Elleborina crestata

Nome scientifico: Epipactis atrorubens (Hoffm. Ex Bernh.) Besser (Sinonimi: Epipactis atropurpurea Rafin - Elleborine atropurpurea (Raf.) Schinz & Thell. - Epipactis rubiginosa (Crantz) Gaudin - Elleborine rubiginosa (Crantz) Stoj. et Stef.)

Famiglia: Orchidaceae

Altri nomi comuni: Elleborina violacea – Elleborina rosso e nera

Habitat naturale: Prati magri, macereti, boschi luminosi soprattutto di conifere con maggiore frequenza su terreni calcarei asciutti da 50 a 2300 metri. In Italia è presente in tutte le regioni ad eccezione della Puglia e della Sardegna; nonostante ciò è comune solo sulle Alpi, nei rilievi peninsulari è decisamente più rara.

Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto

Descrizione della pianta: Pianta erbacea alta 15 – 80 cm con breve rizoma e fusto fittamente peloso, soprattutto nella parte superiore, di colore verde grigiastro spesso soffuso di rossiccio. Presenta 5 – 11 foglie cauline abbraccianti disposte in modo alterno su due file. Le foglie inferiori sono ovate e divengono progressivamente più sottili e lunghe salendo lungo il fusto sino a divenire lanceolate con lunghezza che raggiunge i 12 cm e larghezza compresa tra 1 e 5 cm. L’infiorescenza è data da 10 – 50 fiori penduli e peduncolati disposti su due file lungo il fusto; sono di colore variabile tra il rosso e il violaceo porporino. I  tepali esterni ed interni laterali sono ovali e di colore rosso bruno con apice acuto e lunghezza di 5 – 10 mm; la larghezza è generalmente compresa tra 2,5 e 5 mm. Il labello è più largo che lungo con due gobbe crespe e una piccola punta acuta.

Note: Emette un intenso profumo di vaniglia. E’ molto simile a Epipactis helleborine (L.) Crantz che si differenzia per il colore dell'ovario che non è mai rossastro.

Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie  provengono dai dintorni del Rifugio Pederù (circa m 1700 - Dolomiti - Gruppo Fanes - Sennes - Braies).

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