Colodri

VIA FERRATA COLODRI (MONTE COLODRI – circa m 400)

Gruppo montuoso: Monti del Garda

Grado di difficoltà globale: FACILE (Vai alla scala delle difficoltà).

Difficoltà tecniche:  1

Esposizione:           2-

Impegno fisico:       1

Dislivello assoluto: circa 300 metri

Tempo di percorrenza: ore 2,30 – 3

Punti di appoggio: paese di Arco

Accesso:

Provenendo dal Lago di Garda o da Rovereto si giunge ad Arco e si oltrepassa il ponte sul fiume Sarca per poi volgere immediatamente verso destra (cartello con indicazione per località Prabi). Percorriamo per poche centinaia di metri la strada che si sviluppa alla base delle belle pareti rocciose del Monte Colodri, sino a individuare sulla sinistra il sentiero tra gli ulivi che conduce alla ferrata (cartello indicatore – m 96 di quota). Poche sono le possibilità di parcheggio è tuttavia possibile trovare posteggio senza fatica nel paese di Arco per poi percorrere a piedi il breve tratto stradale alla base dei Colodri.

Descrizione della ferrata:

Una decina di minuti sono sufficienti per salire tra gli ulivi sino alla base della parete rocciosa del Colodri dove troviamo le prime funi della ferrata. Non manca lo spazio per indossare l’imbracatura: è bene non dimenticare il casco già dalla partenza in quanto il piccolo spiazzo che precede l’inizio della via è posto sotto strapiombanti pareti dove è piuttosto comune la caduta di sassi. Le prime funi metalliche guidano in salita verso destra attraverso rocce facili e ben appigliate. Segue un traverso su comoda cengia che concede un’ottima visione della Valle del Sarca. Alle spalle osserviamo l’abitato di Arco e con un bel colpo d’occhio la caratteristica rocca che sovrasta il paese. La ferrata procede, sempre semplice e ricca di appoggi, attraverso un breve salto verticale per poi volgere verso sinistra sfruttando una sottile ma comoda cengia esposta su roccia di ottima qualità. La vegetazione presente aggiunge una nota di colore al panorama sempre più bello e ampio. Un facile salto (staffa metallica) permette di superare comodamente un tratto più ripido per poi proseguire brevemente nel traverso verso sinistra. Perdiamo qualche metro passando nel punto più basso tra un albero e la parete quindi affrontiamo, di nuovo in salita, una particolare placca rocciosa divisa da un sottile spacco ove trovano provvidenziale appoggio i piedi. Le funi assicurano il tratto in modo soddisfacente quindi l’itinerario volge improvviso, quasi in verticale, su placca esposta e liscia. Ancora una volta la ferrata appare ben assicurata con una fila di staffe metalliche ad annullare la difficoltà di un tratto che altrimenti non sarebbe accessibile al normale escursionista. Scavalcata la placca possiamo apprezzare alle nostre spalle la sua esposizione e la splendida vista del fondo valle. Il tratto che segue presenta esposizione moderata con funi e staffe sempre continue. Le attrezzature guidano poi in diagonale ascendente verso sinistra sfruttando uno stretto solco che taglia la parete subito al di sotto di un poderoso strapiombo. Poco più in alto, oltre alla bella visione della Valle del Sarca, possiamo osservare per la prima volta la cima del Colodri ormai non lontana. Non resta che l’ultimo breve tratto di ferrata, nonché il passaggio chiave della via: una stretta fessura verticale alta una decina di metri che apparentemente sembra essere molto impegnativa. In realtà sono numerosi gli appoggi e gli appigli; nei punti dove non risultano sufficienti sono stati aggiunti pioli e staffe metalliche ad eliminare ogni problema. Resta comunque il tratto più verticale e strapiombante della via. Subito al di sopra le attrezzature hanno termine su vasto tavolato roccioso con la cima ormai prossima. Verso sud si apre inaspettata una bella visione della testata del Lago di Garda che appare diviso in due dal singolare rilievo del monte Brione. Pochi minuti di facile sentiero su terreno in parte roccioso permettono di accedere alla vetta vera e propria del Colodri dove la vista verso il lago appare ancora più bella con in primo piano l’abitato di Arco e la rocca che sovrasta il centro abitato (m 400 circa – libro di ferrata – ore 1,30 dalla partenza).

Rientro alla partenza:

Seguiamo il proseguo del sentiero che cala a destra della cima tra il folto della boscaglia. Poco sotto si volge a sinistra mantenendola anche in coincidenza del bivio che si incontra poco oltre. Perdendo quota il tracciato diviene un’ampia mulattiera sino al Santuario di Santa Maria di Laghel (m 220). Da qui si passa su strada asfaltata dapprima tra gli olivi per poi entrare direttamente nel centro abitato di Arco che merita senza dubbio una visita per i suoi caratteristici vicoli medioevali. Raggiungiamo la partenza verso sinistra riguadagnando il ponte sul fiume Sarca e seguendo di nuovo la strada tra il fiume e la base del Colodri andando a chiudere l’itinerario circolare (ore 2,30 – 3 complessive)

Osservazioni – Caratteristiche della ferrata:

Una via ferrata breve e piuttosto facile, assai adatta per insegnare ai neofiti a prendere confidenza con le vie attrezzate. Questa ferrata è nata come discesa per gli arrampicatori che si impegnano sulle pareti del Colodri ma è diventata in breve tempo un itinerario ben noto e apprezzato anche dai ferratisti. Nonostante la facilità dal percorso non mancano infatti i pregi: innanzi tutto è un percorso accessibile quasi tutto l’anno grazie alla vicinanza del Lago di Garda che mitiga in modo rilevante il clima della zona. Le nevicate sono solitamente di breve durata e il manto si scioglie il più delle volte piuttosto in fretta. La via è naturalmente sconsigliata nel periodo estivo per le temperature troppo alte. Un altro pregio è dato dal breve percorso che permette la percorrenza della ferrata anche avendo a disposizione solo mezza giornata e anche con tempo non del tutto stabile grazie alla quota davvero ridotta. Una nota particolare è data dalla salita che avviene in prossimità del paese di Arco dando la sensazione di percorrere una ferrata “cittadina” dal sapore particolare. Non possiamo inoltre non citare lo splendido panorama con scorci dapprima sulla Valle del Sarca quindi, raggiunta la cima, sulla testa del Lago di Garda e sui monti prospicienti. E’ una veduta oltremodo pittoresca nelle limpide giornate autunnali quando i colori della vegetazione rendono ancora più bello un panorama di per sé già meritevole.

                     VISUALIZZA QUI SOTTO LA PHOTOGALLERY DEL TREKKING

                                                  Cookie