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WURMAULSPITZE (CIMA DI VALMALA – m 3023)
Apparentemente una delle tante cime pastorali che caratterizzano i Pfunderer Berge (Monti di Fundres), presenta tuttavia l’interessante attrattiva d’essere una delle poche vette del gruppo che varcano il limite dei 3000 metri ad essere raggiunta da un sentiero segnato. Il panorama dalla vetta è naturalmente proporzionato alla notevole altitudine con splendida visione verso sud sino alle Dolomiti e in direzione nord sul settore principale delle Alpi Aurine (Gran Pilastro, Cima Grava, Mesule). Una cima senz’altro meritevole ma solitaria, nonostante la facilità d’accesso, per via della vicinanza alla più nota ed elevata Wilde Kreuzspitze (Picco della Croce). Un itinerario per chi cerca un sentiero non difficile ma dimenticato, per chi va a caccia di una montagna diversa e appartata rispetto alle cime più note dove schiere scomposte di escursionisti si accalcano con le loro grida. Dati tecnici: Dal parcheggio presso la Malga di Fana (m 1739): Difficoltà: EEA (Vai alla scala delle difficoltà). Uno spezzone di fune nell’ultimo passaggio prima della vetta (unico punto in parte esposto). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 1283. Accesso: Si accede da Bressanone risalendo per pochi chilometri la Val Pusteria sino al paese di Rio di Pusteria. Abbandoniamo la statale volgendo a sinistra e rimontando la piccola valle di Valles. Raggiunto e superato l'omonimo paese la strada asfaltata diviene molto stretta e scavalca il ripido Salto del Bove raggiungendo il parcheggio a quota 1752 m (la strada è chiusa al traffico alla base del salto nei mesi di luglio ed agosto dalle ore 9 alle 17, occorre quindi arrivare sufficientemente presto altrimenti è attivo un servizio di navetta in partenza da Valles). Descrizione del percorso: Dal parcheggio subito a monte del Salto del Bove procediamo a piedi seguendo il tracciato chiuso al traffico raggiungendo in pochi minuti la Fanealm (Malga Fana – m 1739). Il tranquillo ambiente pastorale, i bellissimi prati che circondano la malga e le vicine casette in legno costituiscono un ambiente sereno e distensivo lontano anni luce dal rumore e dalle attività del fondovalle. Circondati da cime verdeggianti proseguiamo lungo l’ampia strada bianca chiusa al traffico che permane alta e a sinistra rispetto al Rio di Valles (segnavia 17). La valle si stringe sino a divenire angusta con la mulattiera che taglia le pareti calcaree sviluppandosi sulla destra orografica del solco. Notiamo lo spumeggiante torrente al nostro fianco affrontare una serie di salti con una lunga sequenza di spettacolari rapide. Più in alto la valle si allarga sino ad un pianoro con bivio: ignoriamo il bivio a sinistra per la Capanna Pian di Labes (Labesebenalm) proseguendo sul sentiero per il Rifugio Bressanone in un paesaggio verdeggiante e luminoso. In moderata salita raggiungiamo a ore 1,40 dalla partenza il Brixner Hütte (Rifugio Bressanone – m 2307), posizionato su uno splendido altopiano a pascolo nel quale possiamo riposarci per affrontare poi la seconda parte dell’ascensione. Il sentiero che conduce in cima ha inizio proprio a fianco dell’edificio (est), indicato da cartello in legno. Il tracciato, dapprima in saliscendi, traversa alcuni valloncelli per poi salire con più decisione lungo le balze che caratterizzano il versante sud occidentale della montagna. Su terreno prevalentemente erboso passiamo a mezzogiorno giungendo a breve distanza dalla vasta sella denominata Joch in der Enge (m 2732). Non la raggiungiamo in quanto a pochi minuti da essa la nostra traccia segnata volge a sinistra affrontando un settore estremamente ripido con una sequenza di tornantini su fondo terroso. Faticosamente, ma senza alcuna difficoltà, guadagniamo un’esile forcellina del crinale. In ultimo, il sentiero deborda appena a sinistra del filo di cresta affrontando una breve costola esposta ma attrezzata con fune metallica, per portarsi così sulla stretta sommità (m 3023 – targa con nome e quota della cima - ore 3,30 / 4 dalla partenza). Da rilevare il panorama verso il crinale principale delle Alpi Aurine con in bella vista la vetta del Gran Pilastro; verso occidente, nelle giornate terse, si osservano le cime e i ghiacciai delle Alpi Breonie di Levante. Il rientro avviene a ritroso.
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