Anchetta

MONTE ANCHETTA (m 549)

Posto alle spalle del paese rivierasco di Zoagli, il Monte Anchetta nonostante l’altitudine contenuta offre un magnifico colpo d’occhio sul Tigullio e sul promontorio di Portofino. E’ un itinerario dal sapore mediterraneo che si presta in particolar modo nella stagione fredda grazie al clima particolarmente mite dell’area. Nei mesi compresi tra novembre ed aprile è un piacere camminare nei sentieri della zona grazie alla bella vegetazione sempreverde. Da evitarsi è invece la stagione calda sia per l’elevata umidità che per le temperature molto alte.

L’escursione in breve:

N.S delle Grazie (m 180) – vicinale della Fonte (m 240) – S.Andrea di Rovereto / Via della Costa (m 290) – Santuario della Madonnetta (m 435) – Monte Anchetta (m 549)

Dati tecnici:

Partenza dal Santuario delle Grazie (m 180): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 369. Acqua sul percorso: assente

Accesso:

Utilizzando l’autostrada A12 l’uscita migliore è quella di Chiavari. Entrati nella città si seguono le indicazioni per Zoagli raggiungendo la SS 1 Aurelia. Si procede per 2,5 km in direzione di Genova uscendo da Chiavari e rimontando le verdeggianti colline che caratterizzano l’area. Si raggiunge e si supera una galleria quindi, pochi metri dopo l’uscita dal tunnel, si trova a sinistra una stradina asfaltata che in poche decine di metri conduce al Santuario delle Grazie (m 180). La strada è cieca e un po’ stretta, possiamo comunque parcheggiare la macchina sulla sinistra. I posti sono limitati per cui si consiglia d’arrivare molto presto e possibilmente nella stagione fredda quando il turismo è contenuto.

Descrizione del percorso:

Il percorso ha il suo inizio lungo la SS 1 Aurelia in un tratto privo di rientranze utili per parcheggiare. Per questa ragione vi abbiamo, nell’accesso, indicato come raggiungere il Santuario delle Grazie, edificio presso il quale è presente qualche posteggio. Dalla struttura si gode inoltre un eccellente panorama lungo un bel tratto della riviera ligure di Levante. Nello specifico osserviamo verso oriente i paesi di Chiavari e Lavagna mentre più distante si scorge l’inconfondibile promontorio che caratterizza Sestri Levante. Ancora migliore è la vista verso occidente ammirando parte del Tigullio nonché Portofino.

Lasciamo il Santuario tornando a piedi sulla statale Aurelia che seguiamo verso Zoagli per 200 metri circa. Troviamo a destra del piano stradale il sentierino contrassegnato dal segnavia OO bianco e rosso. Il tracciato entra nel folto guadagnando quota. In diagonale ascendente muoviamo verso est sino alla deviazione ben segnalata dai cartelli in località “vicinale della Fonte” (m 240 – ore 0,15 dalla partenza). Ignoriamo il proseguo in direzione di Bacezza volgendo a sinistra con indicazioni per Rovereto, Campodonico e Passo dell’Anchetta seguendo il segnavia caratterizzato da una lettera T rossa rovesciata.

Prosegue per un tratto la salita restando nel bosco sino a raggiungere la sommità del costone. Ignoriamo la deviazione a destra per il Monte Cucco quindi perdiamo debolmente quota, per qualche minuto di cammino,con il sentiero che diviene uno stradello dapprima cementato quindi asfaltato. Il bosco lascia spazio alle case della località S.Andrea di Rovereto e non mancano alcuni scorci verso il Mar Ligure con in evidenza il promontorio di Portofino. All’incrocio ignoriamo la strada aperta al traffico che arriva da sinistra mantenendo lo stradello con pannello in legno indicante “Madonnetta” a 45 minuti di distanza. Segue un breve tratto di salita e un’ulteriore biforcazione ben segnalata (m 290 – ore 0,50 dalla partenza). Trascuriamo il proseguo per Campodonico volgendo a sinistra con indicazioni per il Passo dell’Anchetta segnalato a 65 minuti di distanza. La frazione che segue è la più ripida del percorso seguendo la mulattiera cementata con a sinistra un lungo muro a secco e a destra alcuni coltivi con alberi da frutto. Il muro laterale preclude per un tratto la vista che si apre tuttavia più in alto permettendo un buon colpo d’occhio sul paese di Zoagli. Spostandosi sulla sinistra tra gli ulivi il paesaggio si allarga ulteriormente abbracciando un grosso tratto di mare. Nel proseguo abbandoniamo la stradina cementata volgendo a destra sul sentiero con indicazioni per la Madonnetta e il Passo dell’Anchetta. Superato un breve tratto un po’ più erto il tracciato diviene una buona mulattiera che si articola nel bosco sino a guadagnare il Santuario della Madonnetta (m 435 – ore 1,15 dalla partenza).

Il sentiero procede oltre la costruzione guidati dalle indicazioni poste dal comune di Zoagli. Alcune aperture nel bosco permettono di osservare il litorale in direzione di Rapallo. Procediamo nel bosco con la pendenza che decresce e il fondo che appare lastricato. In ultimo l’alberatura si dirada con il sentiero che punta in direzione dell’ampia sella soprastante. La raggiungiamo senza difficoltà in coincidenza di alcune case isolate. Notevole il paesaggio, forse il migliore dell’escursione, aperto sul Tigullio e sul Monte di Portofino. Un occhio attento nei giorni più limpidi noterà, un settore delle Alpi Marittime, spesso innevate sino a primavera inoltrata. Una parte della catena è osservabile, da questa prospettiva, immediatamente a destra del Monte di Portofino.

Siamo sovrastati dalla cima del Monte Anchetta che appare ormai prossima, inconfondibile in quanto sovrastata da un antiestetico ripetitore radio. Per guadagnare il punto più alto seguiamo la carrareccia che si sviluppa verso destra contrassegnata dal segnavia due quadrati rossi. Aggiriamo le pendici nordorientali della cima sino ad un marcato tornante dove la vista si apre verso il litorale in direzione di La Spezia. Il segnavia due quadrati rossi si separa verso sinistra in coincidenza del tornante. Nel nostro caso ignoriamo la biforcazione mantenendo la carrareccia. Aggiriamo una sbarra metallica e in pochi istanti siamo presso il ripetitore posto in cima al Monte Anchetta (m 549 – ore 1,40 dalla partenza). Il paesaggio appare limitato dalla fitta alberatura che riveste la sommità. Il panorama migliore resta quello osservato alla sella sottostante. Il rientro avviene a ritroso per un totale di circa 3 ore di cammino.

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