Cima Pisciadu

CIMA PISCIADÙ (m 2985)

Splendida, appariscente cima che sovrasta il terrazzo che accoglie il Lago e il Rifugio Pisciadù. Assai meritevole per il panorama che dalla sommità raggiunge le Alpi Centrali e gli Alti Tauri in Austria, è raggiungibile con un tracciato ben segnato ed attrezzato nei punti esposti. Assai consigliabile anche come completamento alla salita della Ferrata Tridentina.

Dati tecnici:

Da Passo Gardena (m 2121): Difficoltà: EEA salendo dalla Val Setùs (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello: m 1025 usando la ferrata Brigata Tridentina – m 864 partendo da Passo Gardena. Acqua sul percorso: assente. Ottimo punto di appoggio nel Rifugio Franco Cavazza. Si accede al rifugio F.Cavazza attraverso la Val Setùs come descritto sotto oppure risalendo la bella e ardita Ferrata Brigata Tridentina.

Accesso:

La partenza è in coincidenza del Passo di Gardena facilmente raggiungibile risalendo da Brunico la Val Badia; raggiunto il paese di Corvara si ignora la strada per Arabba e si volge a destra portandosi sino al passo. Si accede alla partenza anche risalendo la Val Gardena; superato il paese di Selva si sale al bivio che a destra conduce a Passo Sella mentre a sinistra porta al Passo Gardena, punto d'inizio della nostra escursione.

Descrizione del percorso:

Da Passo Gardena si segue la ripida mulattiera tra i prati (segnavia 666) che punta in direzione delle pareti rocciose strapiombanti del Gruppo Sella. In prossimità della muraglia rocciosa, il tracciato piega a sinistra mantenendosi alla base degli strapiombi. Con scarsi dislivelli guadagniamo, in ambiente severo e ombreggiato, lo sbocco della Val Setùs. Lasciamo il sentiero alla base della parete per risalire sulla destra le faticose e instabili ghiaie dello stretto e angusto solco vallivo. A tornanti raggiungiamo la base del salto roccioso superiore: staffe e funi metalliche fisse permettono di affrontare le roccette soprastanti (necessario piede fermo e assenza di vertigini) sino ad accedere al terrazzo subito al di sopra a termine di ogni difficoltà. Da notare la vista vertiginosa sul solco appena risalito. Traversiamo verso sinistra con splendido panorama in direzione del gruppo Sella; in breve guadagniamo la splendida conca ove è posto il piccolo laghetto del Pisciadù e il Rifugio Franco Cavazza (m 2580 – ore 1,45 dalla partenza).

Dal Rifugio F.Cavazza il segnavia 666 ci porta sulla destra orografica del Valun dl Pisciadù. Lasciamo il lago sotto di noi passando alla base dell’imponente e strapiombante parete di Cima Pisciadù. Alcune facili roccette richiedono piede fermo e sono attrezzate con funi metalliche fisse. Superato questo tratto un po’ più impegnativo, proseguiamo in moderata salita rimontando la stretta Val de Tita (campi di neve fino ad estate inoltrata). Raggiunta l’omonima sella (m 2816), troviamo il bivio segnalato con cartello per la cima. Il sentiero, privo di qualsiasi difficoltà, conduce attraverso gradoni rocciosi sino alla sommità (m 2985 – libro di vetta – ore 1,30 dal Rifugio F.Cavazza – ore 3,15 dalla partenza). Splendida la vista verso meridione sull'altopiano sommitale del Sella con la piramide del Piz Boè in bell'evidenza e, verso nordest, sul fondo dell'Alta Val Badia e sui monti che la sovrastano; ad occidente notiamo la struttura rocciosa del Sas dai Ciamorces. E' infine impressionante la visione del Lago Pisciadù subito sotto la nostra verticale.

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