Citiso porporino

Nome scientifico: Cytisus purpureus Scop. (Sinonimo: Chamaecytisus purpureus (Scop.) Link)

Famiglia: Fabaceae

Altri nomi comuni: Ginestra rossa – Citiso purpureo

Habitat naturale: Prati aridi calcarei, brughiera rupestre subalpina da 100 a 1300 metri. Presente in Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia (dalla provincia di Como a quella di Udine). Al di fuori del territorio italiano è presente nelle Alpi Dinariche.

Periodo di fioritura: Da aprile a giugno

Descrizione della pianta: Piccolo arbusto erbaceo alto 12 – 20 cm (eccezionalmente fino a 50 cm) a portamento prostrato-ascendente caratterizzato da fusti legnosi. Le foglie sono trifogliate, con picciolo lungo circa 8 mm e con 3 piccole foglie ellittiche lunghe 9 - 12 mm e larghe 5 – 7 mm, acute e pelose sui nervi, di colore verde scuro. I fiori, lunghi 15 – 22 mm, sono di colore porporino (più di rado bianchi o rosati), isolati all’ascella delle foglie superiori o al massimo in gruppi di 2 o 3. Presentano corolla papilionacea, ovvero con petalo superiore più grande degli altri e ripiegato su sé stesso alto 20 – 22 mm e largo circa 13 mm. I due petali intermedi sono liberi e in posizione laterale mentre gli altri due rimanenti, inferiori sono concresciuti e inclusi nelle ali. Il calice è cilindrico, spesso arrossato, assai più lungo che largo ed è bilabiato (largo 3 mm e lungo 7 mm) con tre denti nel labbro inferiore e due nel labbro superiore più brevi. Gli stami sono 10 con filamenti saldati fra loro (monadelfi).

Note: Cytisus purpureus è utilizzato a scopo ornamentale per decorare giardini rocciosi e tappezzare terreni. L’impollinazione è entomogama (ad opera di insetti). La specie contiene una certa quantità di sparteina, un alcaloide con azione cardio-tonica e diuretica. Gli alcaloidi presentano tuttavia una certa velenosità in grado di indurre sonnolenza, vomito e convulsioni con possibile morte per asfissia.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate alle pendici del Monte Cretò nel tratto di sentiero che da Tramonti di Sopra sale allo Stavolo Celant (m 600 – Alpi Carniche).

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