questa l’ultima difficoltà, dopodiché il sentiero transita per il piccolo rifugio scendendo poi a Riva del Garda percorrendo a ritroso il sentiero di andata (ore 2,15 dalla cima – circa ore 6 complessive) Osservazioni – Caratteristiche della ferrata: Una lunga e faticosa escursione, per via soprattutto del marcato dislivello superato. Per quanto concerne la ferrata, la difficoltà della via è relativa ed è costituita dall’estrema esposizione delle lunghe rampe di scale metalliche. Occorre assoluta assenza di vertigini, mentre per quanto riguarda le difficoltà tecniche sono irrilevanti, ad eccezione del breve camino che discende dalla vetta al termine del tratto attrezzato. Le lunghe scale, pur prive ovviamente di passaggi impegnativi, stancano molto e richiedono una certa forza. Occorre fare attenzione ad eventuali cadute di pietre, peraltro frequenti, in particolar modo nel tratto attrezzato con la lunga scala alta 70 metri. Si sconsiglia di percorrere questa via in estate a causa delle temperature molto elevate (anche più di 30°C), per la forte umidità dovuta alla vicinanza del Lago di Garda e soprattutto per la quota assai ridotta. In compenso è un itinerario ideale nelle mezze stagioni, quando le ferrate dolomitiche sono impraticabili per neve. In conclusione, una splendida via con un panorama sensazionale e inusuale rispetto ad altri più celebri percorsi.
VISUALIZZA QUI SOTTO LA PHOTOGALLERY DEL TREKKING
|