Corna Trentapassi -  Vignole - Cunicolo

CORNA TRENTAPASSI (m 1248)

DOSSO TONDO (m 1079)

MONTE VIGNOLE (m 1095)

MONTE CUNICOLO (m 1035)

Qual è il miglior belvedere dal quale osservare il lago d’Iseo? Chi conosce bene la zona non esiterà nel citare il Monte Corna Trentapassi. Questa montagna dalla forma inconfondibile, con le sue due anticime, precipita con il suo versante più dirupato direttamente nelle acque del lago, con un ripidissimo pendio che sprofonda per circa 1000 metri. Grazie alla sua posizione, quasi alla testata del lago stesso, permette un panorama senz’altro incomparabile nelle giornate terse che da solo merita l’escursione: senz’altro uno dei più belli nell’ambito delle Prealpi Bresciane. Per completezza e per riempire al meglio la giornata, l’escursione proposta percorre per intero il crinaletto che partendo dal Monte Corna Trentapassi arriva sino a Monte Cunicolo passando in tutto per 4 cime. Si tratta di una cresta posta sulla sinistra orografica del lago e che lo divide dalla Valle di Zone: è il classico itinerario prealpino spesso percorribile ad inizio primavera quando l’innevamento ricopre ancora le cime più alte. Sconsigliabile in estate per le temperature elevate ma favoloso ad inizio stagione quando i pendii si rivestono dei colori dei fiori che annunciano l’arrivo della bella stagione. Brevemente un cenno sul curioso nome “Corna Trentapassi” che pare derivare dall’italianizzazione del nome  “tre tapasch” ovvero “tre ceppi” a indicare le tre cime che caratterizzano la montagna.

Dati tecnici:

Partenza da Cusato (m 689): Difficoltà: EE (Vai alla scala delle difficoltà). Suddivisione delle difficoltà in base ai tratti: sino a Coloreto: T – Da Coloreto sino al Forcellino di Zuf compresa la salita al Monte Corna Trentapassi: E – Dal Forcellino di Zuf alla Bocchetta del Cunicolo compresa la salita ai monti Dosso Tondo, Vignole e Cunicolo: EE – Discesa dalla Bocchetta del Cunicolo a Cusato: E. Segnaletica: totale sino al Dosso Tondo – Frammentaria e poco chiara nel tratto successivo con rischio di perdere il sentiero: vedi la descrizione sotto per ulteriori particolari – Nuovamente chiaro il sentiero nella discesa dalla Bocchetta del Cunicolo fino a Cusato. Dislivello assoluto: m 559 – Il dislivello reale è senz’altro superiore in quanto il sentiero si sviluppa per gran parte in cresta con numerosi saliscendi. Acqua: assente

Accesso:

Lungo la statale 510 risaliamo la sponda bresciana del Lago d’Iseo (lato orientale del lago). In coincidenza del paese di Marone troviamo il bivio per salire con strada a tornanti fino al paese di Zone, famoso per il fenomeno naturale delle cosiddette “piramidi di terra”. Presso Zone una deviazione permette di raggiungere rapidamente il sobborgo di Cusato. La strada termina nell’abitato ed è bene non farsi ingannare dai cartelli stradali indicanti “Corna Trentapassi” in quanto procedendo in auto si finisce in uno stradello strettissimo e sconnesso da percorrersi più saggiamente a piedi. E’ quindi consigliabile parcheggiare a Cusato procedendo a piedi nella suddetta carrareccia.

Descrizione del percorso:

Imbocchiamo come detto la strettissima carrareccia lastricata che transita tra i prati bordeggiando le ultime case di Cusato. Lo stradello prosegue, molto agevole al cammino, guadagnando progressivamente quota tra la vegetazione. Gli alberi impediscono in questa prima frazione di cammino di poter godere di un bel panorama, in compenso ci sbarazziamo in meno di un’ora della parte meno interessante dell’escursione avvicinandoci progressivamente alla soprastante cresta. In prossimità di case Coloreto (m 895) lasciamo lo stradello sterrato per seguire l’indicazione che guida sul ripido sentierino a sinistra. Aggiriamo dall’alto il casolare sino ad un’apertura dove possiamo godere finalmente di una bella vista sulla verdeggiante valle di Zone. Il successivo ripido tratto in salita è di nuovo nel folto e precede l’arrivo alla Forcella Occidentale Trentapassi (m 964 – ore 1 dalla partenza). In coincidenza di questa sella possiamo affacciarci per la prima volta sul versante del Lago d’Iseo godendo di un’entusiasmante visione sulla testata dello specchio d’acqua solo in parte ostacolata da qualche albero. Siamo anche ad un importante crocevia di sentieri: il nostro percorso volge in modo deciso sulla sinistra risalendo ripidamente nel bosco (chiari cartelli segnalatori). Il tratto nel folto è breve: poco sopra usciamo definitivamente all’aperto in coincidenza di uno spettacolare punto panoramico dal quale possiamo osservare il lago e la parte inferiore della Val Camonica, questa volta senza alcuna interferenza. Siamo sovrastati dalla ben visibile sommità del Monte Corna Trentapassi, nostro primo obiettivo dell’escursione; per raggiungerne la cima manteniamo il sentierino tra i prati, dapprima in salita quindi con un tratto più lieve, a tratti quasi piano che traversa sul versante della Val di Zone sino a guadagnare il Forcellino di Zuf (m 1050) dove torniamo ad affacciarci sul Lago d’Iseo.

La salita in vetta richiede ora una digressione lungo l’evidente sentierino che sale ripido a destra con la cima già visibile. Il sentiero sale erto ma semplice offrendo una visione sempre più spettacolare verso sud sulla grande isola lacustre (Montisola) posta nel Lago d’Iseo. Nella salita tocchiamo un crinaletto dal quale possiamo affacciarci nuovamente sulla parte settentrionale nel lago; nel proseguo puntiamo alla selletta che divide la vetta vera e propria dall’anticima posta a destra che volendo può essere raggiunta con una brevissima deviazione. Un ultimo sforzo e siamo in cima a questo sensazionale punto panoramico (m 1248 – ore 2 dalla partenza) con splendida visione sulla sponda bergamasca e sulla valle di Endine. L’orizzonte nordovest offre nei giorni tersi una vista stupenda sulle Alpi Orobiche con la muraglia rocciosa della Presolana che ricorda molte famose pareti delle Dolomiti. A oriente la vista spazia invece sulle Prealpi Bresciane e in particolare sulla grande e tozza sagoma del Monte Guglielmo. Il proseguo dell’escursione prevede ora il rientro a ritroso sino al Forcellino di Zuf per poi proseguire sul crinaletto che conduce ai monti Dosso Tondo, Vignole e Cunicolo. La discesa sino alla forcella concede nuove vedute sull’Iseo e sul Monte Guglielmo con suggestiva visione davanti a noi del sentierino che cala sino alla sella. Guadagnata la forcella (20 minuti dalla cima) ha ora inizio a destra il sentierino che segue fedelmente il filo della cresta con alcun passaggi su roccette che richiedono un minimo di agilità e di attenzione. Osserviamo davanti a noi la seconda vetta dell’escursione: il Dosso Tondo che trae nome dalla sua forma regolare con pendii privi di affioramenti rocciosi e i prati che ne raggiungono la sommità. Il tratto su roccette ha termine proprio poco sotto la vetta: la raggiungiamo in ultimo seguendo la traccia nel prato fino alla cima arrotondata (m 1079), un magnifico balcone naturale sulle acque blu del lago a ovest e sul monte Guglielmo con il paese di Zone alle sue pendici verso est. Davanti a noi è ben chiara e visibile la continuazione del sentiero con la cima del Monte Vignole a breve distanza solo sfiorata dal nostro tracciato. Per raggiungerne la cima caliamo infatti alla selletta subito sotto il Dosso Tondo per poi mantenere il sentiero fin sotto la vetta. Non ci sono a questo punto indicazioni che guidano nel raggiungimento della sommità, tuttavia è intuitivo abbandonare il sentiero per risalire il facile pendio per lo più prativo che conduce sino al punto più alto, tanto più che il sentiero è appena 10 – 15 metri al di sotto della cima. Dalla sommità del Vignole è bello volgersi alle spalle osservando con un bel colpo d’occhio il crinale fin qui percorso dal Monte Corna Trentapassi attraverso il Dosso Tondo, con la Presolana sullo sfondo.  

Resta a questo punto l’ultima cima della giornata: il Monte Cunicolo del quale osserviamo già le pendici boscose sullo sfondo del Lago d’Iseo. Il raggiungimento di quest’ultima vetta richiede attenzione per non sbagliarsi. Una prima possibilità è scendere dal Vignole sino a riprendere il sottostante sentiero. La traccia prosegue evidente verso destra mantenendosi inizialmente alta sulla conca di Zone, tuttavia non vi sono più segnavia: procedendo il tracciato diviene meno visibile, in parte coperto dalla vegetazione. Soprattutto si perde progressivamente quota portandosi molto al di sotto della linea di crinale con alcuni passaggi in discesa su roccette lisce che richiedono attenzione. In ultimo il tracciato scompare costringendo a scendere intutivamente in basso tra balze erbose e sassose. In vista di Zone e sovrastati sempre dal Monte Guglielmo, finiamo con il confluire nella traccia che sale da Cusato alla forcella compresa tra il Monte Vignole e il Monte Cunicolo. Per raggiungere il Monte Cunicolo bisognerà a questo punto volgere a destra, in sensibile salita, per portarsi alla suddetta forcella (Bocchetta del Cunicolo o anche Forcellino del Gadol – m 939) sfruttando il sentiero questa volta segnato ed evidente. Più consigliabile è seguire dalla vetta del monte Vignole il ripido crinale roccioso raggiungendo la sella con percorso anche in questo caso poco evidente e segnato ma più logico, in quanto non si perde in questo modo troppa quota.  Qualunque soluzione si scelga, occorre raggiungere la Bocchetta del Cunicolo se si desidera risalire l’omonima vetta. Da questa marcata insellatura si prosegue infatti lungo il sentierino che risale la cresta in direzione della cima (cartello indicatore in coincidenza della forcella). Il tracciato è questa volta evidente e segnato, il fondo richiede tuttavia attenzione per la presenza di alcune roccette e qualche passaggio in lieve esposizione. In 20 minuti dalla bocchetta guadagniamo la cima (m 1035) che offre l’ultimo, magnifico panorama sul lago d’Iseo e su Montisola. Il rientro alla partenza avviene a questo punto arretrando sino alla Bocchetta del Cunicolo (m 939): dal passo divalla, ben evidente, un sentierino sul versante della Val di Zone (segnavia presenti anche se un po’ sbiaditi – primavera 2009). E’ un tracciato semplice, tra la vegetazione, che dopo aver perso quota nel sottostante valloncello volge tra i prati verso sinistra riportandoci progressivamente verso Cusato. Nella parte inferiore il sentiero ritorna nel fresco della boscaglia e in ultimo si incrociano alcune biforcazioni non segnate che non devono impensierire: riconducono tutte quante in paese da dove rientriamo comodamente al parcheggio iniziale (5 ore complessive).

Nota: Pur trattandosi di un itinerario circolare sconsigliamo l’altro senso di percorrenza in quanto il percorso è stato studiato in modo da affrontare in discesa il tratto con segnaletica più precaria (sarebbe per altro consigliabile un rifacimento dei segnavia per facilitare la percorrenza della frazione compresa tra Monte Vignole e la Bocchetta del Cunicolo – dato della primavera 2009).

Nota: E’ naturalmente possibile limitarsi alla sola salita del Monte Corna Trentapassi potendo comunque godere di uno straordinario panorama sul Lago d’Iseo. In questo caso l’escursione diviene però particolarmente breve occupando meno di mezza giornata.

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